I viaggi, i weekend “lunghi” erano la sua passione. Mete esotiche o meno ma erano quasi sempre lecasse del partito a finanziare le sue sortite all’estero. L’ex capogruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio, Franco Fiorito, davvero non lesinava quando si trattava di andare fuori per brevi vacanze scegliendo quasi sempre alberghi da favola. Secondo quanto ha accertato la Guardia di Finanza nell’ultimo anno il Batman ciociaro, arrestato il due ottobre scorso con l’accusa di peculato, ha effettuato viaggi attingendo a piene mani dai fondi del partito alla Pisana. Londra, Costa Azzurra, Positano e Tenerife, queste alcune tappe del tour a spese del contribuente accertato dagli inquirenti. Dall’informativa depositata oggi dal procuratore aggiunto, Alberto Caperna e dal sostituto Alberto Pioletti, arrivano ulteriori conferme della gestione predatoria dei conti del partito.
Per il capodanno 2011, Fiorito sceglie Londra come destinazione. Viaggio, in compagnia di una donna, che viene organizzato in un’agenzia di viaggi di Anagni. “Viaggi istituzionali per il presidente Fiorito“, questa la causale utilizzata per giustificare le spese che vanno ad aggiungersi al milione e 380 mila euro già accertato. L’ex capogruppo non va per il sottile e per una breve vacanza a Positano, hanno accertato gli inquirenti, decide di soggiornare, assieme alla fidanzata Samantha Reali, all’albergo San Pietro. Un cinque stelle da mille euro a notte e piscina a picco sul mare. Spesso Fiorito decideva di volare a Nizza, sempre con i soldi del partito, e portare avanti le sue attività immobiliari che comprendono anche l’avvio dell’acquisto di un appartamento a Mentone. Spese pazze, oltre gli appartamenti e le auto. I soldi del partito potevano tornare utili anche per l’acquisto di lampadari, al costo di 400 euro, che facevano bella mostra nell’abitazione di via Micheli ai Parioli, lo stesso dove martedì scorso l’ex sindaco di Anagni è finito in manette.
Una carcerazione su cui dovrà pronunciarsi il tribunale del Riesame che si è riservato in merito alla richiesta presentata dai difensori di Fiorito. Nel corso dell’udienza l’avvocato Carlo Taormina ha insistito sulla qualificazione giuridica delle contestazioni. Per il penalista “non siamo di fronte ad un peculato, ma ad una appropriazione indebita. Al Riesame abbiamo ribadito la natura privatistica, non c’é dubbio“. Eventualità che se riconosciuta dal tribunale della Libertà comporterebbe l’annullamento della ordinanza di custodia cautelare e la conseguente scarcerazione di Fiorito in quanto questa fattispecie non prevede l’arresto. L’avvocato ha sottolineato che “domani presenteremo in Cassazione ricorso contro il sequestro. Riteniamo che entro un paio di settimane la Suprema corte possa trattare il caso“.