E’ tempo di passare all’azione!
Una primavera per la democrazia.
Anche a Fondi un Comitato del “Coordinamento Democrazia Costituzionale”.
Il Comitato invita i cittadini a sostenere i Referendum
per dire NO allo scempio della Costituzione e contro l’Italicum.
Il Comitato sarà in piazza per raccogliere firme per i Referendum:
sabato 28 ore 17-20 in piazza della Repubblica (davanti S.Maria)
e domenica 29 ore 10-13 nei pressi del mercato coperto (via Gioberti).
Dopo l’incontro pubblico svoltosi lo scorso mercoledì 11 maggio, anche a Fondi è nato un Comitato locale del “Coordinamento Democrazia Costituzionale”.
Lo hanno promosso e ne fanno parte la sezione locale dell’ANPI, l’Associazione “Murales”-Arci, l’Associazione “Caponnetto” e il Sindacato COBAS-Scuola, per impegnarsi nelle Campagne referendarie per il No alla riforma costituzionale e contro la legge elettorale (cosiddetta “Italicum”).
Il Comitato sarà in piazza per informare sui referendum e raccogliere le firme:
1) Sabato 28 maggio 2016 ore 17,00-20,00
in piazza della Repubblica (lungo corso Appio Claudio, davanti chiesa S.Maria);
2) Domenica 29 maggio 2016 ore 10,00-13,00
nei pressi del mercato comunale coperto (tra via Foscolo e via Gioberti).
Invitando cittadine e cittadini e altre realtà associative ad aderire al Comitato e partecipare all’importante impegno referendario, si ricorda che è possibile firmare anche presso il Comune.
Dall’Ordine del Giorno approvato all’Assemblea Nazionale tenutasi lo scorso 18 marzo:
<Il nostro primo obiettivo in questo momento è raccogliere le 500.000 firme per ciascuno dei due referendum abrogativi riguardanti l’Italicum. Quesiti referendari che riguardano sia il carattere ipermaggioritario della legge, distorsivo della rappresentanza democratica, che è il risultato del premio di maggioranza e ancora di più del ballottaggio, sia le norme che servono a “nominare” almeno i due terzi dei deputati.>.
E ancora: <Va chiarito che raccoglieremo le 500.000 firme necessarie per attivare il referendum costituzionale, ex articolo 138, in parallelo all’analoga iniziativa dei parlamentari. Infatti riteniamo necessario ed indispensabile raccogliere le firme sia per dare voce ai cittadini sia per far vivere nella campagna elettorale le ragioni del no sul merito delle modifiche della Costituzione su cui dall’inizio abbiamo insistito.>.
Fondi, 26.05.2016 Comitato di Fondi “Coordinamento Democrazia Costituzionale”
PER INFO E CONTATTI:
E-Mail: cdc.fondi@gmail.com – FB: Comitato-per-il-NO-alla-riforma-costituzionale-di-Fondi
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Sabato, 28 maggio presso hotel Europa
CENTRO DONNA LILITH
Presenta
“AFFETTI SPECIALI”
Sabato, 28 maggio alle ore 20,30 presso l’hotel Europa, in via Emanuele Filiberto, si svolgerà la serata conclusiva del Concorso Nazionale di video-cortometraggi “AFFETTI SPECIALI”, promosso dal centro Donna Lilith e rivolto alle giovani cineaste/i che vivono in Italia, che si sono cimentate nella realizzazione di video-cortometraggi sul tema delle relazioni affettive per promuovere una cultura della non violenza e nel contempo valorizzare la produzione culturale delle donne.
“Il tema centrale del concorso è stato quello di evidenziare – dichiara la professoressa Maria Marinelli, Presidente del Centro Donna Lilith – quanto l’affettività, che è l’incontro con l’alterità, possa contribuire alla crescita culturale delle persone, a stimolare la capacità di riflessione e quindi a sradicare pregiudizi e stereotipi di genere. Questa è anche l’occasione di offrire alle /i ragazze/i l’opportunità di confrontarsi con modelli diversi per guardarsi reciprocamente al fine di contrastare e rimuovere gli stereotipi negativi”.
