È divenuto ormai abituale per questa Amministrazione comunale ripetere che la minoranza, relegata all’opposizione dal “giudizio popolare”, non ha altre armi che fare ostracismo o presentare ricorsi ed esposti.
È giunto, quindi, il momento di chiarire una volta per tutte questi punti.
Il Sindaco, che da quasi venti anni fa parte della destra al potere nel nostro Comune e che per diversi anni è stato Assessore all’Urbanistica, aveva rimosso la specifica normativa che dal 1985 imponeva ai Comuni di inserire i campeggi all’interno degli strumenti urbanistici. Memoria della norma gli è improvvisamente tornata dopo il sequestro per lottizzazione abusiva di alcuni noti campeggi del territorio da parte della Magistratura. Parte di noi della Minoranza ha condiviso il percorso di sistemazione delle aree dei campeggi per dare loro la possibilità di esercitare ufficialmente l’ attività turistico ricettiva. Il Sindaco, però, è andato molto oltre introducendo la sdemanializzazione dei terreni di demanio collettivo e offrendo così ai soli titolari delle strutture campeggistiche la possibilità di avere prima in concessione e poi eventualmente acquistare a “prezzo politico” i terreni occupati sulla duna e dintorni; mentre coloro che da decine di anni hanno dissodato, lavorato e reso produttivo il territorio di pantano di mare possono in qualsiasi momento essere cacciati dalle terre e dalle loro abitazioni. È necessaria una buona dose di faccia tosta per affermare che non sono state fatte discriminazioni e che si è operato nel rispetto della normativa e in difesa dei diritti della collettività.
La legge quadro n.1766 del 1927 statuisce le modalità legali per sistemare tutti i terreni di demanio civico assegnati alla categoria B e cioè destinati solo all’agricoltura, mediante gli istituti della legittimazione e della successiva affrancazione. Non possono esserci trattamenti diversi che favoriscono gli uni e danneggiano gravemente gli altri.
Giova inoltre evidenziare che “la normativa specifica” per i campeggi citata dal sindaco ossiala L.R.59/85 non prevede certo la sdemanializzazione di terreno di uso civico inserito nella categoria B e gravato anche da altri vincoli oltre quello dell’uso civico.
Queste le motivazioni che hanno indotto il Consigliere Claudio Padula a presentare ricorso al Tar e i consiglieri di “Civita per Fondi” e “Lido di Fondi” a decidere di affiancarlo nella lotta per ristabilire pari opportunità a tutti i membri della nostra Comunità, senza difendere alcun interesse particolare.
Claudio Padula, Maria Civita Paparello, Vincenzo Trani, Luigi De Luca, Giancarlo Di Manno