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Formia. Varriale: “Trasparenza degli atti pubblici, forse”

scritto da Redazione
Formia. Varriale: “Trasparenza degli atti pubblici, forse”

Ci spiace ritornare sull’argomento, ma è utile farlo per continuare a sollecitare l’amministrazione comunale di Formia a mettersi in regola per quanto riguarda la gestione dell’Albo Pretorio online.
Eppure, le disposizioni previste dall’attuale normativa sono chiare: “Sono soggetti alla pubblicazione all’Albo Pretorio online le deliberazioni comunali di Consiglio e di Giunta, gli Avvisi di convocazione del Consiglio Comunale, gli esiti di gara – aggiudicazione definitiva, le ordinanze, gli avvisi di gara, gli elenchi di albi di Giudici Popolari, gli avvisi ad opponendum/avvisi ai creditori, i bandi di concorso, i permessi di costruire, l’abusivismo, le determinazioni e comunque in generale tutti gli atti che dovessero prevederne la pubblicità”.
Le linee guida per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione affermano, inoltre, che l’Albo Pretorio online deve consentire una maggior visibilità pubblica, permettendo così ai cittadini di poter liberamente visionare i documenti pubblicati attraverso un apposito link proposto sul portale dell’Amministrazione, e deve inoltre consentire la ricerca degli atti per tipologia, contenuto, amministrazione emittente, effettiva durata di pubblicazione, dello scadenzario e del ritiro.
Ed è qui che incontriamo una diversa interpretazione della normativa, infatti, molto spesso, gli attivi amministrativi pubblicati sul sito del comune di Formia sono privi degli allegati e, nel caso delle determinazioni, è pubblicato solo l’elenco con l’oggetto, e non il contenuto come si dovrebbe, tanto da generare il dubbio che lo si faccia apposta.
Ad esempio avremmo, potuto sapere quanti sono i soldi che il comune di Formia ha dato alla Cofely Italia Spa, per interventi cosiddetti di “emergenza”, oltre a quelli che prende normalmente per essersi aggiudicata il bando di gara per la manutenzione di alcuni servizi (contratto che a quanto ci risulta ha un valore 14,4 milioni di euro in 9 anni); oppure i soldi spesi dal comune di Formia per “Le notti di Cicerone”; o ancora i soldi spesi per la manutenzione dell’organo della chiesa di S. Maria dei Martiri a Maranola, effettuato dalla ditta Inzoli di Crema; ed infine il costo dei vari affidamenti professionali per la riqualificazione di alcuni siti (villa comunale, area archeologica Caposele, pineta di Vindicio, parcheggio sito in Largo Paone).
Rimane il mistero del perché si continui a non rispettare l’art.32, comma 1 della legge n.69 del 18 giugno 2009, che prevede a far data dal 1º gennaio 2010, poi con decreto legge n.25 del 26/02/2010 – G.U. n.48 del 27/02/2010 posticipato al 1° gennaio 2011, l’obbligo di pubblicare nell’Albo pretorio online gli atti e i provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale e, contemporaneamente, prevede che le pubblicazioni effettuate in forma cartacea non avranno più effetto di pubblicità legale.
Molti comuni lo hanno fatto, alcuni si sono dotati addirittura di un “REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL’ALBO PRETORIO ON LINE”, con il quale si rende noto quali sono gli obblighi, con relative modalità, da assolvere da parte dell’ente comunale e quali le modalità con le quali il cittadino può usufruirne, tanto per non generare equivoci, e soprattutto evitando che ci possano essere omissioni da parte della pubblica amministrazione.
Alcuni regolamenti che abbiamo potuto leggere indicano chiaramente che gli atti devono essere pubblicati nella loro versione integrale e conforme all’originale, compresi i relativi allegati, tranne nel caso in cui la tipologia (es. cartografie/ planimetrie / interventi nelle deliberazioni consiliari o allegati alle deliberazioni di Giunta e Consiglio Comunale superiori a 5 facciate) e/o la consistenza e/o il numero degli atti da pubblicare, anche se contenuti su supporto informatico, non ne consentano l’integrale pubblicazione all’Albo Pretorio Informatico, ed in questo caso ne disciplinano l’accesso.
Ovviamente, di questo regolamento il comune di Formia ne è privo.
Nel gennaio del 2011 scrivemmo sia al prefetto di Latina che al Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione per chiedere conto di questa mancanza.
Siamo ancora in attesa di una riposta che dipani la matassa, sempre più ingarbugliata, di un metodo di amministrazione approssimativo e spesso fuori controllo, che può far comodo a pochi eletti ma non alla maggioranza dei cittadini di Formia.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE” partito della Rifondazione Comunista

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