“L’orrore avvenuto a Ferentino testimonia
emblematicamente il valore che nella nostra società viene attribuito a chi
non è ancora nato: non vite umane da accogliere, ma materia di scarto da
scaricare tra i rifiuti. E’ l’epilogo inaccettabile della cultura dello
scarto e la sconfitta per l’umanità”.
Lo afferma in una nota il deputato Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento
per la Vita Italiano, a proposito del feto trovato nella fogna di un palazzo
a Ferentino, in provincia di Frosinone.
“Allo sgomento di quanti credono nei valori della vita e della misericordia –
sottolinea Gigli – si aggiunge la sete di giustizia. Alla magistratura spetta
il compito di indagare per risalire ai responsabili e infliggere la pena. Al
Movimento per la Vita italiano quello di ribadire alle istituzioni il dovere
morale e legale di offrire, a chi si trova a scegliere nella solitudine e
nella disperazione, la proposta di alternative all’aborto, anche garantendo
forme concrete di aiuto. Le gestanti in difficoltà, tentate dall’aborto,
sappiano comunque di poter contare sulla disponibilità della nostra rete di
Case di accoglienza e di Centri di Aiuto alla vita: strutture in grado di
accogliere, ascoltare, educare, consigliare ed assistere concretamente,
grazie all’opera di migliaia di volontari”.
Il corpicino di un bambino è stato ritrovato
ieri nelle fogne di una zona di Ferentino. Ha ritrovarlo sono stati gli
operai incaricati di disostruire la fogna che non funzionava scoprendo che il
tappo era costituito proprio dal feto. Immediatamente hanno lanciato
l’allarme alla polizia. Sul posto, gli agenti della questura hanno iniziato
ad indagare risalendo alle case scaricavano in quella fogna individuando una
giovanissima che, portata in questura insieme al compagno avrebbe fatto
parziali ammissioni. Le indagini sono in corso per capire se l’aborto sia
stato spontaneo o indotto e chi l’ha aiutata.