SANITA’, PALOZZI(FI): “ZINGARETTI NON TRASCURI IL FORLANINI”
“Reputo molto importante la fiaccolata “Riprendiamoci il Forlanini”, cui prenderanno parte domani la Uil, medici e personale dell’ex ospedale, e il coordinamento dei comitati e delle associazioni dei cittadini per la salvaguardia del presidio. Si tratta di una iniziativa lodevole, organizzata dal “basso”, per chiedere alle istituzioni competenti il rilancio di un luogo simbolo della Capitale. Lo storico complesso romano di 118mila metri quadri, incastonato in un bellissimo parco, da tempo è preda di oblio e incuria: un destino incerto per un pezzo di storia di Roma. Ci auguriamo, dunque, che le istituzioni, in primis il presidente Zingaretti, non sottovalutino il monito odierno del sindacato e seguano con grande attenzione la fiaccolata di domani. Il Forlanini deve rinascere, il tempo delle promesse è terminato”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
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Lorenzo Borrè, legale che ha seguito gli ormai ex espulsi del Movimento 5 Stelle prima a Roma e ora a Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus all’interna della trasmissione “Legge o Giustizia”, anticipando che le azioni legali non sono ancora finite.
“Stiamo valutando la compatibilità della nomina del Direttorio con l’articolo 4 del “non-statuto” del M5S –ha spiegato- L’articolo 4 esclude l’esistenza di corpi intermedi all’interno dell’associazione, in quanto vengono considerati delle neutralizzazioni del principio di democrazia diretta. Posto che qualsiasi organo non previsto dal “non – statuto” deve essere oggetto di una deliberazione assembleare adottata con i quorum di cui all’articolo 21 (ovvero con la partecipazione dei tre quarti degli iscritti e il voto favorevole) bisogna verificare che la votazione on line che c’è stata a suo tempo abbia rispettato questi requisiti e soprattutto se sia configurabile come una vera e propria delibera assembleare. L’assemblea postula non solo una convocazione dell’assemblea stessa ma anche la partecipazione e la compresenza degli associati che discutono sull’ordine del giorno e deliberano di conseguenza. Il “referendum” del tipo “volete burro o cannoni” oppure “volete Marcello o Sergio” non è una delibera assembleare dal nostro punto di vista. È una sorta di referendum. Bisogna verificare se la nomina di un direttorio sia quindi compatibile”. Se dovesse avere ragione lei cosa accadrebbe? “Si tornerebbe allo spirito originario del Movimento. Dove uno vale uno, dove anche Grillo varrebbe come uno”. Borrè ha commentato la sentenza di Napoli: “Il tribunale ha affermato un principio fondamentale, che rientra nello spirito del Movimento5 Stelle. Sull’esclusione degli associati può deliberare solo un’assemblea di pari. La carenza di potere in capo a chi ha proceduto alle esclusioni si riverbera in una questione di merito. Non tanto, quindi, sulla sussistenza o meno dei presupposti per escludere gli associati, ma proprio sul fatto che chi riteneva di poter espellere altri associati non aveva questi poteri”.
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L’On. Marco Causi del Pd, membro della Commissione Bilancio della Camera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In merito all’abolizione di Equitalia. “E’ più o meno da 4 anni che se ne parla –ha affermato Causi-. Credo che i tempi siano sufficientemente maturi per portarla in porto. Equitalia nasce nel 2015 dai rami di azienda bancari delle banche che esercitavano l’attività di riscossione per conto dello Stato. La riforma ha giustamente reso pubblica questa attività. Equitalia però è nata come azienda bancaria e questo lo si vede anche nei contratti di lavoro utilizzati. Questo elemento va superato perché l’attività dell’esattore è un’attività pubblica. Averla ancora incardinata dentro una scatola, che è una spa di origine bancaria, ha sicuramente rallentato la trasformazione in società pubblica. L’azienda Equitalia non dovrebbe far profitto, è sostenuta dall’agenzia delle entrare e dall’Inps, quindi dovrebbe essere no-profit. Questo è il punto fondamentale. La nuova entità che farà la riscossione sarà no-profit. Non c’è bisogno che abbia un approccio aggressivo in quanto entità pubblica. Può restare in spa, ma deve essere rigidamente regolata. Oppure può diventare un’agenzia come l’agenzia delle entrate. Alcuni dicono che dovrebbe entrare nell’agenzia dell’entrata, su questo ho dubbi, perché Equitalia riscuote crediti per tanti altri enti, non solo lo Stato. Non mi sento di sparare sulla riforma del 2005, ma ormai dentro Equitalia è maturo il tempo per diventare pubblica. Ci sono ovviamente problemi contrattuali, bisognerà lavorare per fare questa riforma con i lavoratori di Equitalia e non contro. L’attività di riscossione non può essere eliminata. La riscossione interviene quando un’impresa o un cittadino non ha regolarmente pagato le imposte. Questa attività non può essere eliminata, va però svolta da un ente pubblico, con procedimenti più soft e diversi a seconda dell’entità del debito”.
Consigli per riduzione tasse a Roma. “Quando fu introdotta la tariffa dei rifiuti a Roma al posto della Tarsu molti erano preoccupati che la gente non avrebbe pagato e invece non è stato così –ha spiegato Causi-. Le famiglie romane sono puntuali pagatrice di questa tariffa, le imprese invece danno maggiori problemi. A Roma ci sono due temi strategici: la tari, la più alta d’Italia, perché portiamo i rifiuti fuori Roma. Completare l’impiantistica e rendere Roma autosufficiente avrà un effetto di riduzione della Tari. L’altro elemento strategico è l’addizionale Irpef, rendendo meno costoso e più efficiente la macchina amministrativa questo potrebbe comportare una riduzione dell’addizionale Irpef”.
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L’On. Giovanni Paglia, Sinistra Italiana, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“E’ impossibile che Equitalia venga cancellata da qui a sei mesi –ha affermato l’On. Paglia-. Un soggetto pubblico che effettui la riscossione dei crediti è necessario in qualunque Paese, ma va detto che dal 2012 sono cambiate molte cose. Il Parlamento è intervenuto diverse volte per fare in modo che una persona non in grado di pagare possa rateizzare, non si possa espropriare le prime case e altre misure ragionevoli che hanno decisamente cambiato il quadro rispetto al passato. Questo tentativo di far propagando promettendo l’abolizione di Equitalia è un riflesso condizionato per far finta che negli ultimi anni non sia cambiato niente. Dire abolisco Equitalia non è una riforma, è uno slogan. Causi tempo fa diceva esattamente il contrario di quello che dice oggi, ha sempre difeso Equitalia com’era, ma ora ha dovuto correre dietro ad una boutade del Presidente del Consiglio”.