Le loro ragioni sono quelle che più volte abbiamo espresso in questi anni, qui avvalorate dalla minima distanza da siti sensibili come scuole ed edifici di culto, strutture sportive e residenze per anziani. Ma la questione è ancora più complessa, perché parliamo di un terreno su cui dal 2020 pendeva un’Ordinanza di rimozione e ripristino dello stato dei luoghi, eppure per quattro lunghi anni il Comune non ha effettuato verifiche, fino allo scorso 7 Febbraio (il giorno prima avevamo chiesto gli atti, che strana coincidenza), accertando che non era stata rispettata. Ed allora cosa accade?
Il Dirigente emette una nuova Ordinanza, in cui dispone lo sgombero dei luoghi, da rilasciare “liberi da persone e cose, entro il termine perentorio di quindici giorni”, però la Polizia Locale effettua il sopralluogo di accertamento solo il 1° Marzo. Ovvero ventidue giorni dopo. Non quindici. Ma il sopralluogo, come recita il Verbale, avviene “nonostante l’assenza dell’assistenza tecnica richiesta”. Il che, a nostro parere, basterebbe a rendere necessario un ulteriore accertamento. Proposta che inoltriamo al Dirigente di settore, come fanno anche i residenti in alcune note alla Polizia Locale. Senza esito, purtroppo. Come senza esito resta la richiesta di sospensione precauzionale dei lavori.
“Insieme ad alcuni tecnici del nostro Movimento seguiamo e seguiremo questa vicenda come promesso ai Cittadini, e speriamo di far luce su tutta una serie di aspetti, ad iniziare dalla mancata acquisizione gratuita di diritto al patrimonio disponibile del Comune. Riteniamo auspicabile una sospensione dei lavori, proprio al fine di chiarire ogni perplessità, nell’interesse della collettività” conclude Ciccone.
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