L’Avv. Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, sotto processo con l’accusa di essere il killer di Yara Gambirasio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Si attende la richiesta di condanna del pm Ruggeri nei confronti di Bossetti. “Non mi aspettavo una requisitoria così lunga –ha affermato Salvagni-. Non ha alcun senso ricostruire tutta la fase delle indagini perché diventa un’autocelebrazione dell’inchiesta, come del resto è stato tutto il processo. C’è un dato oggettivo: loro ritengono che quel dna sia di Bossetti, da lì bisogna partire. Andare a disquisire per ore sulla questione di Giuseppe Guerinoni non ha alcun senso. Noi abbiamo sentito pronunciare il nome di Bossetti alle 5 del pomeriggio, dopo che la requisitoria era iniziata da 6 ore. Possiamo parlare quanto vogliamo, ma alla fine gli elementi a carico di questa richiesta di condanna sono veramente scarni, benché se ne parli per ore. Attenderemo questa seconda parte di requisitoria per capire quali siano le prove a carico, e dico prove non indizi. Questo mezzo dna, con tutti i sé e con tutti i ma che lo hanno accompagnato, sarà sufficiente alla condanna? Anziché trovare la risposta al fatto che non è stata trovata l’altra parte di dna, dicono che quella parte di dna non è importante. Il dna mitocondriale è la prova del nove, se quella non torna non è che si può dire che non è importante”.
Molti organi di stampa si sono soffermati sull’abbronzatura di Bossetti il giorno dell’ultima udienza. “Premesso che Bossetti è sottoposto a terapie di psicofarmaci –ha spiegato Salvagni-. Il fatto che sia abbronzato dipende da quei pochi raggi di sole che possono penetrare attraverso le sbarre e nell’ora d’aria. Hanno sempre cercato di fare un processo alla persona. Si devono far coincidere dei punti: se c’è un punto di partenza e un punto d’arrivo che sono distanti, la strada per unire questi due punti è stata adattata. Il processo a Bossetti non deve essere fatto di suggestioni: le lampade, le sue abitudini sessuali, ecc… Il processo deve stabilire se è un assassino o no e deve farlo con le prove, non con le suggestioni”.
Vittorio Feltri ha detto che finora non ci sono prove per dimostrare che Bossetti è colpevole. “Feltri è un pensatore libero e questo mi piace –ha affermato Salvagni-. Io apprezzo le persone che ragionano con la loro testa e non asservite a determinate logiche che vogliono a tutti i costi un colpevole”.
A Radio Cusano Campus è intervenuta anche Sarah Gino, Professore Aggregato di Medicina Legale Università di Torino, medico legale e genetista forense per la difesa di Massimo Bossetti, sulla questione del dna. “I profili genetici sono due –ha spiegato la dott.ssa Gino-: dna nucleare (quello da parte del padre) e quello mitocondriale (da parte della madre). Su Bossetti è stato trovato solo il primo. Ovvero, dagli esami svolti, per il DNA nucleare c’era una sovrapposizione con quello di Bossetti mentre non c’era per il mitocondriale. E’ la prima volta che ci capita in un caso pratico, per questo era stato chiesto di fare maggiore chiarezza. Non troviamo neanche in letteratura una spiegazione applicabile al caso specifico. Bisognerebbe fare degli esperimenti. In udienza si è detto che il DNA si è degradato. Esiste tutta una serie di fattori che possono modificare la quantità di DNA a disposizione ma ciò è errato. Quando studiamo mummie, ad esempio, sottoposte ovviamente ad intemperie, molte più del corpo della povera Yara, studiamo il DNA mitocondriale. Come è possibile che quello in esame si sia degradato o sparito in così poco tempo?”.
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Orfini (PD) a Radio Cusano Campus: “Pd cambiato rispetto al passato, davanti a mafia capitale non abbiamo fatto finta di nulla al contrario ad esempio di Giorgia Meloni. Giachetti sarà sindaco migliore di chi lo ha preceduto. Raggi è di destra. Le parole di Bagnasco? Unioni civili nulla tolgono alla famiglia”
Il Presidente del Pd Matteo Orfini è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Orfini è sceso in strada con l’associazione di volontari Tappami per tappare alcune buche al quartiere Magliana. “E’ stato divertente –ha affermato Orfini-. Loro lo fanno con un metodo di tappatura a freddo che è un tampone, ma funziona. E’ un modo di dare una mano che i cittadini hanno deciso di dare volontariamente. Noi Cristiano Davoli l’abbiamo anche convinto a candidarsi con noi come capolista quindi ci crediamo”.
