L’approvazione dei verbali della seduta precedente ha aperto la seduta del Consiglio comunale svoltosi nella giornata di ieri, Giovedì 18 Dicembre, cui ha fatto seguito da parte dell’Assessore all’Urbanistica Piergiorgio Conti una relazione sul secondo punto all’odg “Programma integrato di Riqualificazione Urbana e Ambientale fase A – Approvazione schema preliminare di assetto per il programma integrato di riqualificazione urbana e ambientale – P.R.U.A. e relativo bando”.
Conti ha innanzitutto evidenziato come il punto si inserisca nell’ambito di un articolato lavoro di pianificazione territoriale posto in essere dall’Amministrazione comunale sin dal suo insediamento, riguardante la definizione e gestione dei terreni gravati da uso civico, la variante di PRG per le strutture ricettive all’aria aperta ai sensi della L.R. 59/85, il Piano per la mobilità e l’accessibilità a supporto della fruizione turistica comprensoriale locale, il Piano di utilizzazione dell’arenile, il programma locale di sviluppo urbano – PLUS. «La sfida odierna – ha proseguito l’Assessore – è quella di potenziare il nostro territorio con azioni mirate, riqualificare la città dando la priorità al recupero dell’esistente attraverso lo strumento della partecipazione e collaborazione. Un cammino che oggi continua avendo come interlocutore l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nella persona del Prof. Paolo Colarossi, Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica nella Facoltà di Ingegneria. Siamo partiti dalla ricognizione dell’esistente attraverso un percorso condiviso con la Regione Lazio, riferito ad una significativa porzione del territorio che ha come confini naturali di delimitazione il canale Pedemontano, la linea ferroviaria, l’asse viario via Diversivo Acquachiara, la nuova Bretella di congiunzione della via Appia con via Diversivo Acquachiara e l‘area limitrofa al cimitero comunale e all’Ospedale. Pensando all’ambiente ci siamo concentrati sui vuoti, sui retri, sugli spazi indecisi e indefiniti ai margini del costruito, proponendo azioni concrete per migliorare la qualità della vita e assicurare il rispetto delle dotazioni di servizi pubblici».
Nella sua esposizione, Conti ha precisato che il P.R.U.A. introduce quale disciplina di principio la necessità di perseguire l’equa distribuzione, tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni urbane e territoriali. I privati proprietari potranno impiegare tali capacità edificatorie in loco se ciò sarà possibile urbanisticamente o su specifiche aree individuate dal Piano, con lo scopo di promuovere il rinnovo edilizio ecosostenibile e la riqualificazione ambientale ed urbana di specifici settori della città. Le aree acquisite tramite bando potranno essere impiegate, previa ripartizione funzionale pubblico-privato, per la realizzazione di tutte le dotazioni territoriali (quali attrezzature pubbliche collettive, ambientali, edilizia sociale, spazi pubblici) e compensazioni a favore sulla base delle previsioni del PRG. Tutto l’ambito genera pertanto capacità edificatoria che dovrà essere concentrata sull’area individuata dallo strumento urbanistico. L’Assessore ha infine rilevato sia come la materia sia regolata da una specifica legge regionale – la n°22 del 26 Giugno 1997 intitolata “Norme in materia di programmi integrati d’intervento per a riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale” – che conferisce questa opportunità ai Comuni che siano provvisti di strumento urbanistico generale con la compartecipazione di soggetti pubblici e/o privati e con rispettivi apporti di risorse finanziarie, e sia come i programmi di rigenerazione urbana debbano essere considerati come parte dell’ampio panorama di politiche di sviluppo che scaturiscono dai fondi strutturali della UE.
Le aree da reperire dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche: essere destinate a verde e servizi pubblici, a viabilità, individuate come aree non edificate interne al PPE Spinete, comprese all’interno delle aree definite come “Corona dei giardini” (Pomerio) e “Città della produzione e del commercio”. Le aree non dovranno essere interessate da vincoli paesaggistici, archeologici ed ambientali che siano da interdizione all’edificazione e dovranno essere contigue ad aree edificate esistenti e funzionalmente collegabili alle opere di urbanizzazione primaria, essere accessibili da viabilità esistente, avere una forma di area allungata secondo il margine della città. Infine, a seguito di cessione i diritti edificatori compensativi potranno essere esercitati sulla stessa area ovvero in altro sito.
