Ancora una volta il PD di Formia evidenzia la sua natura fondata sulla doppiezza morale e sulla ipocrisia politica. A farne le spese questa volta e toccato all’Assessore al Bilancio e a sua moglie , quest’ultima da sempre impegnata nella vita culturale e sociale cittadina nonchè nella promozione turistica del territorio comunale e comprensoriale.
IL comunicato contorto emesso, prima di tutti, dal PD formiano che aperto la gogna mediatica in nome della “Carta di Pisa“ mai rispettata da nessuno, seguito poi a ruota da SEL e avallato successivamente anche dal Sindaco, appaiono come un vero e proprio “capolavoro di ipocrisia politica e di linciaggio personale e politico” verso due professionisti seri, umili e perbene , da tutti riconosciuti in città.
Sul piano squisitamente politico le posizioni assunte dai grandi “censori etico-morale” del PD, da SEL e poi dal Sindaco sono davvero gravi e inaccettabili .
Infatti da una parte il PD formiano sale in cattedra e si erige “impropriamente” Tribunale Amministrativo emettendo vere e proprie sentenze circa la regolarità e legittimità degli atti amministrativi assunti dall’amministrazione comunale e dall’altra non esita a bacchettare pubblicamente e pesantemente il loro Assessore e la sua consorte, rea quest’ultima di aver partecipato ad una gara di evidenza pubblica.
Tutto questo avviene paradossalmente a fronte di un Sindaco sul quale pesa una richiesta di rinvio a giudizio da parte de Tribunale di Cassino, nonchè posto sotto accusa politica di “ familismo” dalle opposizioni consiliare e dagli organi d’informazione (non da me) e, mentre la maggior parte dei Dirigenti comunali sono ancora indagati per ipotesi di reati molto seri e preoccupanti, sui quali i censori del PD osservano il più totale e colpevole silenzio . Questo senario, così ibrido e triste, non giova a nessuno , nè tantomeno può giovare all’immagine complessiva della città.
IL PD e la sinistra ideologica di Formia dimostrano ancora una volta la loro faccia politica feroce, ipocrita e giustizialista usando come sempre due pesi e due misure a secondo della propria convenienza di bottega, fregandosene delle persone in carne ed ossa. La verità vera è che il PD formiano non ha ancora fatto i conti fino in fondo con la propria storia politico-ideologica e per questo versa , oggi più che mai, nell’arretratezza valoriale e nella più totale confusione sia politica che amministrativa.
Una situazione assai grave conclude D’Arco, che sta penalizzando fortemente le persone, l’economia, la vita sociale e l’immagine della nostra città, dà cui bisogna, tutti insieme, uscirne il più presto possibile. La Città , afferma D’Arco, ha urgentemente bisogno di tornare a parlare di politica con la P maiuscola, di rilancio degli investimenti pubblici produttivi a partire dai fondi strutturali europei, di un serio e concreto riassetto urbanistico, atteso da oltre 30 anni, di lavoro in particolare per i giovani e le donne. Da oggi in poi, conclude D’Arco, incentrerò il miei interventi e la mia battaglia politica e culturale su queste tematiche per offrire il mio contributo , insieme a tanti altri cittadini, per fare uscire Formia dall’immobilismo e dall’attuale miseria politica e amministrativa. Altro che “ Carta di Pisa”!