Il cambiamento del Pd a Roma. “Il Pd è molto cambiato rispetto al passato –ha spiegato Orfini-. Noi potevamo far finta di non vedere Mafia Capitale, come ha fatto Giorgia Meloni, il cui partito è uno dei principali responsabili. Lei era al governo di questa città con Alemanno. Noi abbiamo scelto una strada diversa, abbiamo ripulito il Pd. Un terzo della lista è composta da personalità esterne al Pd. C’è un candidato sindaco che ha tutte le carte in regola per fare meglio di chi lo ha preceduto: ha competenza, conosce la città, ha dimostrato la sua autonomia. Non c’è uno di noi che non abbia litigato con Giachetti almeno una volta nella vita. Io ci ho litigato tante volte, la politica è anche bella per questo. La democrazia è fatta anche di discussione. Le correnti nel Pd le abbiamo messe sotto botta in questi mesi. Ho girato la città e ho scoperto una città che vive una situazione difficile, ma in cui ci sono tante persone che non si sono rassegnate al declino. Roma può tornare a splendere grazie alla presenza di tante persone che quotidianamente non si sono rassegnate alla decadenza di questa città. Con quelli noi proviamo a costruire un’alleanza. Da quelle realtà vogliamo ripartire. Questa Roma è quella che non ha perso la speranza. Ci convincono meno quelli che sperano nel declino della città per guadagnare qualche voto”.
La riammissione di Fassina. “Sono contentissimo che Fassina è stato riammesso –ha affermato Orfini-. Noi lo abbiamo sempre detto, una competizione democratica è bella se partecipano tutti. Spero che gli elettori di centrosinistra votino Giachetti, ma a prescindere dal primo turno, spero che al ballottaggio saremo uniti. Credo che chi è di centrosinistra debba votare chi ha più possibilità di vincere e a Roma gli unici candidati di centrosinistra sono Giachetti e Fassina. La Raggi stessa punta ai voti di destra, lo dimostra anche l’endorsement di Salvini”.
Referendum. “Nel dibattito il rischio di personalizzazione c’è e dobbiamo scongiurarlo –ha dichiarato Orfini-. Bisogna avere un grande rispetto del dibattito e mantenerlo sul merito. Abbiamo portato a casa una riforma importante che chiude la seconda repubblica e modernizza il Paese. E’ su questo che gli italiani devono esprimersi”.
Bagnasco su unioni civili. “Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco –ha affermato Orfini-. Quello che pensiamo sull’argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non è contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l’esigenza di fare politiche per le famiglie”.
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Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Taverna ha detto la sua sulla decisione di votare solamente domenica cinque giugno: “Io credo che l’annuncio di proporre la votazione in due giorni con la campagna elettorale già nel suo pieno fosse semplicemente un annuncio che servirà probabilmente a riproporre la stessa cosa in occasione del referendum. Ormai non era fattibile in piena campagna elettorale allungare la data dell’elezione, però si è cominciata ad inserire la pulce nell’orecchio in vista del referendum, visto che in Italia si fanno le leggi in base a quello che fa comodo e non a quello che serve. Io ormai non li sento neanche più per quello che raccontano“.
Il caso Nogarin-Pizzarotti: “Continuo a sentire programmi dove si cerca in tutte le maniere di mistificare quanto accaduto. La vicenda Nogarin tutti la conoscono perché è stato il sindaco a portare i libri in tribunale e a denunciare una situazione disastrosa. Poi è arrivato un avviso di garanzia, il Movimento ha detto verifichiamo di cosa si tratta e poi se ci fossero comportamenti difformi alla legge o al nostro codice etici lo stesso Nogarin ha detto che si dimetterà. Pizzarotti, invece, ha avuto un avviso di garanzia a febbraio, non ce l’ha mai comunicato, l’abbiamo scoperto a 15 giorni dalle elezioni dagli organi di stampa grazie a una denuncia di un esponente del Pd, non abbiamo accesso agli atti, veniamo sbeffeggiati dal sindaco che dimentica che la e-mail che oggi trova anonima è la stessa alla quale lui ha inviato i suoi dati per la propria candidatura e dalla quale riceviamo informazioni ufficiali da parte del Movimento. Quella è la e-mail ufficiale cui abbiamo inviato tutta la nostra documentazione quando abbiamo inoltrato le presentazioni di candidatura, è riconosciuta da tutto il movimento come una e-mail istituzionale. Beppe a fronte della situazione lo ha sospeso, non espulso, solamente sorpreso, perché non è in grado di garantire al Movimento la giusta trasparenza se il sindaco si comporta così. Qual è lo scandalo? Per questa cosa si è già dimenticato Banca Etruria, il sindaco di Lodi, e tutto il resto? Gli italiani hanno la memoria di un pesce rosso. Basta che a due giorni dalle elezioni gli mettono la notiziola che questo regalerà qualcosa, magari il bonus bebe o il bonus carrozzella e siamo tutti pronti a credergli“.
