Il nuovo presidente della Provincia di Frosinone dovrà essere una figura politica nuova, capace di intercettare il cambiamento e di rispecchiare le forze di centro-sinistra, che hanno il 70% degli amministratori locali. In un momento difficile per la politica locale, in cui i partiti rischiano di avvitarsi e perdersi, è arrivato il momento di trovare una soluzione che rispetto alle due proposte avanzate finora guardi con interesse ad amministratori di prima nomina. – Queste le dichiarazioni di Daniela Bianchi, consigliera Regionale del gruppi “Per il Lazio” in merito alle prossime elezioni provinciali del territorio frusinate. –In casi particolari – spiega la consigliera – è necessario chiedere uno sforzo in più ai partiti, che restano la forza vitale di ogni democrazia, per arrivare a delle scelte coraggiose e condivise. Lo è stato alle elezioni regionali del 2013 con Zingaretti, che ha fondato la sua vittoria su due elementi: una richiesta ai partiti di proporre nuove candidature e l’ingresso nel listino “Per il Lazio” di sole persone impegnate attivamente nella società. Potrà esserlo per la candidatura del nuovo presidente della Provincia di Frosinone.– -I due candidati proposti, l’on. Schietroma e il sindaco Pompeo, sono personalità importanti e dalle indubbie capacità politiche e amministrative, ma una loro elezione non porterebbe quell’elemento necessario di novità e non significherebbe un rinnovamento del PD. Tutto ciò non farebbe bene, di riflesso, al territorio, con una fase di involuzione per la politica e per i partiti. Abbiamo troppe emergenze da affrontare e, al contrario, abbiamo il dovere di cogliere tutte le opportunità, anche quelle fornite dalla Riforma Delrio, e non parlo solo di tagli dei costi. La Riforma impone agli amministratori di lavorare e collaborare a politiche coerenti e condivise. L’ente provinciale diventa dunque una cabina di coordinamento che per funzionare ha la necessità di essere guidata da una personalità capace di raccordare e non dividere. Necessariamente il ruolo di Presidente della Provincia andrà reinterpretato e l’unica strada percorribile è reinterpretarlo con una gestione del territorio, nel suo insieme, basata su una programmazione e su un progetto amministrativo chiari. Nella nostro territorio le forze del centro-sinistra, come già ribadito, guidano il 70% delle amministrazioni comunali e potrebbero eleggere autonomamente il presidente della Provincia. Accordi con altre forze politiche non omogenee rischiano di depotenziare l’azione di spinta amministrativa e di coordinamento che la maggioranza di centro-sinistra potrebbe avere sotto la guida del Pd. L’appello che faccio è di uscire da questa impasse e di iniziare a fare dei partiti di centro-sinistra, del PD, anche nella nostra provincia, quella forza innovatrice capace di dare la svolta e di aprire una nuova fase.