STADIO ROMA. AURIGEMMA(FI)”ZINGARETTI EVITI SCARICABARILE. NECESSARIA AUDIZIONE IN COMMISSIONE”
“Oggi abbiamo affrontato in aula la questione dello Stadio della Roma, oggetto di una nostra interrogazione, alla quale l’assessore regionale ha risposto in modo molto debole. Noi riteniamo che di fronte ad un simile progetto, a carico dei privati, che potrebbe portare la realizzazione di opere importanti per i cittadini e i territori, la Regione debba affrontare la situazione con cognizione di causa e incisività. Proprio per questo, come abbiamo già ribadito oggi, Zingaretti deve evitare il solito scaricabarile con gli altri enti, e deve spiegarci qual è la volontà politica su questo progetto. E per questi motivi abbiamo illustrato la necessità, accolta positivamente dall’assessore, di una audizione in commissione regionale, una volta che il progetto avrà dal Comune la conformità di interesse pubblico. La Regione, però, dal suo canto stavolta non può nascondersi: infatti, prima di gettare all’aria l’ennesima occasione, dovrebbe valutare con più attenzione l’intera questione, poiché questa infrastruttura potrebbe fungere da volano anche per il rilancio della nostra economia, visto che si parla di circa 2mila posti di lavoro. Perciò, riteniamo fondamentale, quando il progetto presentato sarà completo, un confronto con tutte le forze consiliari dove poter analizzare nel merito un’opera che riguarderebbe da vicino anche il futuro della nostra città”
Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma
“Non è discorso di liti, correnti o altro, c’è un
dibattito, una dialettica come è giusto che sia”. Così il consigliere
capitolino M5s Enrico Stefano, al suo arrivo in Campidoglio, a chi gli
chiedeva se ci fossero presunte liti o guerre di correnti nel Movimento, in
merito alla definizione della giunta Raggi.
E a chi gli chiedeva se il minidirettorio abbia influenzato le scelte del
sindaco Virginia Raggi, ha replicato: “Io non sono Virginia. Ho seguito
quelli che sono i miei temi, trasporti e rifiuti, posso parlare di questo”.
“Non è il singolo che cambierà le cose – ha detto inoltre – ma la squadra a
suo supporto”.
“Sul piano dell’opportunita’ politica la posizione del ministro Alfano e’ indifendibile e rassegnare le dimissioni sarebbe da parte sua un gesto necessario”, afferma la capogruppo di Sinistra italiana e presidente del gruppo Misto del senato Loredana De Petris. “E’ sin troppo evidente – prosegue la capogruppo di Sinistra italiana – che al di la’ delle responsabilita’ personali, il ministero degli Interni non puo’ essere credibilmente guidato da un uomo i cui familiari piu’ stretti sono sospettati di fatti molto gravi. Tanto piu’ che questa e’ l’ennesima volta che Alfano, o per vicende legate direttamente al proprio ruolo istituzionale, o per vicinanze di partito o per rapporti di parentela, si rivela come una figura imbarazzante per il governo e – conclude De Petris – per l’intero Paese”.
“Bene! Consulta giudica legittimo nostro
intervento solidarieta’ su pensioni d’oro. Modello
#Solidarieta’generazionale”. Lo scrive su twitter Enrico Letta.
“Poste Italiane SpA, sta per ‘Poste
Italiane Societa’ per Alfano’? Le intercettazioni telefoniche
inchiodano letteralmente il ministro degli Interni del Governo
Renzi. Tra il padre che invia 80 curriculum alle Poste e
l’assunzione del fratello del ministro nella stessa societa’,
dovrebbe rassegnare oggi stesso le dimissioni”. Lo dichiarano i
capigruppo M5S di Camera e Senato Laura Castelli e Stefano Lucidi.
“Tra l’altro il caso dell’assunzione del fratello di Alfano fu
denunciato nel 2013 dal Movimento 5 Stelle il 18 settembre 2013
in una interrogazione a prima firma Andrea Coletti che non ha
mai avuto risposta” continuano Castelli e Lucidi.
“Chiediamo le immediati dimissioni del ministro degli Interni,
se vuole per chiederle siamo pronti ad inviare un raccomandata
senza ricevuta di ritorno tramite ‘Poste Societa’ per
Alfano’…”, concludono i capigruppo M5S.
Pensioni. “Riguardo la sentenza della Consulta esprimiamo un parere sostanzialmente favorevole –ha affermato Bonafede-. Ma non basta, perché ci sono troppi paletti. Vorremmo un impatto molto più forte sulle pensioni d’oro. Lo Stato deve poter dire ad un pensionato d’oro, che prende una pensione sproporzionata rispetto a quello che ha versato, che i suoi privilegi non possono più essere ammessi. Chi ha versato per una vita delle cifre altissime col sistema contributivo è giusto che prenda una pensione alta. Ma la maggior parte dei pensionati d’oro percepisce una pensione secondo un sistema retributivo e non contributivo. Lo Stato non può permettere che ci sia una situazione di privilegio legata al passato che oggi grava sui cittadini che versano in maggiore difficoltà”.
“Sembra che il governo voglia ricapitalizzare il fondo Atlante o creare un nuovo fondo Atlante per sostenere le banche italiane, attingendo dal tesoretto previdenziale. E’ solo un’ipotesi al momento, ma è un’ipotesi fondata” ha concluso Bonafede.
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