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Formia, “I meetup informano”

scritto da Redazione
Formia, “I meetup informano”

MARTEDI A CASTELLONORATO CONTRO L’ANTENNA DELLA DISCORDIA

 

Si terrà martedì 28 giugno, a partire dalle ore 18,30, l’iniziativa del meetup Formia 5 Stelle contro l’installazione della nuova antenna di telefonia mobile a Castellonorato.
L’appuntamento, per tutti coloro che sono interessati all’iniziativa, è prevista nei pressi del Belvedere di Castellonorato dove attualmente insistono già decine di antenne, la maggioranza delle quali (lo ha detto la stessa amministrazione comunale) risultano abusive.
La questione dell’antenna di Castellonorato, che sembrava chiusa all’indomani della sospensione dei lavori, ha avuto alcuni sviluppi che non lasciano presagire per il meglio.
Innanzitutto il sindaco ha revocato la sospensione dei lavori che lui stesso aveva ordinato, sconfessando gli stessi motivi che aveva riconosciuto fondamentali solo quattro mesi fa (inquinamento elettromagnetico e impatto ambientale); e poi ci sono due ricorsi pendenti al Tribunale Amministrativo Regionale, uno di Radio 101 e l’altro di Lo Sordo, che potrebbero decretare una parvenza di legittimità (solo formale, non sostanziale) all’operazione in corso.

I giudici del TAR, infatti, non dovranno giudicare il merito della questione, ma solo la legittimità dell’atto di sospensione dei lavori. Si teme, però, che le eventuali vittorie dei due ricorsi al TAR da parte dei privati, serviranno a fornire “la scusa” per iniziare i lavori di realizzazione di altre antenne, addossando eventuali responsabilità agli stessi giudici del TAR. Insomma, si stanno preparando tutte le condizioni per la ripresa dei lavori.

L’iniziativa di martedì prossimo servirà proprio a documentare (con foto e video) lo stato attuale dei luoghi, per incontrare i cittadini della comunità di Castellonorato interessati alla vicenda e per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi, come quello dell’inquinamento da onde elettromagnetiche e tutela del paesaggio, che dovrebbero essere considerati prioritari rispetto a qualsiasi alterazione dei luoghi e qualsiasi costruzione impattante e invasiva.
Tre giorni fa i consiglieri regionali del PD e SEL della Regione Lazio hanno respinto la mozione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle per la regolamentazione della proliferazione delle antenna. La lotta contro la proliferazione selvagge delle antenne, quindi, deve tornare sui territori, senza arretrare di un millimetro rispetto alla tutela della salute dei cittadini, alla salvaguardia del paesaggio e al rispetto delle regole (come i 180 mila euro abbuonati al gestore dell’antenna).

L’appello per martedì è rivolto ai cittadini di Castellonorato e dell’intera città.

Il gruppo comunicazione del meetup “Formia 5 Stelle”

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La Direzione Investigativa Antimafia a Formia, la proposta del meetup Formia 5 Stelle

Durante l’Agorà prevista a piazza Vittoria il 1 luglio prossimo, il meetup di Formia 5 Stelle inoltrerà ai due senatori Michele Giarrusso e Claudio Martelli una proposta di interrogazione parlamentare per chiedere, tra le altre, l’istituzione di una sede decentrata della Direzione Investigativa Antimafia a Formia, o comunque nel sudpontino.

Di seguito il testo integrale della proposta del meetup Formia 5 Stelle:

PROPOSTA DI INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

PREMESSO

che il propagarsi del fenomeno criminale nel Basso Lazio dovuto alla penetrazione criminale di organizzazioni criminali quali la camorra, ‘ndrangheta ed anche mafia di provenienza siciliana è ormai fatto accertato;
che anche la Commissione Antimafia si sta occupando dell’allarmante situazione criminalità che oramai avviluppa le Province di Latina e Frosinone;
che ultimamente le situazioni più critiche sono dovute a una interminabile sequenza di attentati ed anche omicidi che si sono registrati nelle zone di Aprilia e a ridosso del confine sud della provincia di Latina, in città come Castelforte, Minturno, SS. Cosma e Damiano, dove non passa giorno che non avvengano intimidazioni mafiose contro attività commerciali e turistiche;

che, a tal proposito, la Procura Distrettuale Antimafia di Roma, nella relazione del 2009, sottolineava la parcellizzazione delle indagini afferenti ai fatti criminosi che interessavano tutte le province del basso Lazio, impedendo, in tal modo, di fatto, l’acquisizione di elementi che indicassero incontrovertibilmente la presenza della criminalità organizzata sul territorio, favorendone, contestualmente, il progressivo radicamento. Ed invero, come si legge nel documento, la Procura distrettuale sottolinea come “appare utile realizzare un efficace coordinamento con le Procure circondariali, soprattutto Latina e Frosinone. Gravi episodi – gambizzazioni, incendi, attentati – si realizzano infatti quasi quotidianamente in quei territori, ma vengono rubricati, e trattati, come fatti di criminalità comune”;

che in un articolo apparso su “il Fatto Quotidiano” del 13 dicembre 2014, ove, sotto il titolo “Mafia Capitale e la palude di Latina: tra omertà e minacce, indagare non si può″, veniva riportata l’audizione del magistrato Michele Prestipino presso la commissione di inchiesta sul fenomeno delle mafie, nella quale egli evidenzia le difficoltà riscontrate nel prosieguo di indagini rispetto al fenomeno mafioso locale, anche in virtù della presenza di taluni oscuri personaggi che sarebbero stati in possesso di intercettazioni secretate, millantando, forse, una presunta appartenenza ad organismi dei servizi segreti;
che altro inquietante fenomeno che andrebbe urgentemente monitorato e da cui si potrebbero intravvedere forme di riciclaggio, e quando starebbe accadendo nei territori sulla direttrice Itri -Sperlonga dove si hanno notizie da parte di associazioni, come l’Associazione Antimafia A. Caponnetto molto impegnata sul territorio, della svendita di beni immobili causa la crisi economica, a personaggi di origine campana, una situazione in particolare colpisce, registratasi nel territorio del Comune di Itri, vi sarebbe stato una incetta di terreni e manufatti edili da rifinire (all’incirca cinquanta unità) da parte di solo soggetto di origine campana;

