“L’atto aziendale a firma del direttore generale Caporossi è l’esatto contrario di quanto la sanità nella provincia di Latina richiede. Ci sono tante parole, molte pagine, una miriade di sigle. Ma manca il contenuto. Lo stesso che quando parliamo di sanità si traduce in una assistenza capillare, distribuita su tutto il territorio in modo omogeneo, in servizi che aumentano in qualità e quantità. E di tutto questo non c’è traccia. Troviamo l’aumento dei posti letto, peccato che siano concentrati solo sul Santa Maria Goretti di latina a discapito degli altri presidi ospedalieri. Troviamo strutture inadeguate e, come sottolinea lo stesso Caporossi, che richiederanno tempo e risorse per essere all’altezza di un Dea di II e di I livello. Troviamo tecnologie obsolete e lo smembramento, incomprensibile di alcuni reparti e servizi. E’ il caso di cardiologia che viene divisa dall’emodinamica andando a penalizzare la rete pontina per l’infarto che è un fiore all’occhiello della sanità non solo nella provincia di Latina ma nel Lazio e nel resto d’Italia. Gli ospedali di Formia, Fondi e Terracina grazie a questo atto vengono privati di autonomia. Alcune Uoc del Presidio Sud come Cardiologia e Anestesia e Rianimazione, sono soppresse. Oncologia a Terracina è stata cancellata con un colpo di spugna. Per il San Giovanni di Dio di Fondi i reparti di neonatologia, pediatria ed ostetricia sono solo nomi sulla carta visto che sono servizi per i quali non è stata fornita alcuna garanzia nelle strutture di supporto come la chirurgia d’urgenza, per non parlare del pronto soccorso che è stato depotenziato. E sono solo alcuni esempi di una serie di vergognose scelte che non solo penalizzano ma impoveriscono la nostra provincia e deludono le aspettative dei cittadini che non possono essere curati con qualche scritta sui cartelloni che indicano Dea di II e I livello che in realtà non esistono, ma hanno bisogno di cure, di reparti, di efficienza. Caporossi è bravo a parlare di efficienza solo per negarla con questo documento. Credo che il direttore generale della Asl piuttosto che piccarsi di fronte a critiche oggettive e legittime avrebbe fatto meglio a mettere a punto l’atto aziendale confrontandosi, accogliendo le istanze dei cittadini, tutelando le eccellenze e non cancellandole, dando ai sindaci più di 72 ore per analizzare un atto che era e resta scellerato. Caporossi che cosi come è bravo a prendere lo stipendio dovrebbe essere altrettanto bravo da far comprendere gli obbrobri che ha scritto aprendo un confronto democratico con la cittadinanza nella consapevolezza che criticare non è lesa maestà ma è sacrosanto diritto. Su questo saremo intransigenti. O si scambia o scateneremo l’inferno”. Lo dichiara in una nota il senatore e coordinatore di Forza Italia Lazio, Claudio Fazzone.