L’acqua è un bene primario cioè di vitale importanza, ma soprattutto è un BENE COMUNE appartenente a tutta la collettività, nessuno può pretenderne l’esclusività. Per queste ragioni tali beni sono da amministrare secondo i principi di solidarietà e sostenibilità, a favore dell’interesse pubblico (che comprende anche quello delle generazioni successive) per cui alle scelte gestionali devono partecipare tutti i cittadini.
A ripetere questo importante concetto è stato il referendum del 12 e 13 giugno 2011, che ha espresso la volontà popolare sancendo il diniego della gestione privata dell’acqua. La nostra amministrazione comunale non solo fa finta di non sapere, ma il sindaco Mitrano partecipando alla conferenza dei Sindaci dell’ATO4, ha approvato, probabilmente illegittimamente (solo 13 sindaci su 38 hanno deliberato), l’aggiornamento tariffario del servizio idrico, con un rincaro di quasi il 20%. Il Movimento 5 stelle di Gaeta chiede di passare alla gestione pubblica e partecipata anche grazie a una recente proposta di legge popolare la n. 31 del 17.03.2014 che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere. Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche e soprattutto nel rispetto delle generazioni future.
Ad aggravare questa scelta sarà la scure rappresentata dalla TASI, che costituirà (come abbiamo ben argomentato in un comunicato precedente) difatti un’autentica mazzata per le già esangui tasche dei Gaetani.
Gruppo Comunicazione Movimento 5 Stelle Gaeta