venerdì 22 Novembre 2024,

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Fondi. “Palazzo Caetani: una operazione oltre il limite del buon governo”

scritto da Redazione
Fondi. “Palazzo Caetani: una operazione oltre il limite del buon governo”

Il gravissimo tentativo di “favorire” lo sventramento di Palazzo Caetani con la vendita di parti di esso è alla base della bocciatura votata dalla maggioranza forzista avverso la mozione presentata in Consiglio Comunale dal consigliere Salvatore Venditti e sostenuta dagli altri 4 consiglieri di opposizione (Cardinale, Parisella, Lippa, Ciccone) con cui si chiedeva la sospensione della delibera di giunta regionale del 21 marzo scorso tesa a modificare i vincoli di destinazione di carattere indisponibile delle parti del bene in questione.

Una maggioranza incapace di un confronto proficuo, priva di congrue motivazioni, insensibile ai doveri di un buon governo della città, boccia la mozione del consigliere Venditti.

L’assillo di perseverare in una condotta locale di mero stampo clientelare, di potere assoluto, ha trovato gli opportuni interstizi anche in ambito del governo regionale, inducendolo ad un atto in totale controtendenza rispetto al tema della tutela e salvaguardia del principio di unitarietà.

Un bene di un valore primario ed assoluto non disponibile che trova legittimazione e tutela nell’ambito dell’art. 9 Costituzione Italiana tra i “principi fondamentali” non può essere esposto alla mutevolezza di volontà politiche e di scelte amministrative del momento.

Costituisce pertanto un grave deragliamento la delibera regionale del marzo 2024 che peraltro si pone in violazione dello stesso indirizzo di governo regionale del Lazio, proteso alla acquisizione e alla valorizzazione di beni storici, artistici, naturalistici risalente all’anno 2001 e quindi rientranti nell’inventario regionale del “Demanio quali beni soggetti a vincoli artistico-culturali e quindi indisponibili”.

Ben si comprende, pertanto, la richiesta delle forze di opposizione al Ministero competente e alla regione Lazio atta a chiedere la sospensione di tale iter amministrativo e la rettifica o parziale revoca della stessa con la reiscrizione dei beni interessati nell’inventario del Demanio immobili soggetti a vincoli artistici e culturali e quindi indisponibili.

E’ nel Patrimonio storico, artistico, nella nostra lingua, nella pittura, letteratura, scultura, musica, poesia, arti visive, che risiede il cuore della nostra identità, in una visione unicizzante.

E l’eurodeputato De Meo cosa dice in merito?

Gianfranco Antonetti

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