giovedì 21 Novembre 2024,

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Gazzettino del Lazio delle ore 19

scritto da Redazione
Gazzettino del Lazio delle ore 19
All’Eur, IX  Municipio Il rilancio del territorio parte dalla Cultura
Teatri chiusi, proposta culturale inesistente, associazione  socio-culturali abbandonate al loro destino, progetti per l’estate romana ormai un dolce ricordo, nessuna sinergia tra pubblico e privato, per ridare ai quartieri iniziative culturali degne di un territorio con una identità e una tradizione centenaria, questo è quello che rimane in eredità al IX Municipio dell’Eur, dopo gli ultimi tre anni di governo di  Sinistra targata Pd e Santoro” – è quanto dichiarano il Consigliere Gino Alleori e il Vice coordinatore di F.I. Piero Cucunato, dopo aver incontrato alcune associazioni e cooperative che si occupano di iniziative socio-culturali nel territorio dell’Eur.” “Abbiamo constatato che i soldi spesi da Santoro e dalla sua giunta,  nel periodo di Natale  e Capodanno  per ridare un minimo di rilancio dell’azione culturale del IX Municipio sono stati un fallimento, come tutta la sua gestione  amministrativa – sottolinea Gino Alleori annunciando presto un’azione di verifica, su quella che è stato l’ultimo impegno deliberativo nel mese di Dicembre. L’evento più importante che è costato ai cittadini oltre 70.000 euro, nell’ora di massima attesa ha registrato le presenze  di non più di un centinaio di persone, come fosse un veglione privato che può organizzare una famiglia comune. Sarebbe stato più consono in un momento di crisi come questa che stiamo vivendo, che questi soldi fossero stati destinati per la scuole o  le politiche sociali, che arrancano per mancanza di fondi conclude Alleori”.
Rincara la dose Piero Cucunatoannunciando presto un esposto denuncia su come tali iniziative abbiano prodotto il nulla, sia in termini culturali che di proposta di rilancio dei quartieri e delle periferie con il quale queste somme erano state impegnate”. “C’è  bisogno di ridare dignità a centinaia di associazioni che hanno grandi capacità organizzative e qualità nella proposta culturale, per questo è opportuno coinvolgerle totalmente, dando loro la piana gestione dei progetti culturali, non solo per  micro iniziative nei territori e nei tanti quartieri che compongono il municipio, ma soprattutto per grandi eventi che devono rappresentare il rilancio del dell’Eur, soprattutto in un momento importante come questo. Oggi il nostro territorio è il cuore della capitale e  il centro di uno sviluppo di  progetti  di più ampio respiro, – conclude Cucunato –  per questo al sinergia con Entità Istituzionali presenti nel territorio possono favorire se gestite in modo manageriale grandi eventi utili non solo per i residenti, ma anche come promozione del futuro  polo congressuale, della nuvola,   dell’acquario, ma soprattutto essere un volano per la rinascita  di tante iniziative, come il Luneur,  i teatri, e le numerose location  che la  precedente amministrazione ha sempre considerato un peso per il nostro territorio”.
Abbiamo inserito nel programma come priorità, la cultura come  espressione del  talento, dell’arte e della musica. Questa deve tornare ad essere l’obiettivo identitario del  nostro territorio – evidenzia Laura Pasetti. Le logiche di consulte che si riuniscono solo sotto le elezioni, devono dare spazio a tutti quelli che vogliono disegnare con noi il progetto culturale e linee guida dell’arte e della cultura, per questo attiveremo un circuito permanente di associazioni che oltre ad elaborare i progetti,  faranno corsi di formazione culturale, e infine realizzeranno i progetti . A loro daremo le risorse non solo pubbliche, ma garantiremo un’azione di mutuo soccorso anche da tante realtà, aziende private  presenti sull’Eur e nella città, che  vogliono investire in cultura ed eventi, e non hanno mai trovato interlocutori capaci e con una visione globale della cultura e dell’arte”. La sfida è lanciata, a breve un contenitore che farà dell’Eur in centro della cultura a Roma e in Italia.


