“Gentile Presidente, gentile Segretario Generale, sento la necessità, sia a mia tutela personale, sia dell’amministrazione che rappresento di fornirVi immediate precisazioni a fronte delle diffamatorie notizie apparse stamattina su alcuni organi di stampa. È falso che io sarei indagata, nell’ambito della indagine “Mafia Capitale“, per i reati di “falso e turbativa d’asta“, nella mia qualità di presidente della commissione di gara Cup e/o come direttore della centrale unica acquisti regionale. È inoltre falso che io abbia, direttamente o indirettamente, ricevuto pressioni di qualsiasi genere dal Dr. Maurizio Venafro in merito alla commissione di gara ed è, infine, altrettanto falso che io abbia favorito finalità illecite di chicchessia nell’ambito della predetta gara. È vero (solo) che sono stata sentita dai PM che conducono le indagini ed e’ a tutti evidente che nulla posso (al momento) riferire in merito ai fatti d’indagine, riservandomi, al termine del segreto investigativo, ogni più diffusa ed ampia precisazione. É certo che procederò, sia in sede civile che penale, nei confronti di chiunque dovesse diffamare tali false notizie“. Questo il contenuto della lettera che Elisabetta Longo, direttore della Centrale Unica Acquisti della Regione Lazio ha scritto questa mattina al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e al Segretario Generale, Andrea Tardiola.