E fuori di dubbio che le spiagge libere del nostro litorale di Terracina (ma non solo), presentano una serie di problemi che vanno opportunamente analizzati, affrontati e risolti. Alcuni storici, come il tema della cementificazione e privatizzazione del litorale e dell’accessibilità alle spiagge, ed altri più recenti, nati proprio a seguito dell’attuazione della legge regionale n. 8 del 2015 e l’introduzione delle spiagge libere con servizi, che ha purtroppo snaturato il concetto originario di spiaggia libera per avvicinarlo sempre di più a quello di stabilimento balneare riducendo nella vera sostanza la quota di arenile effettivamente riservata alla libera fruizione.
Il Regolamento Regionale n.19/2016 attuativo della legge stabilisce in tal senso alcuni punti chiari, che è necessario ribadire per chiarezza espositiva:
Rispetto a questi specifici punti, non possiamo non rilevare criticita’ molto rilevanti che riguardano la possibilità di fruire liberamente delle spiagge da parte dei cittadini di Terracina:
Inoltre ravvediamo anche la necessita’ di rivedere i canoni di concessione che vanno parametrati non solo alla superficie concessa, misurata secondo equi criteri standard, ma anche alla redditività delle strutture, cosi’ come è necessario riconsiderare, con opportune ordinanze e regolamenti, l’utilizzo di ruspe e mezzi pesanti sulle spiagge, spiagge che spesso assomigliano a terreni da semina senza considerare che le spiagge sono un delicatissimo e preziosissimo ecosistema marino-costiero che va rispettato, tutelato e tenuto pulito tutto l’anno, per non parlare poi della pratica assolutamente non ecologica dei fuochi di artificio a mare e sulle spiagge di Terracina.
Infine vogliamo portare all’attenzione della cittadinanza – che di fatto è il vero proprietario del DEMANIO PUBBLICO- che lo strumento di pianificazione denominato PUA – Piano di Utilizzazione dell’Arenile è uno strumento importante per garantire non solo il rispetto delle quote e degli ambiti omogenei, ma anche per la programmazione e regolamentazione del bene demaniale per fini turistici in un regime di compatibilità con gli obiettivi di tutela e salvaguardia dell’ambiente costiero. L’ Amministrazione comunale di Terracina ha adottato il proprio Piano di Utilizzazione dell’Arenile nel 2003. Successivamente, nel 2012, il Comune ha adottato la proposta di adeguamento e revisione del proprio P.U.A., che è stato successivamente trasmesso alla Struttura regionale competente in materia di Valutazione Ambientale Strategica. Nel 2015, però, la Regione procedeva all’archiviazione del procedimento di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, in quanto il mancato svolgimento da parte del Comune di Terracina delle attività richiamate nella nota prot. n. 130957 del 4 aprile 2013, più volte sollecitate dalla Regione, non consentiva alla stessa l’espletamento delle attività tecnico istruttorie propedeutiche alla conclusione del procedimento. Ecco, anche a seguito della recente adozione con Deliberazione 176 del 09/04/2019 del PUAR della Regione Lazio, sarebbe opportuno che finalmente l’Amministrazione del Comune di Terracina procedesse all’adeguamento del suo PUA oramai vecchio di 20 anni comprensivo della necessaria Valutazione Ambientale Strategica.
“Alla luce di quanto riportato, chiediamo, innanzitutto, che venga escluso, in conseguenza dell’emergenza covid19, ogni ampliamento dei tratti di arenile ad oggi in concessione demaniale senza alcuna deroga e auspichiamo che le risorse pubbliche recentemente stanziate (6 milioni di euro) con una delibera di Giunta dalla Regione Lazio per i Comuni costieri del Lazio ed in particolare quelle assegnate al Comune di Terracina (230.503 euro) per consentire ai Comuni del litorale di sostenere gli oneri per organizzare il flusso sui lungomare e la fruizione delle spiagge libere, siano spese nel migliore dei modi per assicurare un servizio pubblico essenziale, efficace e dignitoso rendicontando le stesse ai cittadini. Siamo certi che il nostro Comune impiegherà bene questi soldi per consentire la fruizione da parte dei cittadini di tutte le spiagge libere della città cominciando a superare i tanti problemi relativi alle spiagge di Terracina riservate alla libera fruizione. Problemi che si sono acuiti in questi anni anche alla luce di un indirizzo di gestione sempre più “privatistica” di un Bene come le spiagge che sono e rimangono un Bene Comune di cui i cittadini hanno tutto il diritto di godere liberamente. Ecco, ribadendo il nostro sostegno ai tanti operatori balneari che rispettano le regole e l’ambiente, noi ci batteremo per quanto riguarda la stesura del nuovo Piano di Utilizzazione degli arenili (PUA) affinche’ siano considerate nella Valutazione Ambientale Strategica tutti gli aspetti ecologici rilevanti e ci impegneremo per una nuova legge che regolamenti tutta la materia, che tuteli le spiagge libere, stabilendo che esse restino libere e non affidate, dai Comuni, in convenzione/concessione ai privati con la scusa dei servizi minimi da garantire, e che i Comuni si facciano carico di assicurare loro i servizi minimi. Una legge che, pur non arrivando a garantire, a colpi di ruspa, l’80% di spiagge libere come il “décret plage” francese, chiarisca bene responsabilità di controllo e sanzionamento efficace, che assicuri trasparenza sulle assegnazioni, che renda tutte le convenzioni/concessioni e i piani di utilizzo del demanio disponibili su un portale nazionale delle coste che dovrà essere istituito da parte del Ministero dell’ambiente. Una prospettiva di trasparenza che vada a premiare le imprese serie offrendo garanzie a chi investe nella qualità dei servizi, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e dei consumatori, nella tutela ambientale con premialità ed impegni precisi di adeguamento alla sostenibilità (certificazioni ambientali, plastic free, energia pulita, risparmio idrico, cibo sano, pulizia dell’arenile tutto l’anno, etc).” Dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina.