Il consigliere e capo gruppo di Forza Italia, Eduardo Accetta ha sostenuto, cosa non nuova in città, che l’amministrazione Mitrano è un fallimento totale chiedendo le dimissioni dell’assessore Leccese.
Ebbene se nulla dovesse cambiare Accetta ha di fronte a se due strade da percorrere al fine di dare credibilità alla sua iniziativa politico-amministrativa: la prima è di uscire dal consiglio comunale, la seconda di passare direttamente all’opposizione.
Lo scontro su metodo e risultati è stato forte e se le cose dovessero rimanere così, con Accetta ancora in maggioranza, abbiamo assistito ad un’inutile sceneggiata.
Nel suo comunicato Accetta fa emergere questioni legate alla maggioranza non di natura politica, voglio credere che non corrispondono al vero altrimenti il tavolo del governo cittadino è praticamente saltato.
Ormai lo sanno tutti che gli uffici comunali sono praticamente nel caos totale la guerra del “si salvi chi può” è già iniziata e quelle poche cose che si realizzano hanno come unico obiettivo quello di preparare la campagna elettorale curando gli orticelli di qualche consigliere comunale mentre i temi che contano sono praticamente tutti fermi al palo.
Chiedevo prima e ancora oggi più trasparenza nell’azione amministrativa nel rispetto del mandato elettorale e pari opportunità per tutti partendo dal presupposto che la casa comunale non deve essere una mucca da mungere dove cittadini e commercianti sono scambiati per “bancomat prelievi”.
Nella mia passate e deludente esperienza amministrativa ho sempre posto l’accento su progetti che potessero dare una prospettiva di lavoro alla nostra città per una Gaeta dove, ancora oggi, trova lavoro un ragazzo su cinque.
Ricordo le mie riunioni su temi come il Pua, i centri storici da sottrarre al caos e degrado, lo sviluppo del porto di Gaeta, il water front che doveva fare sistema con la mobilità cittadina e l’economia del mare, il turismo sportivo, la riqualificazione urbanistica della Piana di Sant’ Agostino, la definitiva delocalizzazione in rata del pontile Eni, il regolamento delle polveri nel porto, la nascita di un marchio territoriale di qualità dei nostri prodotti ittici e tante altre cose che oggi nessuno segue più perché impegnati in ben altre cose.
Giambattista Balletta