Il Reddito di Cittadinanza, così come impostato, ha purtroppo fallito il proprio obiettivo: sostenere il reddito fino al reinserimento nel mondo del lavoro. I ritardi nell’attuazione del programma Gol, sono stati evidenti.
Qualche dato: i centri per l’impiego hanno preso in carico circa 170 mila percettori del Reddito di Cittadinanza nel Lazio, di questi il 53% donne e 47% uomini: una vasta fetta riguarda la fascia d’età 18-29 nell’area di centro, oltre il 33% (per la fascia 30-35 il 13%): la nuova formula del Mia, misura di inclusione attiva, ha l’obiettivo di spostare il perno dalla sfera assistenzialista alla funzione di supporto alle politiche attive del lavoro, aiutando quindi i disoccupati a trovare un impiego.
“La fascia più giovane – sottolinea il Segretario regionale UGL Lazio Armando Valiani – può avere un impatto importante per la fascia più giovane può intraprendere un percorso di formazione e riqualificazione per il ricollocamento. Bene il sostegno a chi ha bisogno ma chi può essere ricollocato sia formato nella maniera più giusta.
Auspichiamo che questa nuova amministrazione regionale sia sensibile alle politiche del lavoro perché ci aspettiamo una riforma delle politiche attive e dei centri per l’impiego per una vera politica di riqualificazione delle competenze”.
L’UGL da tempo evidenzia la necessità di una vera riforma dei C.P.I., dando sin da subito la disponibilità ad aprire dei Tavoli tematici per orientare alla Domanda i servizi per l’impiego, cioè alle esigenze delle imprese.
Bisogna finalmente avviare la concreta e quotidiana sinergia fra strutture pubbliche e private operanti sul mercato del lavoro.
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