Sulle ultime vicende giudiziarie che coinvolgono il sindaco di Formia, dichiara Silvio D’Arco, non si possono e non si deve innescare strumentalizzazioni politiche né tantomeno azioni giustizialiste e di moralismo di facciata. Esprimo la mia solidarietà perché garantista e rispettoso delle prerogative costituzionali che stabiliscono, com’è noto, la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Mi auguro, nell’interesse della città, che egli possa chiarire al più presto la sua posizione.
Tuttavia ritengo che fatti del genere debbano costituire per tutti un motivo di seria e serena riflessione sia etica che politica. Occorre dunque partire dal fatto che un Avviso di Garanzia e/o un Rinvio a Giudizio non possono in nessun modo diventare condanna politica o morale. Purtroppo in passato e allo stato attuale è stato così.
Infatti su vicende simili ad anche meno gravi, troppo spesso, sono stati usati due pesi e due misure diverse dal Sindaco e dai irigenti compagni del PD di Formia, non esitando ad azioni di vero e proprio sciacallaggio . E’ lecito quindi chiederci , per esempio, come mai i criteri ed concetti di garanzia invocati oggi giustamente dal Sindaco non sono stati applicati, per esempio , nei confronti del l’Assessore Masiello e per il suo cerimoniere Assaiante? Per non parlare poi dei numerosi trattamenti giustizialisti e populisti usati,senza scrupoli di coscienza, nei confronti degli avversari politici trovatesi più meno nelle stesse condizioni, tra cui e stato annoverato impietosamente anche il mio nome per le mie funzioni istituzionali di Assessore provinciale.
Fermo restando il rispetto della Magistratura e delle prerogative costituzionali , questa vicenda ,afferma D’Arco, dimostra palesemente la contraddizione del Sindaco e la gravissima doppiezza morale e politica su cui si fonda la guida del nostro governo cittadino che ci impone ,oggi più che mai, di abbandonare le ipocrisie e di avviare una schietta riflessione politica e amministrativa, senza la quale lo stesso sindaco rischia di essere prigioniero e vittima della sua stessa cultura politica giustizialista,ancora troppo prevalente nel PD e nella sinistra più estrema,a tutto discapito della collettività formina.
La ”malapolitica si combatte con la buona politica” conclude D’Arco, non con il moralismo di facciata né tantomeno con le strumentalizzazioni giudiziarie. E’ questo che serve alla nostra città
F.to Silvio D’Arco
(già assessore comunale e provinciale)