La trasparenza sembra essere uno degli elementi più rivendicati e acclamati dai cittadini. Un principio etico ed un diritto da rispettare, uno stimolo al confronto e alla condivisione.
Mercoledì 5 Marzo alle 11 al Teatro Remigio Paone si terrà “La giornata della trasparenza”. L’Ipab SS. Annunziata e la Fondazione Alzaia Onlus, organismo strumentale dell’ente, presenteranno e relazioneranno pubblicamente sui bilanci di previsione e le linee programmatiche per il 2014.
Sarà l’occasione per incontrare gli organi di stampa, condividere l’andamento delle attività e le prospettive future con istituzioni, utenti, associazioni, tutti i soggetti e cittadini interessati.
“Le giornate della trasparenza dovranno essere l’occasione per far conoscere sempre di più il nostro lavoro, ha dichiarato il presidente f.f., Piero Bianchi, per permettere a tutti i nostri utenti di criticare e proporre e per aprire completamente le nostre attività al territorio. Porte Aperte all’Ipab: è questo l’obiettivo della nostra azione. La nostra Istituzioni non è sottoposta alla legislazione attuale sulla trasparenza. E, tuttavia, abbiamo ritenuto, unica Ipab nel Lazio e tra i pochissimi Enti in generale, utile far conoscere, anche attraverso questa occasione, i problemi che abbiamo e i progetti che coltiviamo.”
“Spesso la comunicazione- soprattutto di questi tempi- è più propensa al chiacchiericcio o allo scoop scandalistico, ha continuato la Consigliera Barchi. Si usa l’informazione più per colpire, abbattere o ingiuriare che per far conoscere, per mettere i cittadini, con correttezza e puntualità, nelle condizioni di sapere. Queste Giornate, questi momenti, possono rappresentare per i cittadini l’occasione per attingere senza mediazioni a quelle notizie utili per conoscere cosa facciamo e come lo facciamo.”
“Non di rado siamo stati costretti in questi 4 anni a dover rettificare, puntualizzare, mettere- come si suol dire- i puntini sulle i, ha dichiarato la Consigliera Frallicciardi. E ciò a scapito
della chiarezza e della completezza delle informazioni. Siamo un’Istituzione povera, che la Regione ha voluto far vivere evitando l’estinzione e che noi abbiamo cercato di rilanciare, tra non poche difficoltà. Ospitiamo a Terracina circa 40 anziani di ambo i sessi che pagano rette tra le più basse d’Italia. Tra qualche mese riapriremo a Gaeta la storica Casa di Riposo con altri 28 posti letto. Il Teatro Remigio Paone di Formia, riaperto con tanta fatica e pazienza, in tre anni ha visto più di 30mila spettatori e centinaia di Compagnie, che soltanto da quest’anno stanno aiutandoci con un piccolissimo contributo. A Fondi con la Caritas abbiamo aperto una Mensa e con l’Associazione CAV uno sportello per la Vita. A San Felice Circeo siamo da tempo in trattativa con il Comune per riattivare l’ex Asilo Capponi-Palombi con una Casa Famiglia e un Ostello. E forse questa è la volta buona”.
“Non mancano, ovviamente, le difficoltà- ha precisato la Consigliera Filomeno. La Regione tarda ad approvare la riforma delle Ipab e tale ritardo fa persistere queste istituzioni in una sorta di caos normativo. Abbiamo umilmente presentato una nostra proposta di riforma, che nasce dalla nostra diretta esperienza sul campo. E, ancora una volta, ci mettiamo a disposizione per aiutare il processo regionale di riforma. Abbiamo ereditato dalle 4 ex Ipab, poi fuse per volontà della Regione nella nuova Ipab, ingenti debiti che fra qualche mese-finalmente- dovremmo superare. Andiamo avanti con pochissime risorse umane, soltanto 4 dipendenti e il Direttore (un vero record, se si pensa al sovraffollamento degli enti pubblici) e con l’aiuto della Fondazione Alzaia Onlus, il nostro ente strumentale voluto dalla Regione Lazio. Il CDA dell’Ipab non percepisce alcun compenso e alcun gettone di presenza. Nessuno, nè dipendenti nè Organi, ha benefit, cellulari di servizio o altro. Non esistono trasferte, al netto di alcuni piccoli rimborsi per spostarsi da una sede all’altra (è un Ente, caso raro, che ha più sedi operative sul territorio). Vi è un bassissimo tasso di assenza del personale. Con ciò non voglio dire che siamo virtuosi, voglio soltanto far sapere che ce la stiamo mettendo tutta per cercare di lasciare l’Ente meglio di come ci è stato consegnato. E stiamo cercando di farlo costantemente alla luce del sole”.