Su Virginia Raggi e il confronto con gli altri candidati: “Ora ci saranno spazi televisivi dedicati ai confronti dove Virginia sarà presente e dimostrerà che noi non scappiamo davanti a nessuno. Certo è che se ci sono incontri con i cittadini e le associazioni in questo momento secondo noi hanno la precedenza. Ben presto saremo negli spazi preposti per far vedere quello che abbiamo come programma”.
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Orfini (PD) a Radio Cusano Campus: “Pd cambiato rispetto al passato, davanti a mafia capitale non abbiamo fatto finta di nulla al contrario ad esempio di Giorgia Meloni. Giachetti sarà sindaco migliore di chi lo ha preceduto. Raggi è di destra. Le parole di Bagnasco? Unioni civili nulla tolgono alla famiglia”
Il Presidente del Pd Matteo Orfini è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Orfini è sceso in strada con l’associazione di volontari Tappami per tappare alcune buche al quartiere Magliana. “E’ stato divertente –ha affermato Orfini-. Loro lo fanno con un metodo di tappatura a freddo che è un tampone, ma funziona. E’ un modo di dare una mano che i cittadini hanno deciso di dare volontariamente. Noi Cristiano Davoli l’abbiamo anche convinto a candidarsi con noi come capolista quindi ci crediamo”.
Il cambiamento del Pd a Roma. “Il Pd è molto cambiato rispetto al passato –ha spiegato Orfini-. Noi potevamo far finta di non vedere Mafia Capitale, come ha fatto Giorgia Meloni, il cui partito è uno dei principali responsabili. Lei era al governo di questa città con Alemanno. Noi abbiamo scelto una strada diversa, abbiamo ripulito il Pd. Un terzo della lista è composta da personalità esterne al Pd. C’è un candidato sindaco che ha tutte le carte in regola per fare meglio di chi lo ha preceduto: ha competenza, conosce la città, ha dimostrato la sua autonomia. Non c’è uno di noi che non abbia litigato con Giachetti almeno una volta nella vita. Io ci ho litigato tante volte, la politica è anche bella per questo. La democrazia è fatta anche di discussione. Le correnti nel Pd le abbiamo messe sotto botta in questi mesi. Ho girato la città e ho scoperto una città che vive una situazione difficile, ma in cui ci sono tante persone che non si sono rassegnate al declino. Roma può tornare a splendere grazie alla presenza di tante persone che quotidianamente non si sono rassegnate alla decadenza di questa città. Con quelli noi proviamo a costruire un’alleanza. Da quelle realtà vogliamo ripartire. Questa Roma è quella che non ha perso la speranza. Ci convincono meno quelli che sperano nel declino della città per guadagnare qualche voto”.
La riammissione di Fassina. “Sono contentissimo che Fassina è stato riammesso –ha affermato Orfini-. Noi lo abbiamo sempre detto, una competizione democratica è bella se partecipano tutti. Spero che gli elettori di centrosinistra votino Giachetti, ma a prescindere dal primo turno, spero che al ballottaggio saremo uniti. Credo che chi è di centrosinistra debba votare chi ha più possibilità di vincere e a Roma gli unici candidati di centrosinistra sono Giachetti e Fassina. La Raggi stessa punta ai voti di destra, lo dimostra anche l’endorsement di Salvini”.
Referendum. “Nel dibattito il rischio di personalizzazione c’è e dobbiamo scongiurarlo –ha dichiarato Orfini-. Bisogna avere un grande rispetto del dibattito e mantenerlo sul merito. Abbiamo portato a casa una riforma importante che chiude la seconda repubblica e modernizza il Paese. E’ su questo che gli italiani devono esprimersi”.
Bagnasco su unioni civili. “Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco –ha affermato Orfini-. Quello che pensiamo sull’argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non è contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l’esigenza di fare politiche per le famiglie”.
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