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Europa Verde Terracina: l’autostrada Roma – Latina, opera inutile e costosa

scritto da Redazione
Europa Verde Terracina: l’autostrada Roma – Latina, opera inutile e costosa

Europa Verde Lazio e il comitato Europa Verde Terracina sostengono i Comitati No-Corridoio Roma-Latina e No-bretella Cisterna-Valmontone per la Metropolitana Leggera, movimenti autonomi e indipendenti di cittadini ed il loro portavoce storico Gualtiero Alunni.

Insieme ai comitati e alle associazioni ambientaliste, Europa Verde chiede da anni una Arteria Statale pubblica senza pedaggio, che sia messa in sicurezza e sia adeguata agli standard europei con la realizzazione della “corsia d’emergenza”, promuovendo contestualmente una moderna mobilità intermodale, ispirata all’economia circolare e sostenibile nonché alla riduzione del flusso veicolare, puntando sul trasporto pubblico locale non inquinante con corsie dedicate e su un trasporto extraurbano su ferro.

Lo sbriciolamento continuo dell’asfalto e le enormi buche che si aprono come voragini, sono solo una dimostrazione palese dell’assenza di qualsiasi seria manutenzione della Pontina e dei gravi rischi scaricati su automobilisti e motociclisti. Nonostante i tanti appelli per l’incolumità da parte di chi la percorre quotidianamente, in questi anni, pur di sostenere il progetto della nuova autostrada a pedaggio è stato abbandonato qualsiasi progetto serio di manutenzione della strada che è diventata la “Pontina killer”. Una delle arterie di comunicazione più pericolose d’Italia, con oltre 600 morti negli ultimi anni, senza contare i feriti e gli invalidi. Un triste calvario a cui si è aggiunto la drammatica vicenda di un nostro caro concittadino Valter Dona’, inghiottito, all’alba del 25 novembre 2018, da una voragine, apertasi mentre, insieme ad un amico, stava percorrendo con la propria automobile la Pontina proprio nei pressi di Terracina.

È utile ricordare come lo scorso marzo, la Corte di Cassazione aveva chiuso in maniera definitiva il contenzioso giudiziario che si trascinava ormai da quel 13 settembre 2018, quando il Consiglio di Stato (ribaltando il giudizio del Tar che aveva dato ragione al consorzio Sis) e Bankitalia avevano demolito il project financing da 2,7 miliardi, ponendo l’ennesimo sigillo tombale all’opera, così come era stata costituita tra spese di milioni di euro in progettazioni e studi (circa 120 milioni di euro), un danno erariale da 20 milioni di euro (stabilito dalla Corte dei Conti nel 2015) ed il rinvio a giudizio di 11 persone tra politici, funzionari e manager.

Ma il partito unico e trasversale del “cemento” sostenuto dai politici e dai media pontini, che va dalla Lega al PD passando per FDI e FI e che spinge da sempre per l’autostrada, ha nuovamente preso vigore con la notizia, arrivata da pochi giorni, con cui il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, ha annunciato: “Stiamo inoltre lavorando, in accordo con il Governo, per individuare una serie di opere che, per essere portate avanti, devono essere sottoposte a commissariamento straordinario». Sul fronte delle grandi opere ‘strategiche’, nella lista di quelle che il Governo vuole commissariare pare che ci sia anche la tanto agognata (per loro!) autostrada Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone, inserite in un pacchetto da 3,9 miliardi euro per le opere stradali del Lazio. La conferma della notizia arriva direttamente dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, in un articolo apparso sul Corriere della Sera il 22 aprile scorso.

A questo punto si ritorna alla casella zero di questo insensato gioco dell’oca che va avanti da venti anni e tante sono le domande: non sappiamo se e quante risorse verranno alla fine stanziate, per quale progetto, con quale modalità di gara, se sarà ancora un’autostrada a pedaggio o no, realizzata da chi, gestita da chi.

