La Città di Gaeta nelle ultime ore ha vissuto un evento calamitoso di natura eccezionale. La terribile inondazione che si è abbattuta sul territorio comunale nella giornata di mercoledì 31 ottobre 2012, ha raggiunto particolare intensità nel pomeriggio e gravi peggioramenti nel corso della serata.
Dal 30 ottobre il Comune è in allerta a seguito della comunicazione della Prefettura, insieme alle forze e autorità preposte per gli interventi di emergenza.
Nel pomeriggio del 31 ottobre, con il peggioramento delle condizioni metereologiche, il team del Comune composto dall’Ufficio Tecnico e dalla Polizia Locale ha effettuato il monitoraggio del territorio, in particolare delle zone di maggiore criticità che sono risultate essere: S. Carlo e Serapo, dove si è provveduto nell’immediato a sgomberare le vie di esodo dell’abbondante acqua. Verso le ore 22, alcuni cittadini dalla zona di Vindicio hanno avvertito l’Ufficio tecnico comunale, attivo in quel momento nella perlustrazione, circa il verificarsi di un pericoloso innalzamento dell’acqua che a quell’ora era almeno 1 metro al disopra del livello stradale.
Poco dopo, all’arrivo dei tecnici comunali, accompagnati dall’Assessore alle Opere Pubbliche Christian Leccese, l’acqua nella zona aveva superato i 2 metri dal livello stradale: la situazione era talmente impressionante che l’intera Piana di Pontone (da Villa Irlanda fino alla Tomba di Cicerone) era completamente inondata di acqua, fango, detriti e materiale vario trascinato dalle acque provenienti dalle montagne circostanti dei Comuni limitrofi, attraverso il fossato “Pontone”. Presenti sul posto anche i Vigili del Fuoco. La criticità era così alta da rendere impossibile qualsiasi intervento. Appena il livello dell’acqua si è abbassato, i Vigili del Fuoco ed il personale tecnico del Comune con l’Assessore Leccese sono intervenuti in aiuto di un uomo, uscito vivo per miracolo dalla terribile inondazione, che, sconvolto, denunciava la scomparsa della moglie. Immediato è scattato l’allarme alla Protezione Civile, che già da ore operava nelle diverse zone del territorio, e alla Capitaneria di Porto di Gaeta, nel timore che la violenza dell’abnorme quantità di acqua che scendeva dalle montagne avesse trascinato la donna fino al mare di Vindicio.
Nel mentre arrivavano le forze allertate, il team del Comune si è messo subito alla ricerca della signora, immergendosi nella palude d’acqua, fango e detriti che intanto si era formata nella zona. Ricerche poi continuate insieme alle Forze dell’Ordine.
Verso mezzanotte e un quarto l’Assessore Leccese rinveniva il corpo senza vita dell’anziana donna, all’interno di un vigneto a circa 200 metri di distanza dalla sua abitazione in Via Canzatora.
Avvertiti subito del ritrovamento, sono giunti sul posto Carabinieri, Agenti della Polizia di Stato ed operatori del 118 che hanno solo potuto constatare il decesso dell’anziana.
“Una tragedia terribile, che ci vede vicini ai familiari della povera donna in questo momento di dolore, ad essi va tutto il nostro conforto e la nostra solidarietà – afferma il Sindaco Cosmo Mitrano a nome di tutta l’Amministrazione Comunale.
Una tragedia devastante – aggiunge Leccese – provocata da una catastrofe naturale di dimensioni incredibili che si è abbattuta sul Golfo e sulle sue montagne,travolgendo in particolare la Piana di Pontone, distruggendo argini, recinti, cancelli e parti di case, addirittura alcuni tronchi sono rimasti incastrati nelle recinzioni. A significare la portata catastrofica dell’eccezionale evento meteorologico, è stato l’innalzamento dell’acqua oltre i due metri dal livello stradale”.
“E’ importante ricordare che la quantità di acqua che normalmente sfocia a Vindicio, – conclude l’Assessore Leccese – aumentata nella serata del 31 ottobre a dismisura a causa delle fortissime e abbondantissime piogge, proviene dalle montagne dei comuni limitrofi, poiché il fossato Pontone raccoglie le acque meteoriche dei suddetti comuni.