“Sui figli Berlusconi è stato chiaro. Quando non parla, lo virgolettate; quando parla, voi giornalisti non gli credete, ma ce ne faremo una ragione”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a “La Stampa”.
“Noi siamo il partito che un anno fa ha messo insieme una coalizione che di fatto ha vinto, che è centrale sulla legge elettorale e le riforme istituzionali. Saremo centrali nel gruppo parlamentare di Strasburgo perché senza i nostri voti il Ppe non sarà il partito di maggioranza. Senza i nostri voti alla presidenza della Commissione europea non andrà Junker ma l’antitaliano Schulz, quello che al Parlamento europeo ha insultato il presidente del Consiglio Berlusconi, ricevendo in cambio una giusta risposta”.
Si era parlato di una sua candidatura come capolista nel Nord-Est, di Toti nel Nord-Ovest, di Tajani al Centro e di Fitto nel Sud. Lo conferma? “I nomi sono un fatto tecnico secondario. Il dibattito su chi mettere come capolista è legittimo ma l’importante è fare liste fortissime. Su come farle lo discuteremo nei prossimi giorni. Tutti dovranno sentirsi impegnati a fare campagna elettorale e io, come capogruppo, lo farò in tutta Italia: indipendentemente se sarò candidato o meno. In ogni caso Berlusconi, da genio della comunicazione qual è, sarà in prima fila in questa campagna elettorale. Non sarà un problema se avrà limitazioni di movimento. Fatevene una ragione: Berlusconi non è stato messo fuori gioco dalla persecuzione giustizialista e da 4 colpi di Stato, e non succederà nemmeno questa volta. Tutte le chiacchiere sui figli e i capilista è ininfluente”, conclude Brunetta.