Nelle motivazioni, un provvedimento di circa 11 pagine depositato oggi, i giudici scrivono, nelle motivazioni con cui hanno respinto la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati Carlo Taormina e Enrico Pavia, che “Fiorito ha già ampiamente dimostrato la sua propensione da ostacolare la genuina acquisizione della prova”. “Basti pensare – è detto – al rinvenimento nel tritacarte e nella pattumiera della sua abitazione di frammenti di fatture destinate al gruppo consiliare de Pdl, al rinvenimento di documentazione dei correi Boschi e Galassi, alle false dichiarazioni rese”.
Per i giudici, inoltre, appare ‘goffo’ il tentativo di Fiorito ‘di inquadrare la sua vicenda in un contesto di scontro che ha attraversato il Gruppo consiliare del Pdl e che avrebbe riguardato principalmente Fiorito da una parte e il consigliere Francesco Battistoni dall’altra”.