La querelle di Foza Italia sulle opere pubbliche realizzate dal 2001 al 2009 dall’amministrazione comunale con Sindaco Luigi Parisella, raggiunge profili di mera strumentalità, di irragionevole insensatezza argomentativa.
Dopo un decennio di “astensione” dall’impegno diretto nella pubblica amministrazione, nel momento in cui sollecitato da tanta parte della città decide di ricandidarsi per le elezioni di settembre prossimo alla carica di Sindaco, Luigi Parisella ritiene doveroso render conto del suo precedente operato, non certo negando il ruolo avuto dall’intera maggioranza, dalla giunta comunale.
Le diverse fonti di finanziamento delle opere realizzate sono di natura pubblica (Comune, Regione, Stato, risorse europee), erogato in ragione di richieste di progetti voluti dall’amministrazione in carica, elaborati da tecnici comunali o da incaricati esterni ed in riferimento alle istanze formali sottoscritte dal Sindaco in carica.
Risulta pertanto pretestuoso, di vecchia memoria clientelare, intestare tali finanziamenti a qualche personaggio che di certo non ha sborsato dalle proprie tasche, ma imputabili all’intera collettività nazionale.
La loro infima pochezza amministrativa associata ad una evidente strumentalità è mostrata allorquando per la realizzazione delle suindicate opere pubbliche accusano Luigi Parisella di aver prodotto “indebitamento”, ignorando costoro, questi obbedienti da strapazzo, che tali realizzazioni costituiscono invece, a tutti gli effetti, dei veri e propri INVESTIMENTI per il patrimonio pubblico collettivo.
Risulta pertanto pretestuosa la polemica innescata dagli esponenti forzisti della maggioranza uscente. L’onda che promana dal paese non gli è certo favorevole. Il nervosismo li assale. L’arroganza di potere messa in seria discussione li induce a dichiarazioni insensate, al ricorso a mezzi di infimo spessore.
Addirittura si arriva alla menzogna di questi forzisti (con i deboli), allorquando dichiarano che “la stragrande maggioranza della squadra è confluita nell’attuale e uscente amministrazione”. Il sole cocente gli dà pure alla testa se constatiamo che parte degli assessori di allora, di quella squadra, oggi sostengono, sono nella coalizione di Luigi Parisella, anche come candidati. E parlo di Carnevale Marco, di Pierluigi Avallone, del colonnello Cacciolla, di Luigi Matteoli, di Giorgio Fiore, già presidente del Consiglio comunale. Costoro non facevano parte di quella squadra? ed oggi con chi sono? Chi sostengono? Ma come osato arrivare a tanto squallore, caro Maschietto, eurodeputato De Meo e vostri obbedienti di turno? Vergognatevi!.
Per quanto concerne i dati di bilancio l’amministrazione Parisella ha risanato dal 2001 un disavanzo d’amministrazione di circa 7 miliardi e mezzo di lire e debiti passati fuori bilancio per circa 10 miliardi di lire, consegnando a De Meo un avanzo di amministrazione di circa 2 milioni e mezzo, come certificato dalla relazione del commissario prefettizio Nardoni.
Il dato certo è che successivamente, nel decennio 2010-2020, dall’amministrazione De Meo, pochissimo è stato realizzato e alcune delle opere riferite ai mandati di Luigi Parisella sono addirittura andate alla malora (Piazza Santa Anastasia, Idrovora (Macchina Vecchia), Ponte Selce, Scuole, Mattatoio, Degrado urbano, Stato igienico-sanitario ai minimi termini, Centro sociale, centro storico, una rete viaria urbana ed extraurbana colabrodo ed altro.
L’amministrazione decennale De Meo si è caratterizzata per appalti illegittimi (Pubblica Illuminazione), per aver onerato il bilancio comunale di un pagamento di 5 milioni di euro in più a causa di una improvvida rinegoziazione mutui anno 2010, per aver svenduto parte rilevante dei terreni di uso civico, per far pagare ai cittadini, alle attività produttive bollette onerosissime per lo smaltimento dei rifiuti nonostante i parametri in aumento percentuale della raccolta differenziata avrebbero potuto consentire una consistente diminuzione della tassa.
E’ questa una querelle di Forza Italia, dei suoi esponenti più in vista, del tutto strumentale, aggravata dal fallimento di un governo decennale che il 20-21 settembre prossimo sarà sonoramente battuto da una città privata della libertà di manifestare il proprio pensiero.
Fondi, 30 agosto 2020 gianfranco antonetti
(comunicazione)