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Frosinone, Abbruzzese: interrogazione su procedure convenzione con Asl

scritto da Redazione
Frosinone, Abbruzzese: interrogazione su procedure convenzione con Asl

“Ho presentato una interrogazione a risposta immediata al presidente Zingaretti per quali atti intenda compiere per fare luce sulla procedura relativa alla convenzione tra Fondazione Ptv e Asl di Frosinone per erogazione prestazioni specialistiche  e su tutti gli aspetti ad essa riconducibili, e preservare la coerenza e l’adeguatezza del servizio pubblico, a salvaguardia dei legittimi interessi dei cittadini utenti, nonchè della stessa Pubblica Amministrazione”. Lo ha dichiarato, in una nota, Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissione Speciale riforme Istituzionali. “Con atto deliberativo nr. 315 del 24/02/2017, – prosegue la nota – la Asl di Frosinone ha approvato una convenzione tra Fondazione Policlinico Tor Vergata per l’erogazione di prestazioni specialistiche di Cpre (colangiopancreatografia retrograda endoscopica) presso la Uoc di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale Spaziani di Frosinone. L’attività è finalizzata, oltre che che per la diagnostica, anche come didattica  quale apprendimento ‘on the job’. La convenzione prevede un accesso settimanale in mattinata per la durata di sei ore, per massimo quattro prestazioni al costo di euro 1.300 (milletrecento) per ciascuna prestazione, con possibilità di aumento ad un ulteriore accesso settimanale con raddoppio del monte ore-prestazioni e dei relativi costi. L’importo è relativo soltanto alla consulenza professionale fornita dal Ptv, restando poi però a intero carico della ASL di Frosinone gli oneri relativi alle attrezzature, ai locali e alle strutture occorrenti per l’effettuazione delle procedure, al personale della ASL delle strutture medesime, assumendosila ASL di Frosinone inoltre la responsabilità per i rischi e danni causati agli utenti dalle apparecchiature e dal personale delle strutture medesime. La ASL di Frosinone, con la sua precedente gestione nel 2012 aveva attivato una propria equipe interdisciplinare con solo personale interno e in ordinario orario di servizio presso l’Ospedale di Sora, effettuante proprio le attività di Cpre che ora si vanno incredibilmente ad acquistare fuori Azienda. Tali professionalità, valorizzatesi nel tempo con l’esperienza di innumerevoli procedure eseguite, anche a livello interventistico oltre che diagnostico, sono tutt’ora presenti nell’organico della ASL, ad eccezione di un medico recentemente andato in pensione. Il quadro sopra disegnato fa conseguire inevitabilmente l’incongruità del ricorso all’acquisto esterno di prestazioni già erogabili in seno all’organico dell’ente; l’improprietà della finalizzazione didattica delle stesse, quando il personale di ruolo nelle qualifiche professionali previste deve già avere nel proprio bagaglio specialistico la capacità di effettuare le procedure di Cpre, prassi specialistica ma sicuramente non innovativa o ultraspecialistica.  Si ritiene, inoltre, non possa aversi giustificazione l’acquisto di una prestazione ordinaria presso un ente esterno alla ASL in seno ad una organizzazione di Struttura Complessa, che in quanto tale, tali prestazioni dovrebbe erogare di routine e senza alcuna necessità di apprendimento ‘on the job’. E’ evidente che non sia configurabile una sequenza di anomalie nell’istituzione e persistenza della Struttura Complessa Gastroenterologia nell’Ospedale di Frosinone, priva di posti letto, di fatto mero ambulatorio, ma con costi di Struttura Complessa ivi comprese le retribuzioni delle figure apicali, e con incapacità ad erogare con le proprie risorse  quelle che sono fondamentalmente attività ordinarie, e non certo sperimentali o di particolare eccellenza. In conseguenza diretta ed esclusiva di tali fatti si appalesa il rischio concreto di un notevole contenzioso, di un cospicuo danno erariale, e di una impropria situazione in ordine alla tutela della salute dei cittadini, con violazione del contratto sociale tra Asl e utenti. Tutta
la procedura, per come si sta svolgendo, si profila come generatrice di cagionamento di danno ingiusto ad alcuno ovvero di ingiusto vantaggio ad altro. I fatti provano che si possono garantire prestazioni di Cpre ai cittadini senza caricarsi di alcun costo, come ha dimostrato di saper fare nel 2012 la precedente Dirigenza Strategica Aziendale della Asl di Frosinone; e questo assume ancora maggior valenza in una ASL che oggi sostanzialmente è circondata dai creditori e assediata dai decreti di pignoramento, come dalla stessa ASL ammesso nella propria delibera nr. 425 del  16/03/2017. Presso la pubblica opinione è sempre più tangibile lo sconforto e l’irritazione che gli utenti manifestano in ordine alle azioni della Asl di Frosinone, avendo ormai l’utenza incontrovertibilmente constatato la differenza tra la ricorrente propaganda autocelebrativa che la Asl effettua e la realtà concreta delle cose”.

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