Dopo l’orgia mediatica a cui si è sottoposto il sindaco Bartolomeo, con le innumerevoli iniziative a cui ha partecipato in vista della campagna elettorale, per le elezioni del parlamento europeo 2014, vogliamo proporre una riflessione sull’enfasi che è stata data, in particolare, alla riapertura della villa comunale, facendo finta che tutto sia filato liscio come l’olio.
Ed invece così non è stato.
I lavori per la sua sistemazione sono stati costellati da numerosi ritardi, tanto che dall’iniziale consegna che doveva avvenire all’inizio di gennaio scorso si è arrivati alla metà del mese di maggio, proprio in concomitanza con la chiusura della campagna elettorale [strana coincidenza].
La richiesta di finanziamento per la sistemazione della villa comunale è datata 28 Giugno 2011, quando la giunta di centrodestra, con delibera n.190/2011, da mandato al sindaco di chiedere, alla giunta regionale, un finanziamento dal valore di 300mila euro.
L’opera è stata poi inserita all’interno del Plus (Piano Locale Urbano di Sviluppo) “Appia Via del Mare”,un progetto di riqualificazione urbana, dal valore di oltre 6milioni di euro, finanziato nell’ambito del nuovo Asse V – ‘Sviluppo urbano e locale’ del Por Fesr Lazio 2007-2013, che prevede oltre alla riqualificazione della villa comunale, anche interventi sul complesso archeologico di Caposele, sui Criptoportici di Piazza della Vittoria, sulla pineta di Vindicio, sull’ormeggio per navi da crociera. Inclusi nello stesso ci sono anche interventi di politica attiva e incentivi per la crescita occupazionale e su cui ritorneremo a breve.
Dalla lettura della deliberazione di consiglio comunale n.52 del 03.08.2012 scopriamo che l’importo per la sola villa comunale è passato dai 300mila euro agli 800mila euro, spalmanti nel triennio 2012-2014 nel seguente modo: 609mila euro [2012], 76mila euro [2013] e 114mila euro [2014].
Il progetto esecutivo, approvato con D.G.C. n.89 del 12.04.2013, prevedeva una spesa di circa 494mila euro, a cui vanno aggiunti altri 305mila euro per spese varie [acquisti giochi, acquisti arredo urbano,….].
Ma non finisce qui.
Infatti a pochi giorni dalla consegna prevista per inizio gennaio 2014 , l’architetto Vittorio D’Argenio, direttore dei lavori per conto della CO.GE.VER. con sede a Capua (CE), procede a sospendere i lavori, in quanto è necessario attendere che vengano attivate le procedure per la fornitura dell’arredo urbano e per la manutenzione del verde pubblico, non ricompresi nell’appalto in parola” [vedi determinazione n.396/2014].
Quindi si è dovuto attendere l’espletamento delle gara per l’acquisto di giochi ed arredo urbano, aggiudicata poi all’impresa TLF srtl, con sede a Chiusi della Verna (AR) [determinazione n.458 del 2014], al costo di 112.251,61 euro (92.009,52 + IVA). Un importo che più di qualcuno ha ritenuto elevato.
Infine Venerdì 16 Maggio la villa comunale, intitolata a “Umberto I di Savoia”, è stata inaugurata e restituita alla cittadinanza.
Qualcuno ha notato l’assenza dei servizi igienici, ma niente poteva interrompere la cerimonia di inaugurazione.
Rimane da assegnare l’edificio all’interno della villa comunale, che pare verrà trasformato in un caffè letterario.
Un assegnazione che crediamo debba essere fatto con il massimo della trasparenza, evitando cioè che si ripetino i favoritismo che hanno caratterizzato tanto la giunta Forte che gli inizi di quella Bartolomeo, perché non è più tollerabile che con i soldi dei cittadini si continuino ad alimentare le proprie clientele.
E’ necessario da subito che l’amministrazione comunale comunichi quali saranno i criteri di assegnazione.
Ovviamente noi siamo convinti che sia da favorire una gestione partecipata, che veda coinvolte le tante realtà associative che lavorano sul territorio, soprattutto quelle composte da persone giovani e senza reddito, ma con la voglia di donare il loro tempo e la loro opera alla collettività.
Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia