“Un contributo fattivo alla risoluzione delle tante criticità che costellano la sanità nel Lazio in generale e nella provincia di Latina, in particolare. Questo l’obiettivo dell’analisi che abbiamo approntato come Forza Italia, inviata al presidente della Regione, Francesco Rocca, per dare ad un settore, ed ai lavoratori interessati, fondamentale per la vita dei cittadini la dignità che merita. Cartina al tornasole della drammatica situazione in essere è lo stato in cui versano i Pronto soccorso degli ospedali del territorio pontino che rappresentano più che mai, grazie all’impegno e sacrificio costante del personale impiegato, un baluardo di resistenza civile oltre che sanitario. Il Lazio detiene, in Italia, la maglia nera in fatto di tempi di attesa, tra la visita medica e le dimissioni presso un reparto di ricovero per acuti. Nella regione l’ospedale di riferimento della provincia di Latina, il Santa Maria Goretti, solo per fare un esempio, vede i pazienti attendere un posto letto anche due giorni, con picchi anche superiori in periodi come questo in cui a causa dell’influenza e della recrudescenza delle infezioni da Covid i cittadini si recano in ospedale per avere assistenza. Siamo felici di apprendere che nei prossimi mesi i PS di Latina e Formia vedranno un incremento di posti letto grazie alla realizzazione di strutture aggiuntive ma quello che serve è un intervento a lungo termine, risolutivo, per l’implementazione delle piante organiche destinate all’emergenza urgenza, per l’adeguamento delle strutture, per l’ammodernamento delle attrezzature. A peggiorare un quadro già inquietante il fatto che ad oggi non esistono sul territorio strutture intermedie in grado di gestire e drenare i pazienti che si sentono disorientati e privi di qualsiasi certezza causata da un’offerta territoriale frammentata, disomogenea ed incapace di dare risposte alle esigenze delle nostre comunità. Per quanto riguarda il personale gli approfondimenti effettuati sul territorio provinciale di Latina, ospedali, presidi ospedalieri sede di Dea di I e II livello, distretti e strutture sanitarie di prossimità, hanno portato alla luce una situazione che va oltre la soglia dell’emergenza. I numeri emersi dalle indagini basate sul materiale di letteratura disponibile, sono enormi. Anche se fossero in eccesso e se ne prendesse in considerazione solo il 50% il divario tra la pianta organica necessaria nei presidi ospedalieri della provincia di Latina e quella effettiva testimonierebbe comunque lo stato di assoluta emergenza in cui si è costretti a vivere. Basti pensare che tra medici e professioni sanitarie (Oss, infermieri, collaboratori tecnico professionali, assistenti sociali, ostetriche, fisici, veterinari, tecnici della prevenzione, di laboratorio, biologi, farmacisti) per l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina (Dea di II livello) si evidenzia una carenza di 501 unità, per il Dono Svizzero di Formia (Dea di I livello) una carenza di 254 unità, per il Fiorini di Terracina una carenza di 128 unità e per il San Giovanni di Dio di Fondi una carenza di 79 unità, per un totale di 962 unità in meno rispetto alle esigenze. Mentre per quanto concerne i 5 Distretti sanitari in cui è suddivisa la Asl di Latina risulta una carenza di 185 unità rispetto al fabbisogno. Le criticità ormai strutturali sotto il profilo del sottodimensionamento delle piante organiche sono testimoniate dal ricorso, con ulteriore aggravio di costi per le casse pubbliche, a ditte esterne per la fornitura di personale a tempo determinato. Le ultime scelte effettuate in materia sanitaria, a partire dalla deliberazione regionale sull’organizzazione della rete ospedaliera 2024 – 2026, che evidenzia rispetto al 2021 una diminuzione dei posti letto nei nosocomi pontini, si focalizzano sulla realizzazione di ospedali e case di comunità, piuttosto che sui nuovi ospedali di Latina e del Golfo, ma non tengono in considerazione il fattore chiave dell’assistenza sanitaria che è il personale. Costruire nuove strutture e non essere in grado di fornire adeguata assistenza neanche in quelle esistenti è un boomerang che contribuisce solo al processo, oggi inarrestabile, di destrutturazione del nostro sistema sanitario a livello provinciale prima e regionale poi. Il nostro servizio sanitario cresce e si rafforza solo se esistono risorse immateriali, visioni e prospettive, che lo alimentano rendendolo flessibile, resistente, sostenibile in relazione ai mutamenti della società e allo stesso tempo dando senso a chi vi opera ogni giorno. Per questo riteniamo urgenti e non procrastinabili, ed oggetto di una precisa programmazione e attuazione, oltre all’adeguamento del personale la compiuta realizzazione del Dea di II livello dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e dell’ospedale Dono Svizzero di Formia, la valorizzazione ed il potenziamento dell’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi e dell’ospedale Fiorini di Terracina, il monitoraggio delle fasi propedeutiche alla realizzazione del nuovo ospedale di Latina e del nuovo ospedale del Golfo e la realizzazione di una rete assistenziale territoriale radicata, funzionale e rispettosa del principio di prossimità dei servizi mirata anche al decongestionamento dei pronto soccorso ospedalieri. Siamo certi che il presidente Rocca coglierà la bontà dell’analisi avanzata e troverà, in accordo con la maggioranza che lo sostiene, modalità e strumenti per dare alla sanità del nostro territorio la svolta che merita e attende inascoltata da troppo tempo”.
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