Nel corso del suo intervento il Sindaco Salvatore De Meo, rispondendo alle perplessità dei Consiglieri di minoranza Giancarlo Di Manno e Bruno Fiore, ha tenuto a precisare che quello sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale non è una variante urbanistica ma un documento programmatico, un atto d’indirizzo richiesto dall’Assessorato alle Politiche del Territorio della Regione Lazio, che ha indicato il percorso da seguire: «Questo è un documento necessario per poter condividere con la Regione Lazio una procedura di variante urbanistica, i cui contenuti solo nella fase successiva saranno definiti nel dettaglio. La stragrande maggioranza delle previsioni del vigente PRG non ha trovato attuazione nel corso dei decenni. Nella formulazione del documento abbiamo tenuto conto della necessità di dover dotare l’area urbana di servizi e spazi di aggregazione per i quali sarà necessario stimolare l’acquisizione delle aree interessate attraverso lo strumento della compensazione, ossia riconoscere premialità a coloro i quali manifesteranno l’interesse a partecipare. L’elemento qualificante del programma è la riqualificazione, non l’edificazione. Si deve comprendere che questo progetto rappresenta l’unico strumento di pianificazione del territorio ed è previsto dalla legge. Nelle prossime settimane si terranno incontri specifici soprattutto con i professionisti al fine di condividere le opportunità e potenzialità che tale strumento può offrire». Il P.R.U.A. è stato approvato con 19 voti favorevoli e 6 contrari.
Il progetto definitivo del “Piano per la mobilità comprensoriale e lo sviluppo del territorio sostenibile” – Approvazione in variante al P.R.G. per la conclusione di un Accordo di Programma, che vede quale ente capofila Provincia di Latina, la Presa d’atto e le controdeduzioni alle osservazioni è stato illustrato dal Sindaco, che ne ha riassunto l’iniziale idea progettuale, che ha visto la condivisione con il Consorzio di Bonifica Sud Pontino, i Comuni limitrofi di Sperlonga e Monte San Biagio, l’Ente Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi. Un Piano – elaborato al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini favorendo l’uso di mezzi di trasporto sostenibili e di assicurare una migliore fruizione, anche sotto il profilo turistico, delle risorse diffuse sul territorio – che include a livello comprensoriale la rete ciclopedonale già individuata in piani di settore di livello locale che possono mettere in comunicazione la costa, i laghi e le aree urbane dei tre Comuni. Il Consiglio, con 21 voti favorevoli e l’astensione di Bruno Fiore, ha preso atto dell’assenza di osservazioni al Piano nel periodo di pubblicità dello stesso.
E’ stato sempre il Sindaco a dare conto all’assise delle osservazioni pervenute in merito al progetto definitivo del “Piano per la mobilità e l’accessibilità a servizio della fruizione turistica”, da approvare in variante al P.R.G. per la conclusione di un Accordo di Programma. De Meo ha ricordato che tale programmazione è correlata al Piano del PUA – Pano di Utilizzo dell’Arenile e parte integrante del precedente Piano nella parte che prevede il miglioramento della fruibilità del territorio. Le controdeduzioni sono state singolarmente votate ed approvate.
L’Assessore all’Urbanistica Piergiorgio Conti ha relazionato successivamente sul regolamento per l’incentivazione di interventi di recupero delle facciate di immobili di proprietà privata ricadenti nel centro storico di Fondi e sul relativo bando di partecipazione, che l’Amministrazione ha inteso emanare essendo la zona all’interno del castrum romano di straordinario interesse urbanistico, storico ed architettonico. Si contempla la possibilità di finanziare parte della ristrutturazione degli immobili ivi ricadenti tramite contributi a fondo perduto, per un massimo di Euro 10.000, per opere di consolidamento, tinteggiatura e rifacimento degli intonaci delle facciate e sostituzione degli infissi esterni, opere riguardanti pertanto l’aspetto estetico delle facciate, da realizzarsi in conformità al Piano Particolareggiato del centro Storico e al Piano di Arredo Urbano vigenti. Per garantire la trasparenza del procedimento amministrativo si procederà attraverso apposito bando ad evidenza pubblica. Al fine di incentivare i privati residenti sono previsti oltre a sgravi contributivi TARI pari al 50% per un periodo di 5 anni per tutti gli interventi che saranno inseriti in graduatoria, e sgravi TOSAP per i primi 120 giorni, e ciò indipendentemente dalla concessione del contributo. Tra le varie condizioni è previsto che dalla data di concessione del contributo non dovranno trascorrere oltre 12 mesi per l’ultimazione dei lavori. La concessione dei contributi avverrà sulla base della graduatoria sino ad esaurimento fondi. A seguito di un emendamento formulato dal Consigliere Luigi De Luca e recepito dall’assise si è provveduto alla sostituzione della definizione “agevolazione finanziaria” con quella di “contributo pubblico”. Il punto è stato approvato con 16 voti favorevoli.
