Tornano in tribunale i due attivisti del Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina di Formia, Delio Fantasia e Marcello Zennaro, rinviati a giudizio per concorso in diffamazione a mezzo stampa. Il processo a carico dei due attivisti riprenderà lunedì prossimo alle 15,00 presso la sede distaccata di Gaeta del Tribunale di Latina, al cospetto del giudice Carla Menichetti e del Pubblico Ministero Vincenzo Saveriano, che dovranno pronunciarsi sulla legittimità di un comunicato stampa risalente all’8 ottobre del 2008, nel quale definirono gli amministratori di Acqualatina “(…) un’ammucchiata di mariuoli e delinquenti (…)”. Fantasia e Zennaro, assistiti dall’avvocato Mattia Aprea, rischiano una multa da 258 a 2.582 euro, e da sei a trenta giorni di reclusione, pena prevista proprio per il reato di concorso in diffamazione.
A proporre il procedimento penale furono Silvano Morandi, ex amministratore delegato, e Raimondo Besson, ex presidente di Acqualatina, entrambi arrestati appena otto mesi prima per associazione a delinquere, abuso di ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Delio Fantasia e Marcello Zennaro, già rinviati a giudizio il 5 aprile dello scorso anno dal giudice delle indagini preliminari Laura Matilde Campoli, lunedì prossimo dovranno difendersi dalle accuse che gli sono state mosse dai vertici di Acqualatina, per un processo che si protrae ormai da ben cinque anni. A comparire davanti al giudice Menichetti questa volta ci sarà anche Salvino Caruso, difeso dall’avvocato Mario Paone, editore del sito Telefree nel quale fu pubblicato l’articolo.
Alla scorsa udienza Morandi e Besson non si presentarono in tribunale, adducendo motivazioni risibili e inconsistenti, e costringendo il giudice a rinviare l’udienza di altri due mesi. Lunedì prossimo, però, i due accusatori hanno preannunciato la loro presenza, e il processo dovrebbe definirsi una volta per tutte.
I legali degli imputati, gli avvocati Mattia Aprea e Mario Paone, sono determinati e intenzionati a chiudere il processo il più presto possibile, per un procedimento che si protrae da ben cinque anni, e per il quale non saranno avanzate alcune richieste formali di prescrizioni dei termini. In particolare l’avvocato Mattia Aprea riconosce la particolarità del procedimento penale: “A essere processati non sono solamente Fantasia e Zennaro – afferma il legale – ma l’intero comitato di cittadini che in questi anni è stato presente e radicato sul territorio. Questo è uno scontro politico che vede da una parte un gestore idrico contrattualmente inadempiente e inadeguato, e dall’altro due militanti della società civile che insieme ad altre centinaia di persone lottano democraticamente per l’acqua pubblica e il rispetto dell’esito referendario di due anni fa. La lotta politica, anche quando diventa cruenta, non può essere trasferita nei tribunali, perché il confronto politico e l’antagonismo sociale si combatte sul campo, secondo le regole della democrazia e dello scontro politico. Imbavagliare il dissenso e censurare il conflitto vuol dire azzoppare la democrazia nel nostro paese, e in questo caso, nella nostra città.”
Anche il Comitato Spontaneo di Lotta contro Acqualatina, di cui fanno parte Zennaro e Fantasia, esprime la propria vicinanza ai due attivisti: “Non saranno queste querele a fermare il boicottaggio delle bollette dell’acqua e le lotte per l’acqua pubblica. Acqualatina non è un gestore idrico, ma semplicemente una società mangiasoldi al comando di Fazzone, Cusani, Forte e di tutto il centrodestra pontino. E’ stato e continua ad essere il collante dei partiti del centrodestra e dei comitati di affari che speculano su un bene come l’acqua che dovrebbe essere un bene comune. Per quanto ci riguarda la lotta continua, a prescindere dalle circostanze di natura giudiziaria.”
per il Comitato Spontaneo di
Lotta Contro Acqualatina
Vincenzo Giuffrida
Gennaro Varriale