Le deleghe conferite recentemente al sindaco di Formia dalla Presidente della Provincia stanno alimentando (e non poteva essere diversamente) una imbarazzante e durissima polemica politica con relative richieste di dimissioni dello stesso, rimbalzata in questi giorni anche sui principali quotidiani e sui numerosi giornali on-line provinciali.
Io non intendo infierire sul piano personale né mi associo al coro di chi chiede a gran voce le sue dimissioni, perché “garantista sempre“ e rispettoso delle prerogative costituzionali che sanciscono la presunzione di innocenza dei cittadini fino al terzo grado di giudizio.
Tuttavia sul piano squisitamente politico non posso non denunciare, ancora una volta, la gravissima doppiezza morale e l’insopportabile ipocrisia politica del sindaco di Formia, il quale non ha mai esitato a suonare la grancassa mediatica delle dimissioni contro gli avversari politici e dei suoi “amici” di partito che si sono trovati in situazioni simili e/o per fatti molto meno gravi dei suoi.
Io no l’ho fatto, anche quando è stato accusato di “nepotismo” familiare, e non lo farò mai proprio per ragioni etiche e politiche. Ritengo infatti che il sindaco pro-tempore di Formia debba essere combattuto per la sua mala gestione amministrativa e sconfitto sul piano politico e non per via giudiziaria.
Vorrei però ricordare al Sindaco ed al Coordinatore dei circoli del PD di Formia, (che invoca in questi giorni la cacciata dal partito senza appello dei propri consiglieri comunali), una massima cristiana: “ Chi di spada ferisce di spada perisce”.
Silvio D’Arco
* Già Assessore provinciale e Assessore comunale di Formia