Su tutto il ricorso si richiama il PRUA solo su una delle ben 14 argomentazioni, tralaltro nel punto in oggetto si afferma che “TUTTO CIO’ perché il comune di Fondi costruendo il crematorio FUORI DEL CIMITERO sopra IL PARCHEGGIO ESISTENTE, successivamente all’approvazione del crematorio ha cercato nuovi parcheggi, in contrasto con il P.R.G., pertanto si tratta di un falso PRUA, cioè non c’è recupero ambientale, bensì modifica del Piano Regolatore Generale.”
Pare evidente che l’uso del PRUA, in questo caso è strumentale alla volontà di creare in quel luogo un impianto crematorio, non al recupero ambientale, e già questo basterebbe per dire che COMUNQUE sarebbe necessaria una modifica del PRUA se veramente non si volesse più effettuare la costruzione dell’impianto crematorio.
Ma non sarebbe nulla, se veramente il Comune ha deciso di non adibire più quell’area a impianto crematorio, basterebbe non resistere, modificare il PRUA per la parte di competenza, eventualmente chiedere di non proseguire questo iter in quanto non vi sarebbe motivo di contendere, siamo sicuri che sarebbe anche ritirato immediatamente il ricorso al TAR.
Ma probabilmente le vie facili non piaciono a questa amministrazione, che a parole dice di essere aperta al dialogo, e anche di tornare indietro, in realtà continua ostinatamente nel suo percorso di irrigidimento.
Invece la data di udienza al TAR si avvicina, e si spendono soldi dei contribuenti, ovvero per noi cittadini, per insistere su una posizione di cui in pubblico(lo ricordiamo addirittura alla radio) si dice di dovere tornare indietro, adducendo ragioni tecniche.
Vogliamo pure credere a queste ragioni tecniche, ma che alle parole seguano i fatti, ovvero la delibera di revoca degli atti precedentemente effettuati, e si metta una pietra tombale su questo sciagurato progetto.
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