SAN CAMILLO, PALOZZI (FI): “ZINGARETTI CHIARISCA SU FURGONE A FUOCO”
Reputo assolutamente grave e preoccupante quanto accaduto stanotte al San Camillo, dove un uomo ha dato fuoco ad un furgone fermo davanti ai locali delle cucine. Fortunatamente nessun ferito e l’autore del gesto è stato identificato ma, purtroppo, non è la prima volta che si verificano roghi all’interno del grande complesso ospedaliero capitolino. Sarebbe il caso che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e l’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, oltre alle note stampa, venissero a riferire alla Pisana sui recenti accadimenti al nosocomio romano e, con l’occasione, potrebbero pure ragguagliarci sulle politiche adottate per il rilancio e la sicurezza strutturale del San Camillo. In particolare del Dipartimento Materno infantile, Ostetricia e Ginecologia, incastrato tra incuria e degrado”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Antonio Di Pietro è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alle dichiarazioni del premier Matteo Renzi sulla magistratura. “Renzi come Berlusconi? E’ l’ingegnerizzazione della specie, peggio ancora –ha affermato Di Pietro-. Almeno Berlusconi lo conoscevi e lo potevi evitare, Renzi ti prende pure in giro perché dice che la magistratura non sta facendo processi, quando invece proprio ieri quelli della Total sono stati condannati. Il problema, se le opere non vanno avanti, non è della magistratura che fa le inchieste, ma è di chi commette i reati. Chi vuole che i processi si velocizzino, deve dare gli strumenti ai magistrati per velocizzarsi, perché se un magistrato c’ha 1500 fascicoli sul tavolo e non ha nemmeno il segretario per fare le fotocopie, come fa? In tutta l’Ue, l’Italia è al primo posto in termini di produttività giudiziaria, in termini di sentenze che si emettono. C’è tanto contenzioso rispetto alle poche disponibilità, di mezzo, di struttura e di tipologia di procedimento penale. Perché abbiamo ancora 3 gradi di giudizio? Il sistema accusatorio è cambiato rispetto al passato, basterebbero due gradi di giudizio. Ai miei colleghi di Potenza dico: fate il vostro dovere e pagatene le conseguenze, perché la storia darà loro ragione”.
Sull’inchiesta che coinvolge l’ex ministro Guidi. “Non si dovrebbero nominare come ministri persone che hanno una storia personale legata a lobby e a settori interessati –ha affermato Di Pietro-. Con tutta la buona fede possibile, è chiaro che la Guidi in quel contesto vede strabica e, anche se non vede strabica, dà l’impressione di vedere strabica. La trasparenza non sta solo nel modo in cui uno si comporta, ma anche come viene percepito.


Roberta Lombardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Roberta Lombardi ha parlato di prostituzione: A Roma ci sono le prostitute che hanno i letti in strada? Questo fa parte delle finte regole dettate dall’emergenza dello scandalo del momento. La prostituzione è il mestiere più antico del mondo, inutile combattere la prostituzione vietandola, sarebbe come fermare il vento con le mani, bisogna andare a regolamentare il fenomeno e soprattutto evitare che diventi un fenomeno di sfruttamento nei confronti delle donne. Su questo tema c’è bisogno di una riflessione a livello nazionale. Quello che deve essere il faro che guida le azioni di una buona amministrazione non è il comportamento repressivo verso un qualcosa che non si può reprimere, perché esiste da sempre ed è connaturato purtroppo nella natura dell’essere umano. Lo Stato, buon padre di famiglia che amministra la cosa pubblica, può fare in modo che questo fenomeno sia gestito. Gestito in maniera da garantire sicurezza alle lavoratrici di questo settore, sicurezza ai loro clienti, non sfruttamento della prostituzione e regole chiare per tutti“.
Roberta Lombardi ha commentato poi il caso Guidi: “Renzi ieri per difendere le sue donne ha detto “non sono la Guidi, non sono la Boschi ad aver deciso questa cosa, ma sono stato io”, un po’ alla Marchese del Grillo, come a dire embè dimme qualcosa, come si dice a Roma. Si può parlare di trivellopoli? Io da cittadina italiana me lo auguro, visto che non percepisco nessun genere di nesso tra il punto di vista lavorativo, pensionistico e di diritti civili nei confronti dei cittadini. La bestia, però, è dura a morire“.


Il faccendiere Luigi Bisignani, ritenuto uno degli uomini più potenti d’Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Maria Elena Boschi ha dichiarato che il governo è osteggiato dai poteri forti. “Ho grande stima per la Boschi che finora non ha mai sbagliato un colpo –ha affermato Bisignani-., ma sui poteri forti mi viene da ridere. Non c’è stato mai nessun Presidente del Consiglio che fosse così amico dei poteri forti. Due nomi per tutti: l’amministratore delegato della Fiat Marchionne e l’amministratore delegato di Banca Intesa Carlo Messina. Due delle principali aziende italiane hanno con Renzi e i suoi ministri un rapporto molto stretto. Forse quello della Boschi è un peccato di nervosismo. Due mesi fa avevo scritto che si stava avvicinando una tempesta perfetta, che ora sta arrivando. Berlusconi era caduto sullo spread, Renzi forse cadrà sulla bad bank. E’ un momento difficile che il premier, abituato a cavalcare l’onda dei trionfalismi, non riesce al momento a gestire, ed è un peccato”.
Renzi come Berlusconi richiama in modo critico la puntualità della Magistratura ad agire contro il suo governo. “Questo rappresenta un’anomalia italiana da 20 anni a questa parte –ha affermato Bisignani-. Renzi, così come Berlusconi, doveva metterci più attenzione. Tutti cavalcano l’onda del rapporto tra magistratura e politica quando sono all’opposizione, poi quando vanno al governo non hanno la forza di intervenire”.
In Italia i poteri forti non esistono più –ha affermato Bisignani-. E’ questo il guaio. Quindi non saranno i poteri forti a difendere Renzi. Persino i conti di Putin e del segretario del partito comunista cinese vengono resi pubblici, ormai è difficile da controllare qualsiasi iniziativa”.
In merito al Giglio magico. “Due anni fa –ha detto Bisignani- nel mio libro con Paolo Madron, avevo azzeccato tutti i nomi che avevano contribuito al successo di Renzi e che ora bazzicano a Roma nei palazzi del potere. Questo è stato un grande limite di Renzi. Se avesse guardato di più al di fuori della Toscana forse ora non sarebbe in questa situazione. La politica è anche consenso e condivisione.

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