E’ un ferragosto diverso questo perché la tragedia di Genova impone riflessione, silenzio, lacrime.
Anche per noi di Latina ci sono preoccupazioni, perché i cavalcavia, lungo la Pontina, sono vecchi e recentemente la strada è stata chiusa, presso Borgo Montello, perché c’erano delle evidenti crepe.
La Pontina, appunto, quella strada considerata Killer, che da anni necessita di cure, ma che è stata spesso abbandonata a sé stessa, con buche pericolose, come è avvenuto lo scorso inverno.
Perché dirsi ancora contrari alla nuova autostrada?
Abbiamo sofferto tanto per la mancanza di collegamenti, ne sanno qualcosa gli imprenditori e tutte le multinazionali delle grandi aziende farmaceutiche.
Tanti anni fa c’erano problemi anche sulla rete telefonica.Era difficile comunicare. Un Paese che cresce in maniera lenta, non è più ammissibile nell’era della globalizzazione.
La nuova Pontina significa accelerare la vicinanza con Roma. Dare spazio al commercio, velocizzare i trasporti facendo crescere l’economia.
Penso al sud pontino. Andare, in questi giorni, da Gaeta a Formia significa circa 1 ora di percorso per 6KM,una follia!
Il compianto Michele Forte, ma anche l’ex sindaco di Formia, Bartolomeo, avevano puntato sulla pedemontana, ma nulla è stato fatto fatto dopo 30 anni di chiacchiere.
Penso al Mercato ortofrutticolo di Fondi, con strade ormai obsolete, che non reggono al traffico dei Tir.
Una provincia rimasta isolata, che deve ora fare i conti anche con i cavalcavia malandati sulla pontina, pensando a Genova.
Ecco perché occorre voltare pagina. Anche a Sabaudia, quando nel 2013, feci il servizio sul ponte giovanni XXIII, progettato dallo stesso Morandi, che realizzò il ponte crollato a Genova, si vedevano, chiaramente, le ferite dei pilastri sul lago di Paola.
La manutenzione delle infrastrutture è obbligatoria sempre,per questo la ricostruzione di ciò che è ormai troppo vecchio e pericoloso diventa una priorità. In questo Ferragosto, triste e diverso dagli altri degli anni passati,la tragedia di Genova diventa un monito per tutti.
Mauro Maulucci