Il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo e l’Assessore all’Urbanistica e Usi civici Piergiorgio Conti intervengono nel merito di un articolo, apparso sulla stampa nei giorni scorsi, relativo ad un duplice ricorso al Tar e ad un esposto alla Procura della Repubblica di Latina da parte del Consigliere comunale di minoranza Claudio Padula e di alcuni occupatori di terreni demaniali nella zona a mare, per una presunta “discriminazione” di costoro rispetto ai titolari delle strutture turistico-ricettive: «Non esiste alcuna discriminazione, in quanto è stato più volte ribadito che per i campeggi si è fatto ricorso ad una normativa specifica che ne imponeva ai Comuni, già dal 1985, l’inserimento all’interno degli strumenti urbanistici. E’ chiaro l’intento di alcune forze politiche di volere a tutti i costi ostacolare un percorso di definizione di una questione annosa, per la quale questa Amministrazione ha invece posto in essere azioni risolutive che saranno in grado di coniugare anche le esigenze dello sviluppo turistico. Ci meraviglia di come si voglia a tutti i costi difendere gli interessi di alcuni, che insistono nella fascia dei 300 metri dalla battigia – nonostante essi abbiano già visti respinti in più occasioni i propri ricorsi in sede civile e amministrativa –, pur consapevoli che gli interessi di costoro non combaciano con quelli della collettività, ai quali unicamente devono prestare attenzione i pubblici amministratori. Probabilmente qualcuno non ha digerito la decisione dell’Amministrazione comunale di preservare la fascia dei 300 metri per programmare interventi pubblici che garantiscano la fruibilità della fascia costiera. Desideriamo ricordare che la decisione di procedere alla “variante campeggi” è stata accolta, almeno nella parte iniziale, anche con il sostegno delle forze politiche di centrosinistra, riconoscendo l’importanza sociale ed economica di tali strutture turistico-ricettive, compatibili con la programmazione di sviluppo economico e la valorizzazione ambientale. Non esiste alcun fondamento sui rilievi sollevati in modo strumentale, ignorando che trattasi di un percorso per il quale sono stati acquisiti tutti i pareri, con particolare attenzione agli aspetti ambientali e alle rigide prescrizioni imposte dalla Regione Lazio alle strutture campeggistiche. E’ evidente come ormai una parte delle forze politiche cittadine, a seguito del giudizio popolare che le ha destinate all’opposizione, ricorrano strumentalmente ad esposti e ricorsi. La costituzione “ad adiuvandum” di altri Consiglieri comunali di minoranza sarebbe la testimonianza del costante ostracismo nei confronti di una programmazione territoriale che vede seriamente impegnata l’Amministrazione comunale».