“Ovviamente, al concorso hanno partecipato sia uomini che donne, e non potrebbe essere diversamente, non potremmo mai essere noi del Centro Donna Lilith – prosegue Maria Marinelli – ad innalzare muri ad aggiungere steccati; noi, che da sempre siamo in prima linea per abbattere gli stereotipi di qualunque genere. A spingerci a scegliere un concorso di video-cortometraggi, ovvero ad esprimersi con il linguaggio cinematografico, è stata la constatazione, amara ma non sorprendente, che le donne, anche in questo ambito, sono pesantemente discriminate rispetto agli uomini. Basti pensare che la quota di mercato delle registe italiane è più o meno del due per cento contro il novantotto per cento di quella maschile. Né possiamo sottovalutare che, a parità di preparazione, le giovani cineaste hanno maggiore difficoltà ad accedere ai finanziamenti pubblici. Questo si trasforma in un circolo vizioso fortemente penalizzante per le donne. Noi, nel nostro piccolo, vogliamo contribuire ad accendere i riflettori sul tema. Abbiamo voluto titolarlo con un gioco di parole continua – Maria Marinelli – “Affetti Speciali” perché, e prendo in prestito le parole di una giovane studiosa del cinema italiano, Emma Gobbato: “La visione di un film si trasforma, con le sue strategie di identificazioni, in un esperienza intellettuale, in un’esperienza che si può definire affettiva, poiché il film stabilisce una prossimità, una vicinanza”. Noi del Centro Donna Lilith, sabato, alla serata, che abbiamo voluto con ingresso gratuito alla proiezione dei lavori presentati, vogliamo condividere insieme alla città questa vicinanza, questa speciale prossimità affettività”.
Il concorso, “Affetti Speciali” è inserito nell’ambito delle celebrazioni del Trentennale del Centro Donna Lilith ed è stato seguito e supportato dal Festival Pontino del Cortometraggio diretto da Meri Drigo.
Al video vincitore, oltre all’assegnazione del premio di 1.000 euro (mille), sarà consentito di apporre nei titoli di testa il logo del Centro Donna Lilith con la dicitura “Vincitore del Concorso “Affetti Speciali” per i 30 anni dell’Associazione”, ed entrerà automaticamente nel circuito documentazione storica del Centro Donna.
Durante la serata della premiazione sarà presente la giuria, composta da: Loredana Rotondo, presidente; Gaia Capurso, Arianna Forte, Ilaria Fraioli, Maria Marinelli, Anna Eugenia Morini, Barbara Pellegrini.
Qualche curiosità sulla presidente della giuria: Loredana Rotondo, storica regista del film “Processo per stupro”, e capostruttura di Rai International e Rai Educational. Leggiamo nelle sue note biografiche: “Il suo impegno professionale e di ricerca l’ha portata a realizzare, all’interno della struttura Rai, un gruppo di lavoro molto speciale, segnato dall’intreccio di relazioni femminili ed un’attenzione particolare alle storie passate e presenti delle donne: il primo esteso progetto di simbolico femminile realizzato in Rai”.
Ingresso libero.
Associazione Centro Donna Lilith
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Franco Barbato, ex deputato dell’Italia Dei Valori, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Manuela, la figlia di Franco Barbato, ha deciso di convertirsi all’Islam. “Per me è un momento di sofferenza come padre –ha spiegato Barbato-. Io vengo da una formazione cristiana. Ho rafforzato questa mia convinzione di occidentale, secondo il crisma della cultura occidentale. E’ la ragione per la quale l’Islam è distante mille miglia dal mio modo di essere e di vivere. Il principio è che la mia libertà termina dove inizia la libertà di un’altra persona, in questo caso mia figlia, quindi devo rispettarla. Quando la vedo per terra a pregare, mi intristisco, perché la vedo come un automa, che non ascolta neanche il pianto dei figli perché deve completamente dedicarsi ad Allah. Per il senso di tolleranza e di amore, riesci a convivere anche con un fenomeno del genere, anche se ce l’hai in casa. Difendo mia figlia come ogni buon padre deve fare”.
“Non che sia un razzista, ma io tra pochi giorni sono candidato a sindaco nel mio Comune –ha aggiunto Barbato-. La prima cosa che farò sarà un sistema di videosorveglianza su tutto il territorio. Con la municipale farò visitare tutte le case in cui ci sono straniere, per vedere se sono in regola. Specialmente qui da noi al sud, dove la disoccupazione è fortissima, se noi non riusciamo a risolvere i problemi occupazionali dei nostri giovani, possiamo mai accollarci il peso degli immigrati? Io non voglio impedire a queste persone di costruirsi una vita migliore, ma se noi nel nostro paese abbiamo una disoccupazione giovanile tra le più alte d’Europa, che ci fanno per strada tanti stranieri che se non trovano lavoro diventano personale da utilizzare in attività criminali. Molte volte ci scontriamo su questo con mia figlia, che dice che noi abbiamo la camorra e in medioriente la camorra non c’è. Io gli dico che però l’islam ha i terroristi. Lei dice che Allah non vuole che ci sia violenza. Quando vengono persone a casa mia, le allungano la mano per salutarla e lei non dà la mano se si tratta di uomini. In generale stringere la mano ad una persona penso sia giusto. Mia figlia mi ha sostenuto durante la campagna elettorale del 2008, come tutti i miei figli. Ora tocca a lei essere popolare, prima era stato il tempo di mio figlio Amedeo che ha fatto il tronista da Maria De Filippi”.
