“QUI L’INQUINAMENTO UCCIDE PIU’ DELLA MAFIA E NASCONO BAMBINI MALFORMATI”. SU RADIO CUSANO CAMPUS IL GRIDO DI DOLORE DEL PARROCO DI AUGUSTA (SIRACUSA) CONTRO IL POLO PETROLCHIMICO
Don Palmiro Prisutto, parroco di Augusta, ha lanciato un accorato allarme intervenendo questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Don Palmiro lancia l’allarme per Augusta. Un allarme legato al polo petrolchimico che riguarda la provincia di Siragusa: “Qui c’è una situazione di degrado ambientale tra le più gravi in tutta Europa, anche se nessuno ne parla. Abbiamo contato oltre 800 morti di cancro ma nessuno parla perché c’è un ricatto occupazionale per il quale la gente pensa che sia meglio morire di cancro che di fame. Non c’è solo la questione del cancro, poi. Nascono anche bambini malformati, ogni anno, sempre più spesso. Io mi sono accorto di questo dramma celebrando i funerali. Le cause di morte sono sempre le stesse: 2 su 3 muoiono di cancro. Siamo sottomessi a questa forma di ricatto, ma è inaccettabile morire per dover lavorare. Ho scritto una lettera al ministro Lorenzin e al Presidente della Repubblica. Devono venire ad Augusta a rendersi conto di che tipo di realtà esiste qui. Se il problema sanitario di Augusta non viene risolto, noi siamo destinati a morire tutti. Venga qui a vivere per un mese il ministro Lorenzin, venga a vedere in che condizioni siamo, in che tipo di inquinamento viviamo, qui nel cuore dell’aria industriale”.
Don Palmiro sta cercando di creare una nuova coscienza tra i suoi concittadini: “I morti per inquinamento sono molti più di quelli della mafia. Il polo petrolchimico rappresenta uno dei più gravi attentati della storia, qui ad Augusta. I morti causati dall’inquinamento sono incredibilmente di più rispetto a quelli della mafia. L’inquinamento uccide più della mafia, qui ogni famiglia piange almeno uno o due morti per colpa delle industrie petrolchimiche. Qualche tempo fa la Curia ha chiesto addirittura le mie dimissioni, ora per fortuna le cose pare siano rientrate. Io qui do fastidio a molti, gli interessi toccati sono forti, nel polo petrolchimico stanno catechizzando gli operai dicendogli che c’è un prete ambientalista che vuole fargli perdere il lavoro, ma non è così”.
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Gianluca Buonanno, europarlamentare della Lega Nord, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Buonanno ha rivelato un curioso particolare sulla sua vita privata: “Per un periodo un signore omosessuale mi chiamava molto spesso, mi diceva che pensava a me quando era sotto la doccia. Ha iniziato inviandomi sms, poi ha preso coraggio e ha cominciato proprio a telefonarmi dicendo che mi pensava sotto alla doccia o mentre era nudo e si stava lavando. Era siciliano, voleva incontrarmi. La prima volta pensavo fosse uno scherzo, poi ha iniziato a dirmene di tutti i colori, sono stato costretto a trattarlo male. Un’altra volta ero a Roma, stavo andando verso il Colosseo e c’erano quei tipi che fanno le statue o i mimi. Mi sono fermato davanti a uno di loro e questo qui ha detto che gli piacevo molto come uomo. Sono una icona gay, questo è un vero paradosso. Se ho mai pensato a un’avventura omosessuale? No, no! Ci mancherebbe!”
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On. Verini (PD) a Radio Cusano Campus: “Quello di Morosini è stato un infortunio serio. Le sue parole sono da militante propagandista, mi è sembrato di sentire un altro Ingroia. Non ci sentiamo nel mirino della magistratura, ma non vogliamo invasioni di campo. Questione morale? Dire che riguarda solo il Pd è pura propaganda”
Walter Verini, deputato del Pd e membro della Commissione Giustizia della Camera, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alle presunte dichiarazioni del consigliere del Csm Morosini. “Il problema principale in Italia sono i corrotti e i corruttori, non certo i magistrati –ha affermato Verini-. Però ho alcune serie perplessità nei confronti di alcune cose dei magistrati, mi riferisco al colloquio che Morosini ha avuto questa mattina. Io non sono uno di quelli che dicono che i magistrati devono parlare solo con le sentenze, è anche utile che su grandi questioni esprimano le loro opinioni. L’intervista di questa mattina però è di un militante, un propagandista. Mi è sembrato quasi di risentire un Ingroia, che a un certo punto della sua vita si è caratterizzato più per le posizioni politiche che non per l’applicazione e l’esercizio della giurisdizione. In questo senso i peggiori nemici della magistratura sono alcune deviazioni che in questi anni hanno caratterizzato il correntismo esasperato. Quello di Morosini è stato un infortunio serio. Credo che questi comportamenti che sanno di propaganda politica debbano essere certamente evitati per non scalfire la credibilità e terzietà dell’esercizio della professione del magistrato. E’ stata una cosa molto grave, lui l’ha ridimensionata, ma resta grave. La prova che l’iniziativa di Morosini è stata pessima è data anche dalle parole di Calderoli che ha detto ‘faccio mie le parole di Morosini’. Ieri anche quella di un membro laico del Csm come l’on. Fanfani è stata un’altra iniziativa sbagliata, non ho apprezzato e condiviso le sue parole. Però non li metto sullo stesso piano. Quella di Fanfani stata un’iniziativa personale di un membro laico, non togato. Quella di Morosini invece fa perdere credibilità al principio di terzietà della magistratura”.
