“Finalmente dopo dodici anni è stata sbloccata la richiesta di variante dell’Asi di Minturno e quella relativa alle norme tecniche di attuazione dell’agglomerato industriale di Penitro, un passaggio fondamentale che accoglie le istanze del mondo imprenditoriale locale nel totale rispetto degli strumenti urbanistici“. Così, in una nota, il vice presidente della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica della Regione Enrico Forte commenta l’approvazione, da parte dell’organismo consiliare, della richiesta di variante che il Consorzio aveva presentato nel 2005 e che ora ha ottenuto il via libera con una serie di modifiche, integrazioni e prescrizioni rispetto all’istanza originaria, modifiche proposte dalla Giunta nel totale rispetto dei vincoli e ambiti paesistici collegati alla presenza di corsi d’acqua, territori coperti da boschi e foreste, zone di interesse archeologico, immobili e aree di notevole interesse pubblico, paesistico, naturale e agrario nella zone interessata.
“Bisogna dare atto alla Regione – sottolinea Forte – di avere formulato in due anni, tempo più che ragionevole per una pratica che era ferma da circa dodici anni, una risposta completa e dettagliata che tiene conto da una parte delle esigenze delle aziende che ricadono all’interno dell’Asi, dall’altra dei vincoli di carattere ambientale, storico e paesaggistico ai quali non si può assolutamente derogare. In questo modo abbiamo dimostrato la volontà di recepire le istanze del mondo produttivo che ruota attorno al Consorzio del sud pontino che adesso, però, ha l’onere di adeguarsi alle prescrizioni formulate dall’assessorato e dai competenti uffici. La Regione ha proceduto in maniera spedita ma ritengo che sia giunto il momento di produrre un salto di qualità per riqualificare l’intera area oggetto della variante di Piano regolatore territoriale: appare necessario, per il rilancio industriale e produttivo del sud pontino, che il Consorzio metta in cantiere un progetto teso a fornire servizi migliori alle aziende che vi operano visto che alcune di queste lavorano in condizioni non ottimali. Soltanto attraverso un reale processo di modernizzazione delle strutture e dei servizi – conclude il consigliere regionale del Pd – l’area Asi potrà puntare ad essere un traino per l’economia del sud pontino“.