L’esperienza nell’Idv. “Fu una grande stagione rovinata dallo stesso Di Pietro –ha affermato Barbato-. Poi ho capito che non era tutto oro quello che luccicava. Purtroppo c’erano i difetti e i vizi di tutti i partiti e questo non è perdonabile specie per chi vuole portare il vessillo della legalità, mani pulite. L’etica e la morale non sono l’abito della domenica che si tira fuori solo in rare occasioni, ti deve accompagnare per tutta la vita”.
Il video che realizzò con Antonio Razzi. “In questo mondo succede che chi denunciava le ruberie della casta ha poi deciso di rimanere fuori dalla politica, Razzi invece è ancora in Parlamento –ha affermato Barbato-. Devo dire però che Razzi è una persona onesta e in Parlamento c’è molto di peggioi. Purtroppo oggi la politica è un disastro, si va in politica per fare i cazzi propri come dice Razzi”.
________________________________________________________________________________Nuovi talk show in Rai; Sen. Airola (M5S) a Radio Cusano Campus: “Renzi ha iniziato a temere i talk show da quando noi abbiamo iniziato a parteciparvi. Noi in tv facciamo alzare lo share, Formigli prima ci attaccava, ma è giornalista di mondo… Giannini e Porro? I partiti li hanno nominati e i partiti li hanno silurati”
Il Sen. Alberto Airola (M5S), membro di Commissione di vigilanza Rai, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Talk show. “C’è un disegno politico dietro i nuovi talk show previsti dai palinsesti Rai per la prossima stagione –ha affermato Airola-. E’ anche vero che i talk sono in crisi, perché c’è una saturazione totale delle chiacchiere da cui non si evince chi ha ragione e chi no. Uno dice bianco e uno dice nero, il telespettatore non saprà chi ha detto le cose vere. La verifica delle fonti e delle cose che si dicono dovrebbe farla il giornalista, cosa che non avviene mai. Quando abbiamo iniziato a partecipare ai talk show, Renzi ha iniziato a pensare che questi programmi non servono più ad ipnotizzare i cittadini dietro lo schermo, ma che potevano esserci argomentazioni più convincenti rispetto a quelle solite. Il 70-80% degli italiani si forma la sua opinione politica in tv. Io ero un operatore televisivo quindi conosco bene il mezzo della tv, è un mezzo che focalizza poco l’attenzione del telespettatore sui contenuti. E’ un po’ la vocazione della tv fare infotainment, però il servizio pubblico dovrebbe fare anche altro. Il problema è quello di un unico contenitore dove si passa dal faceto al serio con grande facilità come fa Vespa. E lo spettatore in questi passaggi si disorienta. Abbiamo chiesto al dg Rai di mandare Vespa a parlare di liposuzioni e a qualche altro giornalista di fare approfondimento. Non possiamo basare l’informazione sull’infotainment perché sarebbe un modo sbagliato di informare i cittadini”.
La decisione del M5S di partecipare ai talk. “Io ai tempi scrissi un post in cui paventai i rischi di partecipare alla tv, ma mi rendo conto che era necessario perché molti cittadini non sapevano neanche che faccia avessimo –ha spiegato Airola-. Ancora più adesso, i mezzi d’informazione fanno capo a partiti politici o a esponenti di partiti. Il nostro Movimento, nato dalla base e dai cittadini, si è trovato in parlamento con parlamentari che non avevano esperienza di comunicazione. Tutte le tv andavano all’assalto, neanche fossimo Mick Jagger. Se fossimo andati in tv all’inizio, senza farci un po’ le ossa e individuare le persone più capaci a comunicare sarebbe stato un problema. Abbiamo avuto dei consigli interni dai nostri uffici di comunicazione. I cittadini continuavano a seguire la tv e a percepire la nostra assenza. Purtroppo in Italia si esiste solo se si passa in tv, quindi molti cittadini non ci conoscevano. Questi sono stati i motivi che ci hanno portato a decidere di andare. Piazzapulita vicino a noi? Spesso Formigli ci ha attaccato nel passato, ora ha un po’ cambiato, ma dipende anche dallo share, noi aumentiamo di molto lo share dei programmi, facciamo guadagnare soldi e Formigli è giornalista di mondo. La tv fa pagare un prezzo alto, perché genera un rapporto da fan e da tifoso più che da cittadino attivo e partecipe. E’ un po’ come curare un eroinomane con l’eroina. Io vorrei che il popolo si stacchi dalla tv, scenda in strada e si interessi facendo politica attiva”.
Porro e Giannini. “Il servizio pubblico dovrebbe porsi in modo completamente diverso e purtroppo questo continuiamo a non vederlo –ha spiegato Airola-. Anche se il passaggio Gubitosi-Dall’orto è stato positivo, visto che Gubitosi di tv non capiva nulla, almeno Dall’orto viene da quell’ambiente. A Renzi gli perdonano tutto perché sono diventati tutti renziani, l’indipendenza giornalistica per varie ragioni, anche contrattuali. Stanno succedendo parecchie cose, in Rai si mandano via anche quelli che erano già stati nominati dalla politica come Porro e Giannini. Giannini ha anche dimostrato una certa indipendenza, ci ha anche messo la faccia”.
