Era murato in una nicchia di uno scantinato in un’abitazione di via Scesa a Fontechiari, nel Frusinate, il corpo di Samantha Fava, la donna di 35 anni scomparsa più di un anno fa da Sora, in Ciociaria. Lì, in quella casa in uso a un manovale di 36 anni anni, anch’egli di Sora e amico di Samantha, gli uomini della polizia, guidati dal questore Giuseppe De Matteis sono arrivati grazie all’ausilio di alcuni cani e dopo settimane di intense indagini coordinate dal sostituto procuratore di Cassino, Alfredo Mattei. Il corpo era irriconoscibile e sono servite ore prima di riuscire a stabilire l’identità della donna. Nelle ultime settimane le ricerche si erano concentrate sul fiume Liri, prima nella zona di Valfrancesca a Sora, poi a Isola Liri. Ma nulla era emerso dalle lunghe ricerche dei sommozzatori dei vigili del fuoco. Ieri gli inquirenti della procura di Cassino e gli uomini della polizia hanno risolto il caso trovando dopo oltre un anno il corpo di Samantha Fava. L’amico della donna è stato fermato in Sardegna e ora è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.