A seguito del comunicato del Meetup Gaeta 5 Stelle, che denunciava il mancato rispetto della legge Delrio sulle quote rosa (la giunta Mitrano ne ha solo una), la consigliera Costabile e l’ex sindaco Raimondi hanno poi chiesto una mozione da discutere con urgenza al già programmato consiglio, che poi è iniziato alle ore 16.00 circa dello scorso 1° marzo.
La richiesta era legittima, non tanto per l’urgenza, ma per lo spazio che poteva trovare l’argomento tra i soli 3 punti all’ordine del giorno previsti: Modifiche al regolamento comunale e delle commissioni; Progetto ascensore quartiere medioevale; Variante urbanistica riguardante ubicazione dell’asta del pesce in zona peschiera. Ma l’amministrazione non ha consentito l’inserimento di un quarto punto (tra l’altro, molto scomodo, evidentemente).
Inoltre, la mancanza del numero legale, perché assenti i tre consiglieri (Accetta, Speringo e Magliozzi), faceva crescere la speranza che tutto slittasse, ma così come spesso accade nell’attuale Governo delle larghe intese, e forse anche per interessi personali, anche a Gaeta si è verificato ancora un altro episodio che lascia riflettere i cittadini: difatti, in questa giunta di maggioranza Forza Italia, la maggior rappresentante del PD, Pina Rosato, decideva di entrare in aula per discutere solo il punto della variante, che era riuscita a far anticipare, con l’approvazione troppo facile della maggioranza (strano), facendo così proseguire il consiglio per discutere l’unico argomento tra quelli previsti, il “mercato del pesce”.
Dopo un ulteriore azione del genere, come si può non sospettare di un eccessivo interesse personale, sia di qualcuno della maggioranza che dell’opposizione?
E ovvio che con l’avvicinarsi delle nuove amministrative, tutti vogliono mostrarsi generosi anche verso una particolare categoria come i pescatori, ma snobbare con un semplice gesto tutto il resto degli argomenti (come magari era importantissimo protestare contro l’installazione di una ascensore pubblica ma “praticamente privata” su suolo pubblico di un area medievale con forte e negativo impatto paesaggistico, in epoca precedente respinta da Raimondi, invece subito accolta per la discussione dal sindaco in carica).
Fatto sta che il PD (nonostante il pietoso comunicato di giustifica pubblicato in seguito) ha evitato di far decadere la seduta. E a quelle condizioni, il resto della minoranza è stato così costretta a rientrare in aula per dare battaglia almeno sul quel punto, durante la quale, mi raccontano alcuni testimoni, il sindaco non partecipava con attenzione e professionalità (come spesso accade quando vuole disprezzare gli interventi delle opposizioni), uscendo e rientrando dall’aula, telefonando, ridendo e scherzando con terzi nei corridoi per poi rientrare e rispondere a casaccio, e tal volta volgarmente, sugli argomenti (alla: “tanto poi faccio come mi pare”). Intanto si perpetua a violare anche la Legge 56/2014. Vergogna !!!
Di Chiappari Giuseppe