Una cosa però è certa, se già ci sembrava assurdo spendere 468 mln di euro di finanziamento pubblico per finanziare, come previsto dal precedente project financing, una costosa autostrada a pagamento di 50 km gestita da privati, ci pare ancor più privo di senso la nomina di un commissario sul modello Ponte di Genova, per superare tutte le problematiche legate al codice degli appalti, per dar corso ad un investimento complessivo di oltre 2,6 miliardi di euro, di soldi a debito per le future generazioni, per la realizzazione di questa opera, quando, con molto meno, si potrebbe realizzare la messa in sicurezza, il rifacimento del manto stradale e la creazione di una corsia di emergenza per l’intera Pontina da Roma a Terracina secondo standard europei. Lavori che potrebbero essere conclusi in 2 anni senza eccessivi impatti sulla viabilita’ ordinaria, ovvero con una semplice riduzione alternata della carreggiata.

Un progetto vecchio di vent’anni quello dell’autostrada, basato sul paradigma obsoleto di economia lineare che esalta l’uso dell’auto privata e del trasporto su gomma ignorando il nuovo paradigma dell’economia circolare che invece spingerà sempre più per una riduzione dell’uso privato dell’auto, per la multimodalità dei mezzi di trasporto (treno, bici, trasporto pubblico), per la diffusione dei servizi di car sharing e car pooling, per il trasporto merci su ferro, per il telelavoro che diminuira’ inevitabilmente la necessita’ del pendolarismo e tutto questo nel rispetto dell’ambiente, del paesaggio, dei parchi e delle aree protette, del verde agricolo, delle imprese biologiche che sarebbero devastate per sempre da un’opera invasiva come l’autostrada.

 

“Rilanciare sviluppo e occupazione ripartendo dalle grandi opere autostradali: sembra essere questa l’unica, grande idea della Ministra De Micheli e del Vice-Presidente del Consiglio Regionale Leodori che, anziché cogliere l’occasione per ri-costruire una Regione e un Paese più sostenibili, compiono una scelta che non ha niente di diverso rispetto al pre-Covid19 e nulla a che vedere con il Green New Deal tanto sbandierato da Governo e Regione Lazio.

Nel programma della Regione, l’84% delle risorse è destinato a nuove autostrade. Riteniamo che, nel processo di rilancio dell’economia e di ricostruzione di una nuova, migliore e realmente diversa ‘normalità’, sia doverosa invece una decisa inversione di marcia, un ribaltamento del solito schema che porti a destinare il 60% delle risorse al trasporto su ferro e il restante alla manutenzione e alla messa in sicurezza di strade urbane e grandi arterie regionali già esistenti. È per noi fondamentale elaborare un piano strategico per il trasporto su ferro e per favorire la mobilità sostenibile, soprattutto elettrica, pur non dimenticando la necessità di procedere alla verifica dei viadotti e delle gallerie e intervenire per il ripristino dei fondi carrabili spesso ridotti a veri percorsi bellici, come nel caso della SS 148 Pontina. Rifiutiamo però le logiche speculative e i progetti faraonici che sottraggono risorse al trasporto su rotaia e proseguono nella sciagurata pratica del costante consumo di suolo”. Dichiara Nando Bonessio co-portavoce di Europa Verde Lazio.

“Il Governo, la Regione, la Provincia ed il Comune devono investire i soldi pubblici per opere utili alla collettività. Le priorità per noi di Europa Verde Terracina in tema di infrastrutture sono chiare: la manutenzione, l’adeguamento e la messa in sicurezza del territorio per il dissesto idrogeologico; la lotta al consumo di suolo;  l’adeguamento per il soccorso e la messa in sicurezza di tutta la Pontina da Roma fino a Terracina, della Terracina-Frosinone e di tutte le strade urbane ed extra-urbane; il progetto e la realizzazione della struttura definitiva del Ponte sul Sisto; la questione treno a Terracina, un altro spot elettorale che va avanti dal 2012, definendo progetto e risorse complessive sia per la messa in sicurezza di tutto il fronte franoso che per la rimessa in esercizio della tratta ferroviaria; la riqualificazione del Porto, del Polo Trasporti e della Stazione ferroviaria. I soldi pubblici vanno spesi bene per cose importanti, come la sanità, la scuola, l’innovazione, ed anche per le infrastrutture utili.

Ma non vorremmo mai più sentir parlare di progetti privi di senso, dannosi per l’ambiente e costosi, come quello che prevede di spendere alcuni miliardi di euro pubblici, a debito delle future generazioni, per la realizzazione di 50 Km di autostrada a pedaggio tra Latina e Roma”. Dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina. 

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