Approvati anche i punti relativi all’acquisizione a titolo oneroso di aree oggetto di realizzazione di una piazza e parcheggi in via Sorgente Vetruvio e all’approvazione della convenzione della centrale unica di committenza. Quest’ultimo punto è stato illustrato dal Presidente della Commissione Bilancio Antonio Scalingi, che ha rappresentato la necessità, per avvenute modifiche normative, di costituzione di un apposito accordo consortile tra i Comuni non capoluogo per poter procedere all’acquisizione di lavori, beni e servizi tramite gestione in forma associata ovvero con l’istituzione della centrale unica di committenza: «Nello schema di convenzione vengono definite le finalità, le funzioni, l’organizzazione e i compiti, il Comune capofila e la durata della centrale unica di committenza. Il Comune capofila sarà individuato tra i Comuni associati; molto probabilmente, considerata la professionalità del nostro Ente per quanto riguarda gli appalti, il numero delle procedure ad evidenza pubblica espletate, gli importi degli appalti aggiudicati, il nostro Comune ha tutti i presupposti per essere individuato come capofila. I Consigli comunali di Monte San Biagio, Sperlonga, Campodimele e Ventotene, interessati alla costituzione con il nostro Comune, hanno già deliberato ed approvato o schema di convenzione».
Luigi De Luca ha votato contro, ritenendo che tale ruolo potrebbe essere assunto dalla Provincia di Latina, in ragione del nuovo assetto istituzionale.
La Consigliera Elisabetta Giuliano ha illustrato il punto “Servizio idrico integrato: tariffa idrica e deposito cauzionale”, inserito su specifica richiesta della minoranza per chiedere delucidazioni in merito alla deliberazione ATO del 7 Agosto scorso riferita alla tariffazione del servizio idrico.
In seguito Luigi De Luca ha espresso forti perplessità sulle tariffe e sull’applicazione di un deposito cauzionale, proponendo di valutare l’uscita da Acqualatina.
Nel corso della sua articolata replica il Sindaco De Meo ha ricordato come molto spesso in merito al servizio idrico integrato il dibattito politico abbia fatto perdere di vista un meccanismo assolutamente tecnico che caratterizza l’intero sistema dell’Ambito Territoriale Ottimale, e che vede l’Autorità di controllo essere soggetto determinante nell’indicazione di parametri a cui le tariffe devono adeguarsi. Ciò è dimostrato dal fatto che l’attuale Presidente della Provincia Eleonora Della Penna, pur avendo espresso in sede di Conferenza dei Sindaci (ATO) voto contrario in veste di Sindaco di Cisterna, ha annunciato che il prossimo 23 Dicembre proporrà di opporsi contro i Comuni di Bassiano e Aprilia che si sono rivolti al TAR per chiedere l’annullamento degli aumenti. Infatti la proposta di tariffazione approvata dall’ATO era stata formulata per evitare che i pregressi conguagli, per un importo di circa 40 milioni di Euro, venissero rateizzati dal soggetto gestore nel corso di cinque anni sulle bollette degli utenti, come consentito dall’Autorità di controllo. Con la delibera invece si è riuscito a spalmare questo debito, che comunque va pagato dagli utenti, su otto anni anziché su cinque. Ciò ha consentito un maggiore dilazionamento del debito e un conseguente minore aggravio dei costi sulle bollette. Il Sindaco ha evidenziato, tra l’altro, che i depositi cauzionali previsti dall’Autorità di controllo risultano essere oggi tutti ridotti ed essi sono stati consentiti dalla medesima Autorità proprio per far fronte alla morosità complessiva, che nel nostro ATO è del 10,7%, ovvero superiore di ben tre volte il parametro che l’Autorità ha indicato quale tolleranza al di sopra della quale è possibile introdurre il deposito. In ogni caso il deposito non è dovuto per coloro che hanno effettuato la domiciliazione bancaria e per gli utenti a basso reddito. «E’ evidente che l’attuale quadro normativo non consente ai Sindaci particolari azioni se non quelle di avere un controllo sulle attività di gestione del Servizio idrico integrato. All’indomani dell’esito referendario, se effettivamente si volesse concretizzare la volontà popolare, il legislatore dovrebbe prevedere norme che consentano di gestire la definizione dei rapporti giuridici con gli operatori privati impegnati nella gestione del servizio e prospettare un nuovo modello completamente pubblico».
Nel proseguimento dell’odg i punti riguardanti le alienazioni di terreni gravati da uso civico sono stati rinviati per mancanza del numero legale.