Pd nel mirino della magistratura a causa delle riforme del governo? “Sono convinto che non sia così –ha affermato Verini-. Non ci sentiamo nel mirino di nessuno. Noi cerchiamo di riformare la giustizia partendo dalle esigenze di sistema della Giustizia. Anche nel campo della lotta alla corruzione abbiamo fatto delle leggi anche con il contributo di settori della magistratura che hanno appoggiato queste leggi. La magistratura faccia il suo dovere, noi abbiamo il dovere di metterla nella migliore maniera di esercitare, lo si faccia in autonomia senza invasioni di campo, senza pensare che la magistratura possa sostituirsi alla politica e la politica minare l’attività della magistratura”.
La questione morale. “La questione morale in Italia esiste e riguarda la politica, la società, settori dell’impresa e delle professioni –ha spiegato Verini-. La parte negativa della politica spesso rappresenta la parte negativa della società. Il Pd ha oltre 50mila amministratori e ci sta che ci siano forze che vogliano penetrare in maniera illecita la politica. Ma questo accade anche in realtà come il M5S. Parlare di questione morale che riguarda solo un partito è pura propaganda politica.
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Cosi l’ex ministro Fornero: “Politiche di pensionamento anticipato? Io non credo che creeranno lavoro per i giovani. Abbiamo la dimostrazione empirica che politiche di pensionamento anticipato che sono state molto usate in passato non abbiano in realtà aiutato l’occupazione nei dei giovani nè delle donne. Siamo ancora un Paese con il più alto tasso di disoccupazione giovanile e con un tasso di donne che lavorano molto basso. L’aumento dell’occupazione non può che venire dagli investimenti e dalla buona regolamentazione del mercato del lavoro. Ricorrere ancora allo strumento previdenziale con la scusa che mandando in pensione qualcuno si possa far entrare qualcun altro significa creare una illusione per i più giovani. La flessibilità in sé è una cosa buona ma la flessibilità che maschera un aumento del debito è una cosa cattiva. Sarebbe sbagliato far tornare indietro le lancette dell’orologio riabbassando l’età di pensionamento. Bisogna rendere più facile- spiega Elsa Maria Fornero – il pensionamento per chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e ha avuto una vita lavorativa particolarmente faticosa. Possono esserci delle eccezioni ma questa non deve essere la regola. Quando la flessibilità si accompagna a una pensione retributiva che viene pagata in una parte sostanziale da altri e non dal lavoratore che accede a quel tipo di pensione in una età ancora giovane è molto discutibile. Diverso è il caso delle pensioni contributive, dove la flessibilità si accompagna alla responsabilità. Se uno si è pagato la propria pensione e vuole andare in pensione prima, è giusto che lo faccia. Ci portiamo sempre dietro quella eredità negativa di pensioni che non corrispondono ai contributi versati per la generalità dei lavoratori”.
“Nonostante le promesse fatte dal presidente
Zingaretti, l’ospedale Forlanini è ancora oggi terra di nessuno. Sono
voluto andare a vedere con i miei occhi quello che sta succedendo. Scene
raccapriccianti. Non è più una questione sanitaria ma di ordine pubblico e
sicurezza, quindi di competenza della futura amministrazione capitolina. È
una bomba che, se non disinnescata quanto prima, esploderà con un danno
gravissimo per la città, il municipio ed il quartiere di Monteverde. Abbiamo
già proposto un piano di recupero ignorato da tutti. Ma continuerò
personalmente a battermi per restituire dignità a questa eccellenza e a
tutti coloro che ancora sono legati al Forlanini e che ancora ci mettono il
cuore nonostante la vergognosa latitanza delle istituzioni”. Lo ha dichiarato
in una nota Tommaso Martelli, candidato consigliere all’assemblea
capitolina per la lista Marchini, a seguito di una visita questa mattina
all’interno dell’aspedale Carlo Forlanini di Roma.
Mef, Anac e Consip hanno firmato un
protocollo d’intesa per la razionalizzazione degli acquisti della
Pa che secondo il Tesoro puo’ produrre effetti finanziari tra 1,5
e 2 miliardi di euro.
La collaborazione istituzionale, presentata questa mattina a
via XX settembre, riguardera’ la verifica della ‘sussistenza’ nel
caso degli acquisti autonomi delle pa che sono obbligate ad
approvvigionarsi attraverso la Consip. E anche la verifica del
rispetto degli obblighi su acquisti e negoziazioni come quella
per i parametri di prezzo e qualita’. La collaborazione inoltre
potra’ portare a una evoluzione delle rispettive banche dati.
Secondo il capo di gabinetto del ministero, Roberto Garofoli,
l’obiettivo e’ quello di “controllare la spesa pubblica e anche
di introdurre meccanismi di prevenzione in un settore nei quali
sono noti i rischi che si annidano. La spesa per gli acquisti
ammonta complessivamente a 131 miliardi e da questa iniziativa il
governo si attende effetti finanziari significativi. Non li
abbiamo stimati e messi a bilancio perche’ li vogliamo monitorare
ex post, ci e’ sembrato piu’ cauto e prudente ma la stima e’
significativa, di 1,5-2 miliardi”, sottolinea.