In politica succedono spesso cose stravaganti, delle quali non riusciamo a non meravigliarci. Ad esempio, fino a qualche settimana prima dell’insediamento di Nicola Zingaretti sullo scranno di Presidente della Regione Lazio e poi di Commissario ad acta della sanità regionale, per qualsiasi cosa accadesse riguardo all’ospedale di Fondi c’era sempre qualcuno pronto ad urlare ai quattro venti per il rischio di depotenziamento del nostro nosocomio. Oggi, di fronte a criticità oggettive il “qualcuno” di cui sopra fa finta di niente e si impegna a far credere che non c’è nessun problema per l’ospedale di Fondi e che la Regione a guida Zingaretti avrebbe prontamente risolto l’ultimo dei problemi, ovvero il rischio chiusura per carenza di medici sia della pediatria che dell’ostetricia. “Qualcuno” ha però dimenticato che lo stesso direttore sanitario del Presidio centro Sergio Parrocchia ha lanciato nel merito un disperato appello e se non venisse prontamente ascoltato si giungerebbe alla chiusura del reparto. Anche il neo direttore Cassetta si sta adoperando, ma questo non basta perché lui da Direttore sanitario aziendale sapeva a cosa si andava incontro e purtroppo la situazione sta ormai precipitando. Domandiamo al neo direttore Cassetta: perché finora non si è avuta alcuna risposta sul laboratorio analisi? Eppure sappiamo con certezza che a seguito di un avviso pubblico un tecnico ha dato la sua disponibilità per supportare le attività del presidio centro ma non si è proceduto per rendere effettiva quella disponibilità. Come mai non si fa nulla per approfondire le motivazioni che hanno determinato la malattia per due tecnici di laboratorio, annunciata non appena divenuto operativo il loro trasferimento da Latina a Fondi e a Terracina? Se al momento si è evitata la chiusura dei reparti di Pediatria ed Ostetricia del “San Giovanni di Dio” nel periodo delle festività lo si deve solo ai medici che, ancora una volta, hanno dimostrato più di tutti di avere a cuore le sorti della sanità e del nostro ospedale e che non smetteremo mai di ringraziare. Zingaretti, invece, non ha avuto nemmeno il garbo istituzionale di ricevere i Sindaci del nostro comprensorio, i quali hanno nel frattempo ricevuto un mandato chiaro dai rispettivi Consigli comunali, ovvero quello di sostenere una proposta di riordino funzionale del presidio centro che parte innanzitutto dall’assunzione immediata di nuovi medici per consentire il mantenimento di determinati servizi. C’è bisogno subito di pediatri, ginecologi e tecnici di laboratorio. Se questo non avverrà immediatamente non avrà più alcun senso parlare di presidio centro. Il documento approvato all’unanimità dai Consigli comunali di Fondi, Lenola, Sperlonga, Monte San Biagio e Campodimele è esplicito: deve essere garantita l’emergenza anche nell’ospedale di Fondi, per la presenza dell’ostetricia e per le elevate prestazioni chirurgiche che si erogano a favore di una considerevole parte della popolazione pontina. E’ arrivato il momento di far sapere a tutti che bisogna battersi duramente per l’ospedale e sollecitare il Commissario alla sanità regionale Zingaretti, che fino ad ora non ha fatto nulla, ad assumere una decisione concreta per dare una risposta seria a questo territorio. E’ venuto meno anche l’ultimo alibi con cui la sinistra ha cercato finora di temporeggiare giustificando la drammatica situazione finanziaria della sanità laziale che, a loro dire, sarebbe stata determinata solo dalle precedenti amministrazioni a guida di centrodestra. La recente relazione del Comitato regionale di controllo contabile ha di fatto smentito quello che anche a Fondi negli ultimi mesi era diventato una sorta scudo protettivo per tutelarsi rispetto ad un immobilismo decisionale che sta facendo lentamente morire il nostro ospedale.