E’ iniziato presso la Regione Lazio il percorso di trasformazione di Laziodisu, l’Ente per il diritto agli studi universitari nel Lazio e la proposta di legge in merito verrà presentata entro il mese di aprile in consiglio. E in uno dei passaggi preliminari di questa trasformazione, l’assessore alla Formazione, ricerca, scuola e università Massimiliano Smeriglio, in commissione bilancio ha tracciato le linee guida all’attenzione anche del consigliere regionale Marino Fardelli che ha chiesto chiare rassicurazioni sul mantenimento del Laziodisu di Cassino: “L’assessore ha dato ampie rassicurazioni in merito. Ho chiesto che la riorganizzazione non intacchi minimamente la sede decentrata di Cassino così come quella di Viterbo che insieme al polo universitario metropolitano romano devono rappresentare i capisldi della riorganizzazione”.
In sostanza il consigliere regionale Marino Fardelli, capogruppo Udc e membro della Commissione Bilancio, ha chiesto che Cassino non venga smantellata per farne un polo periferico di serie b: “Le ripercussioni cadrebbero sugli studenti ma anche su tutto il territorio. L’assessore si è dimostrato comprensivo delle conseguenze e ha fornito ampie rassicurazioni in merito ma vigileremo affinchè le linee guidano seguano fatti concreti in favore delle università di periferia”.La trasformazione segnerà un cambiamento nella gestione del sistema del diritto allo studio verso una visione sistemica e integrata di presa in carico e sostegno dell’individuo nel percorso formativo e da Laziodisu si rinnoverà in Agenzia regionale per i diritto alla conoscenza: “Che ben venga un percorso di innovazione, ma che questo non intacchi l’importanza e il ruolo che Laziodisu ricopre nei territori e soprattutto l’importanza della promozione e del diritto alla conoscenza” ha concluso il consigliere regionale Marino Fardelli.