che ciò avviene anche in territori del Comune di Sperlonga dove ad alcuni proprietari sarebbe stato consigliato da personaggi “istituzionali,” di vendere importanti appezzamenti di terreni in quanto, il Comune non avrebbe mai fatto opere pubbliche in quei luoghi per contrastare l’erosione marina ;

che il giorno 9 Giugno si sono svolte a Sperlonga le elezioni comunali che hanno visto vincitore alla carica di sindaco il chiacchierato personaggio di Armando Cusani già sospeso dalla carica di Presidente della Provincia di Latina per effetto della legge Severino a seguito di condanna in primo grado per abuso in atti d’Ufficio; la campagna elettorale certamente non si è svolta nella tranquillità assoluta visto che si sono registrati alcuni episodi di intimidazione verso alcuni personaggi politici e canditati locali tra cui spicca il nome di Benito Di Fazio consigliere comunale uscente; durante la giornata del voto a Sperlonga si sarebbero verificati episodi inquietanti che se accertati potrebbero aver determinato anche l’inquinamento del voto; infatti domenica, secondo voci che circolano tra i cittadini, si sarebbe registrato un continuo via vai di un pulmino di proprietà di una attività economica del luogo che avrebbe effettuato viaggi tra Sperlonga e l’hinterland di Caserta e Napoli al fine di portare al voto presso i seggi elettorali del Comune di Sperlonga personaggi abitanti in Campania ma che avrebbero acquisito la residenza a Sperlonga dove risulterebbero proprietari di ville ubicate nel piano integrato di Sperlonga oggetto di attenzioni da parte della Magistratura;

che l’estensione di tale sistema criminale, peraltro, starebbe drammaticamente interessando l’intera regione del basso Lazio, comprendendo anche la zona turistica a nord di Sperlonga nota come “Salto di Fondi”, tanto è vero che, nel corso degli anni, si assisterebbe sempre più frequentemente, come puntualmente riportato da numerosi articoli di stampa, avvalorati dalle ripetute dichiarazioni pubbliche di amministratori e politici locali, all’acquisto di ingenti appezzamenti di terreno da parte di cittadini campani non di rado aggravati da precedenti penali, anche di natura mafiosa, ove sorgerebbero, tra l’altro, lussuosi agriturismi, assiduamente frequentati sia da politici locali e nazionali sia da ex generali e magistrati. Tali frequentazioni ingenerano negli interroganti forti perplessità, in particolare stante la presenza di soggetti di cui si ipotizza l’appartenenza a clan camorristi, nello specifico dei clan Gaglione-Moccia;
che di fronte all’espandersi di fenomeni criminali in tutto il Basso Lazio non si vede una risposta risoluta da parte delle istituzioni locali ne tale contrasto può venire dalle Forze dell’Ordine dislocate sul territorio che a malapena riescono a far fronte all’ordinario e non sono attrezzate a svolgere indagini patrimoniali;

che occorrerebbe quindi su questo territorio, per contrastare ogni forma di riciclaggio, la presenza stabile di una Sezione della DIA con personale altamente qualificato e dedito solo al contrasto della criminalità organizzata con serrare indagini patrimoniali;

SI CHIEDE

se i Ministri interpellati siano a conoscenza dei fatti esposti e se non intendano, nell’ambito delle rispettive competenze, intraprendere idonee iniziative, affinché siano condotte indagini approfondite al fine di verificarne la veridicità;
di definire, interpretare e affrontare l’ambito del “sistema Sperlonga” per la preoccupazione che desta sulla base di quanto si è avuto modo di apprendere in particolare dalla stampa locale, ovvero che la constatazione di plurime ipotesi di reato quali abusi edilizi, lottizzazioni abusive, illeciti della pubblica amministrazione continuano ad essere perseguiti quali reati comuni ed analizzati singolarmente, invece di essere inquadrati in un più ampio sistema criminale, ormai organico sul territorio;

se in merito al presunto voto di scambio registratosi durante le recenti votazioni comunali ii ministri non ritengano di disporre in merito alla vicenda indagini approfondite;
se non intendano disporre l’invio di commissari ministeriali, al fine di verificare la presunta esistenza, sul territorio delle province di Latina e Frosinone, di lobby affaristico-istituzionale o politico-malavitosa atta a condizionare l’attività istituzionale;
se, in virtù delle dichiarazioni rese dal magistrato Prestipino, nonché sulla base della relazione della Procura distrettuale antimafia di Roma, il Ministro della Giustizia non ritenga necessario attivare procedure ispettive o di verifica, nonché, qualora sussistessero gli estremi e nei limiti delle proprie competenze, proposte disciplinari a carico della Procura di Latina, con particolare riguardo alle presunte e indebite derubricazioni o parcellizzazioni di reati di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia verificatesi presso gli uffici giudiziari pontini;

se in merito al presunto voto di scambio registratosi durante le recenti votazioni comunali ii ministri non ritengano di disporre in merito alla vicenda indagini approfondite;

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Staff Comunicazione Meet Up Formia 5 stelle

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