Si è svolta, domenica 12 aprile 2015, l’inaugurazione ufficiale del point elettorale di Fabrizio Macaro e Daniela De Bonis, entrambi della lista “Io sì” per De Meo Sindaco. Grandi festeggiamenti nei locali di via Arnale Rosso 13 e pubblico numeroso, ma soprattutto l’appoggio di una intera classe politica che ha governato la città di Fondi negli ultimi 15 anni. Sono intervenuti, infatti, a sostegno della candidatura al Consiglio Comunale nelle prossime amministrative del 31 maggio, il Senatore della Repubblica Claudio Fazzone, il Consigliere della Regione Lazio On. Giuseppe Simeone ed il Sindaco di Fondi dott. Salvatore De Meo. Fino alla fine di maggio i locali resteranno aperti da mattina a sera per confrontarsi in ogni momento con i candidati e magari proporre incontri a tema che riguardano la vita della città.
L’appuntamento con un pubblico così folto è stato altresì utile per confrontarsi sui risultati di 5 anni di amministrazione, «in un periodo critico – ha sostenuto l’On. Fazzone – per i Comuni che si sono visti tagliare dallo Stato fondi per circa 5 milioni di euro l’anno. Questo fa di De Meo il Sindaco migliore che Fondi abbia avuto nel corso della sua storia, e Fabrizio Macaro e Daniela De Bonis due validi collaboratori cui affidare un incarico di responsabilità. Sono molto contento del percorso intrapreso da almeno 15 anni a questa parte, specie perchè stanno emergendo personalità migliori delle nostre e un padre non può che essere orgoglioso di un figlio che lo supera per capacità. Eravamo la cittadina più brutta della provincia di Latina, ora siamo un fiore all’occhiello di questa Regione: la nostra idea di città a misura d’uomo ha funzionato».
«Fondi è cambiata moltissimo – ha ammesso l’On. Pino Simeone – e lo ha fatto in meglio. Quello che più mi ha colpito è che nessuno si crede protagonista dei risultati raggiunti: si usa sempre la prima persona plurale, ciò significa che esiste davvero una squadra che lavora alla stessa velocità. Gli slogan di questi giovani candidati sono esemplari: Daniela ci ricorda che “Fondi ci ha cresciuti, ora tocca a noi aiutarla a crescere”, mentre Fabrizio crede che sia scritto “Il destino di Fondi nel futuro dei giovani”. Non devo certo indicarvi io le vostre scelte elettorali, ma se siete qui in questa bella domenica di primavera, forse è perchè volete che questo sogno, che questo progetto continui».
«Non abbiamo timore – ha ricordato il Sindaco De Meo – ad elencare anche ciò che non abbiamo realizzato rispetto al programma di 5 anni fa. Abbiamo delle responsabilità, ma non si può negare che siamo stati costretti a lavorare in tempi di austerity e il 24 aprile lo dimostreremo in una assemblea pubblica al Palazzetto dello Sport fondano. Ora però siamo stanchi di essere la panacea dei mali d’Italia: eravamo il Comune più malavitoso della Penisola, ora forse siamo tra i più virtuosi se guardiamo ai bilanci. Abbiamo inaugurato scuole, parchi verdi, vorremmo realizzare una pista ciclabile che unisca le più belle città della Riviera d’Ulisse, e intanto combattiamo non affinché l’Ospedale non venga chiuso (non è previsto dall’Atto aziendale), ma perchè non si continui a tenere in vita qualcosa di dato per morto. Un ospedale senza la rianimazione ed il laboratorio analisi a mezzo servizio è un ospedale pericoloso per la vita dei cittadini: è bene prendere posizione e chiedere dei chiarimenti. In queste battaglie Fabrizio e Daniela mi sono accanto, sono a loro grato per il tempo che dedicano a me e alla città “da vivere ed amare”».
«Il vento non può cambiare ora – commenta Fabrizio Macaro – perchè è cambiato già molti anni fa e continua a tirare in una direzione precisa all’interno di un progetto di rinnovamento ampiamente condiviso. Sono onorato di essere appoggiato nella mia candidatura per un posto in Consiglio comunale da personalità politiche come loro perchè c’è un ricambio generazionale in corso che però mantiene saldi certi valori politici e umani. Non ho promesse particolari da fare, ma se qualcuno pensava che io avessi già un ruolo in politica in questi 5 anni, forse vuol dire che ho lavorato bene, magari persino meglio di chi oggi ha cambiato casacca o non l’ha mai indossata per servire la comunità. E a prescindere dai risultati delle elezioni continuerò a farlo».