“Rivoluzione Ecologista Animalista sta seguendo con grande preoccupazione quanto sta accadendo in Israele e nella striscia di Gaza, dove è in atto una guerra sanguinaria, che sta portando solo morti, feriti, distruzione e disperazione. Una guerra che Rea condanna senza “se” e senza “ma”, nella consapevolezza maturata che non è certamente con la violenza e con le armi che si risolvono i contrasti tra popoli. Il conflitto bellico in essere, come detto, sta annientando la quotidianità e la vita di intere famiglie, in particolare a nord di Gaza, dove civili innocenti, donne, anziani e bambini da giorni scappano dalle bombe, senza acqua e cibo. Siamo di fronte a una crisi umanitaria grave e allarmante, su cui, a nostro giudizio, il governo italiano dal punto di vista diplomatico e politico sinora poco si è esposto al fine di convincere Israele a concedere sia corridoi umanitari per la protezione civili palestinesi, sia corridoi di sicurezza per “gli internazionali” presenti sul territorio. Perché questo immobilismo? Cosa dicono il premier Meloni e i ministri competenti? C’è poi una questione parallela, delicata, complessa, su cui poco e niente media e governi nazionali purtroppo si stanno interessando: i tantissimi animali in pericolo e che rischiano di morire nel fuoco incrociato del conflitto. Da quanto apprendiamo, infatti, a Gaza sarebbero numerosi i cani e gatti feriti e abbandonati, nonché i randagi vacanti sul territorio ormai senza un padrone, né cure. E il contesto sarebbe reso ancora più complicato per la carenza di veterinari esperti, per la mancanza di attrezzature sanitarie, e per le poche adozioni. Alla luce di tutto questo, dunque, sollecitiamo le istituzioni europee e italiane a intervenire immediatamente tutelando le vite dei poveri animali di Gaza con azioni concrete e mirate. Non possiamo voltarci dall’altra parte”.
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.