“Ancora una volta insieme agli ormai connessi toni trionfalistici, è stata annunciata dal governo una nuova riforma che invece riforma non è; e che semmai si tratta un nuovo e ulteriore passo indietro.
Tra le tante scelte incomprensibili e offensive spicca senza dubbio quella di spezzettare di fatto il corpo forestale per inglobarlo in altre forze di polizia.
Questa provvedimento interno al ddl Madia è senza dubbio il risultato di ragionamenti chiusi evidentemente fatti tra persone non in grado di comprendere come il corpo forestale sia ormai l’unico strumento di tutela per difendere il patrimonio paesaggistico italiano. E ancora una volta i cittadini pagano il peso di avere al governo persone che non conoscono davvero le dinamiche del lavoro e il ruolo prezioso che alcune figure possono offrire a sostegno delle peculiarità nostrane. E’ infatti questo il punto centrale: l’Italia è un paese di persone che amano la natura, il cibo sano, l’ambiente, e l’azzeramento del corpo forestale rende chiara l’idea di essere amministrati da persone che non sanno davvero nulla di noi. E che forse, proprio per questo, dovrebbero lasciare immediatamente i propri incarichi“. Lo dichiara, in una nota, il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso.