Il dado è tratto. Ai primi di luglio Raffaele Fitto lancerà il gruppo autonomo anche alla Camera e al Parlamento europeo e presenterà linee guida e simbolo del ‘nuovo contenitore politico‘ dei ‘Conservatori e riformisti‘. Qualcuno assicura che ci sia già una data cerchiata di rosso, quella del 2, ma è ancora troppo presto per avere qualcosa di preciso, a cominciare dalla scelta della location. Martedì l’ex ministro pugliese ha riunito i suoi parlamentari per definire la strategia. Ancora una volta erano assenti i deputati Saverio Romano e Giuseppe Galati, sempre critici sui contenuti e la prospettiva del progetto lanciato dall’eurodeputato.
Il leader dei Ricostruttori è pronto ad andare avanti per la sua strada, convinto che anche chi ora manifesta dei dubbi si convincerà della bontà della sua proposta. E si è preso circa quindici giorni di tempo per organizzare al meglio per l’inizio del prossimo mese una sorta di d-day, ulteriore passo di quella fase costituente che culminerà con una prima Assemblea nazionale, dove verranno scelti gli organismi direttivi e indicate le regole del neo movimento di stampo liberal-conservatore, sul modello dei Tories di David Cameron, che avrà tra i cavalli di battaglia il fisco. Non a caso, ieri, alla presenza di Grover Norquist, leader anti-tasse americano, Fitto ha annunciato la ricetta per tagliare le imposte con lo slogan ‘Uno shock fiscale per l’Italia‘.
Allo stato, però, mancano i numeri alla Camera e i fittiani stanno lavorando a ritmo serrato per arrivare a quota 20, corteggiando soprattutto i delusi nell’area moderata di Forza Italia e Area popolare, pescando anche tra gli eletti all’estero. Senza contare il bacino del Misto, una sorta di zona grigia, dove tanti parlamentari attendono solo segnali per fare il ‘salto‘. Il simbolo è da inventare: alcuni bozzetti sono stati esaminati, non è facile trovare la grafica con l’appeal giusto che accontenti tutti e faccia colpo sull’elettorato. Mentre lo scouting dei ‘Conservatori’ continua, Romano, raccontano, per ora sta a guardare e attende anche le mosse di Denis Verdini, che la prossima settimana potrebbe partire con un suo gruppo al Senato, in caso di rottura definitiva con Silvio Berlusconi, dopo l’incontro interlocutorio di ieri sera a palazzo Grazioli.