E’ gelo nel Lazio tra Pdl e gli ex di Fratelli d’Italia. Dopo il via libera del Pdl, arrivato con un tweet, alla candidatura di Francesco Storace, Giorgia Meloni sta sempre più seriamente pensando di correre da governatrice, aprendo un altro fronte nel centrodestra. “Rispetto a ieri, quando a Porta a Porta ho detto di essere rimasta basita per i metodi usati nell’individuazione della candidatura di Storace – ha spiegato oggi – non è cambiato nulla, del Pdl non ho sentito nessuno. Tra stasera e domani, visto che il tempo stringe, deciderò se correre per la Regione Lazio“. “Quello che mi lascia basita, e che è uno dei motivi per cui me ne sono andata dal Pdl – ha aggiunto la cofondatrice di Fratelli d’Italia – è che le decisioni non possono essere prese via twitter. La politica deve tornare ad essere vera, così come le decisioni che devono coinvolgere tutti“. D’altra parte Meloni aveva anche appoggiato l’eventuale candidatura a governatrice del Lazio della deputata del Pdl Beatrice Lorenzin, “giovane, capace e molto radicata sul territorio. In Italia però questi sono considerati limiti. Anche se mi auguro che Lorenzin non sia stata esclusa per questo“.
Se Storace già ieri si era detto fiducioso di recuperare il rapporto politico con la Meloni, il nodo non si è ancora sciolto. Intanto il Pdl, per bocca del capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, fa quadrato intorno al leader della Destra. “Una volta che il Pdl ha scelto come candidato Storace – ha detto – siamo tutti impegnati a sostenerlo anche perché la capacità di lavoro politico e la combattività del candidato presidente alla Regione Lazio è ben nota. Inoltre, al di là delle polemiche della sinistra, pesano sulla situazione regionale e del Comune di Roma i debiti lasciati a suo tempo da Marrazzo e da Veltroni“.
La polemica tra gli avversari diretti Storace e Nicola Zingaretti, in corsa per il centrosinistra, si è accesa invece sul fronte della sanità. “Nei giorni scorsi sul mio giornale ho documentato la storia del debito sanitario: 10 miliardi lasciati dalla mia amministrazione sono una balla perchè sono vent’anni che si portano appresso“, ha sottolineato Storace replicando alle critiche del Pd.
“Nell’amministrazione successiva alla mia – prosegue Storace – ce ne sono stati 9 di miliardi di disavanzo. La differenza è che noi abbiamo aperto ospedali che erano chiusi. Il vero spreco è tenere queste strutture chiuse“. Zingaretti ha invece lanciato, durante un’assemblea con gli operatori di un centro di neuropsichiatria infantile, la sua sfida per un nuovo modello di sanità fondato su “tre grandi pilastri“: lotta a “sprechi e truffe“; una “nuova filosofia dei piani di rientro” che coniughi il “rigore finanziario” con la tutela del “diritto alla salute“; la costruzione di una “sanità sul territorio che innalzi la qualità del servizio e abbassi i costi“. “Noi – ha sottolineato – abbiamo avuto chi della contabilità e dei conti se n’é fregato lasciando i ‘buffi’ che pagheranno i posteri, o chi ha fatto valere solo il rigore della contabilità“, con noi si volterà pagina. Promette.