Il patto del Nazareno. “Oggi Zanda si è alzato in aula e ha difeso Verdini accusato di aver detto delle cose sulla scorta di Capacchione, questo a conferma che il patto del Nazareno è ancora vivo” ha raccontato Airola.
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Gianluigi Gigli (Democrazia solidale e Centro democratico), membro prima Commissione affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e degli interni, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
La proposta di legge, d’iniziativa dei deputati Luigi Gigli e Mario Sberna, recante “Disposizioni concernenti il diritto all’obiezione di coscienza per i farmacisti” è stata assegnata alla Commissione XII (Affari sociali) della Camera. L’atto intende consentire ad ogni farmacista titolare, direttore o collaboratore di farmacia, pubblica o privata, di rifiutarsi, per motivi di coscienza, di consegnare a chi glielo richieda, anche esibendo la relativa prescrizione medica, qualsiasi dispositivo, medicinale o sostanza che il professionista giudichi, atto a produrre effetti anche potenzialmente abortivi, ovvero che risulti prescritto ai fini della sedazione terminale. “Ci sono dei colleghi farmacisti che sono andati a processo, per cui c’è un problema reale che si sta ponendo –ha spiegato Gigli-. Il problema dell’obiezione di coscienza è un tema che nelle società occidentali sta diradandosi, perché da un lato sorgono fatti nuovi, dall’altro la tecnologia pone questioni nuove. In Italia l’obiezione di coscienza riguarda l’aborto, la fecondazione artificiale e la sperimentazione animale. Ci sono però dei temi nuovi che si propongono: richieste di interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione, distacco del respiratore, prescrizione di farmaci che hanno un effetto abortivo, interventi chirurgici per il cambio di sesso, la selezione genetica degli embrioni. Ci sono tutta una serie di cose che non possono essere contemplate con delle soluzioni rigide. Noi dobbiamo tener presente che la professione e l’etica non sono due cose sganciate. Il fatto che l’80% dei ginecologi sia contrario a praticare aborti non è un problema religioso, è un problema legato al fatto che uno sceglie di fare il medico per far nascere i bambini e per curare le donne, non per altri motivi. Stessa cosa per il farmacista. A meno che non consideriamo il farmacista come un bottegaio, come un salumiere, che tu gli chiedi due etti di salame e quello ti dà due etti di salame. Se invece, come il nostro SSN prevede, il farmacista è un professionista della salute, non gli può essere richiesto di fare cose che contrastano con la sua visione della professione”.
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E’ forse a una svolta l’omicidio di Valentina Salamone la 19enne trovata impiccata ad una trave in una villetta di Biancavilla, in provincia di Catania il 24 luglio 2010 al termine di un festino a base di alcool e cocaina. Non fu suicidio. Per il delitto in un primo momento era stato arrestato e poi scarcerato Nicola Mancuso ex amante della giovane di 10 anni più grande di lei e sposato con tre figli. Mancuso, legato alla criminalità organizzata siciliana, successivamente è tornato dietro le sbarre per traffico di droga: oggi infatti sta scontando una condanna a 18 anni di reclusione per spaccio di eroina. Intanto le indagini dei Ris di Messina hanno permesso di scovare nuove tracce di sangue dello stesso Mancuso e di un altro uomo per ora sconosciuto sotto le scarpe di Valentina Salamone. Un anno dopo questa scoperta sono attese a breve importanti comunicazioni da parte della Procura di Catania. Il padre della giovane, Antonino Salamone non si dà pace e chiede verità e giustizia per sua figlia.
Antonino Salamone è intervenuto ai microfoni della trasmissione “La storia oscura”, condotta da Fabio Camillacci su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
“L’assassino o gli assassini erano sicuramente presenti a quella festa, e hanno lasciato le loro tracce ematiche su Valentina –ha affermato Salamone-. Forse sanno di chi si tratta e hanno paura di fare il nome. Forse Nicola Mancuso nella notte tornò in quella villa con qualcuno per farsi aiutare a uccidere Valentina. Prima non credevo più nella giustizia, ora sono fiducioso per ciò che hanno fatto i magistrati nella seconda fase di indagine. Però è un anno che aspettiamo novità e finora solo silenzio, per me questo silenzio è molto strano e a volte ci vengono pensieri strani. Voglio la verità, voglio giustizia, quelli che hanno ucciso mia figlia devono andare in galera per sempre, che siano mafiosi o meno, perché sono persone pericolose e possono fare del male anche alle altre persone”.
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