IL PD certifica la morte dell’ospedale di Fondi. La lettura del comunicato stampa a firma del segretario Rosaria Alfinito non fa che confermare, purtroppo, quanto da diversi mesi i partiti della coalizione di centrodestra si sono preoccupati di urlare ai quattro venti facendo la parte della Cassandra.
La sentenza, a quanto pare, è già stata emessa: “L’unica opzione possibile – scrive la Alfinito – resta quindi oggi quella di spostare a Fondi alcune attività di Terracina che non hanno bisogno di un intervento diretto dell’anestesista con l’intento di riuscire ad aprire spazi a Terracina per ospitare alcune attività della Chirurgia di Fondi che abbisognano dell’anestesia generale“. Tradotto: chiusura dei reparti di Chirurgia e Ostetricia-Ginecologia al “San Giovanni di Dio“, dirottamento di tutte le urgenze a Terracina e “contentino” a Fondi con Otorinolaringoiatria, Dermatologia e poco altro. In pratica, rispetto ad una struttura che fino a poco tempo fa vantava numeri e prestazioni di eccellenza, ora si profila un poliambulatorio, e quindi si conferma quanto prospettato già nel 2007 dal manager Petti nella bozza di atto aziendale, contestata dal Consiglio comunale di Fondi e approvato definitivamente nel 2008 dalla Coiro in era Marrazzo, che decretava la sussistenza di un nosocomio a Fondi solo in qualità di mero cronicario.
Solo ora si ammette che “nell’ultimo anno e mezzo – due anni si sono depauperati fino ai minimi termini tutta una serie di settori sia medici che chirurgici, sia del Presidio che del Distretto, senza che si riuscisse a intervenire minimamente”. E chi doveva intervenire, di grazia, se non il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nelle vesti di Commissario ad acta per la Sanità regionale?
I cittadini dei Comuni che ricadono nel Presidio Centro possono ben constatare che nel fiume di parole messe insieme dalla Alfinito per congedare con una “dolce morte” il nosocomio di Fondi manca solo la parola “Zingaretti”. Perché si ha paura di dire chiaramente quale è il ruolo che la Regione Lazio e il Commissario ad acta per la Sanità regionale intendono assumere nei confronti del “San Giovanni di Dio” nell’ambito del nostro Presidio? Due sono le risposte:
L’unica volta che viene citata la Regione Lazio è in merito all’arrivo delle “agognate deroghe” per “ritornare ad attività regolari e stabilizzate“. Ma se la “medicina” delle assunzioni arriverà in ritardo il “paziente-ospedale” sarà già cadavere! Da quanti mesi i Sindaci dei Comuni del comprensorio stanno chiedendo a Zingaretti di procedere a decine di assunzioni in deroga, senza alcun risultato? Vuoi vedere che adesso, dopo la “richiesta spontanea” della Alfinito arriva il contentino da campagna elettorale? Non vorremmo che comunque si riveli tardivo rispetto alle esigenze del nostro presidio ospedaliero.
Vincenzo Carnevale – Forza Italia
Fabrizio Macaro – Io Si,
Vittorio Iacovacci – Litorale e sviluppo Fondano
Dante Mastromanno – UdC,
Angelo Macaro – La destra