L’imprenditore Stefano Gavioli, già amministratore delegato della Slia srl, società operante nel settore della progettazione, costruzione e gestione di impianti di smaltimento di rifiuti solidi e liquidi urbani, è finito agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e per violazione delle leggi tributarie. Ad emettere la misura, su richiesta del pm di Roma Paola Filippi, è stato il gip Cinzia Parasporo. Le accuse fanno riferimento al mancato versamento delle imposte per il 2006 e per il 2007 ammontante ad alcuni milioni di euro. Secondo il pm Filippi, Gavioli, dopo la dichiarazione di fallimento della società, nel luglio 2011, si appropriò indebitamente dei beni della Slia, distraendo dall’attivo fallimentare non solo il profitto degli omessi pagamenti all’erario, ma anche 33 veicoli della .
Gavioli, tra l’altro, è stato oggetto di alcuni procedimenti giudiziari da parte delle procure di Napoli e di Catanzaro. Per il gip Parasporo, l’indagato possiede “un’elevata professionalità criminale” ed un “modus operandi consistente nello svuotare, dopo avere accumulato ingenti debiti, le società da lui possedute e amministrate per proseguire l’attività con altre di nuova costituzione”.