lunedì 25 Novembre 2024,

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Geologi Lazio, Troncarelli: “Regione Lazio acceleri su Riforma Delrio. Professionisti e aziende in difficoltà”

scritto da Redazione
Geologi Lazio, Troncarelli: “Regione Lazio acceleri su Riforma Delrio. Professionisti e aziende in difficoltà”

La Riforma Delrio, legge 56 del 7 aprile 2014, ha avviato il riordino della funzioni di competenza statale e regionale svolte sinora dalle Province, una occasione importante anche per riorganizzare attribuzioni sui servizi geologici sul territorio. “Una occasione sinora mancata, purtroppo, dalla Regione Lazio. Pur intravedendo in questo disegno legislativo una chance rilevante al fine di adeguare il rapporto della Pubblica Amministrazione con la gestione del territorio anche in termini geologici – afferma il presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio, Roberto Troncarelli -, fino ad oggi l’ente guidato dal presidente Nicola Zingaretti non è ancora intervenuto con tempestività e chiarezza, attraverso quegli auspicati e necessari provvedimenti, tesi a ridistribuire in maniera puntuale ed efficace le competenze ambientali e geologiche, in precedenza in capo alle Province”. Gravi e pesanti le ripercussioni sulla professione, sulla comunità, sulle aziende locali, e più in generale sul territorio regionale: “Ad oggi – continua Troncarelli – molti miei colleghi, incaricati da una impresa o da una azienda, non sanno a quali enti rivolgersi, a causa dell’attuale gap normativo, ad esempio per una pratica legata al rilascio delle autorizzazioni per la ricerca di risorsa idrica. Inoltre, a chi si dovrà presentare istanza per l’autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura, o in corpo idrico superficiale? O ancora, chi si occuperà della certificazione di avvenuta bonifica nell’ambito di determinati procedimenti ambientali o del rilascio dei nulla osta al vincoli idrogeologico, per gli interventi per i quali era delegata la Provincia? E dove avrà sede il nostro interlocutore?”, si chiede il presidente dell’Ordine dei Geologi del Lazio.

Dubbi e domande attualmente inevase dalla Regione Lazio, a cui si aggiungono altre perplessità: “Mi giungono numerose segnalazioni circa l’impossibilità all’ottenimento di riscontro in merito, ad esempio, a richieste di permessi e ricerca idrica inoltrate alle attuali diverse Province. Inutile ricordare – sottolinea preoccupato Troncarelli – quanto questo arrechi grave danno nel rapporto con il committente e gravi ricadute economiche alla filiera della commessa”. Con un effetto assai rischioso: “Ho timore che in questo momento, nel quale alcune responsabilità sembrano essere poco chiare o alcuni responsabili sembrano agire con scarsa considerazione del proprio ruolo, possano proliferare fenomeni di procedure abusive o scarsamente verificabili”, denuncia il Presidente dei Geologi. Un esempio? I piani di sviluppo rurale. Il Psr, infatti, è il principale strumento operativo di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e rurale sul territorio regionale. E attraverso l’operato delle Regioni, permette a ogni Stato membro dell’Ue di utilizzare milioni di euro di risorse economiche in ambito agricolo e rurale: “Tra i requisiti per l’ottenimento di questi fondi comunitari – prosegue Troncarelli -, il soggetto che partecipa al bando deve dimostrare di aver ottenuto tutte le autorizzazioni per l’attività di natura oggetto del finanziamento. Tra queste, ad esempio, l’autorizzazione per l’escavazione di pozzi, procedura ad oggi congelata a causa della mancata approvazione da parte della Regione Lazio della legge di adeguamento della Riforma Delrio”.

Altra preoccupazione è quella legata alla riorganizzazione dei servizi geologici territoriali e al personale dedicato: in questo contesto risulta doveroso rimodulare le attività verso una funzione trasversale e una articolazione con riguardo ad ambiti operativi più idonei alle esigenze di natura tecnica della società civile e, in particolare, delle comunità locali e degli operatori economici: “In una Regione che due anni fa aveva chiuso il servizio geologico e sismico, non è ancora chiara la definizione dei criteri per la ricollocazione dei colleghi alle dipendenze delle province e, specialmente, – rimarca il presidente dei Geologi – l’individuazione dei fondi necessari a garantire le spese per il personale nonché le spese per il funzionamento degli uffici e dei beni mobili strumentali allo svolgimento della funzione amministrativa”, continua Troncarelli. Che poi ricorda come attualmente le risorse umane, ossia i geologi dipendenti dell’ente Provincia, siano purtroppo “in numero fortemente ridotto. Eccezion fatta per la Città Metropolitana di Roma Capitale, da cui giungono notizie più confortanti in termini di mantenimento della struttura, di conferma del personale e di continuità effettiva del servizio pubblico, nelle altre province è evidente – evidenzia il presidente dei Geologi – la cronica carenza di geologi professionisti: dalla ricerca effettuata da alcuni colleghi del nostro Ordine, infatti, nella provincia di Frosinone risulta presente un solo Geologo, che svolge attività di consulenza esterna, per l’espressione di pareri tecnici nelle istruttorie riguardanti le autorizzazioni in aree sottoposte a vincolo idrogeologico. Nella provincia di Rieti è presente un solo collega, che svolge funzioni nell’ambito delle opere pubbliche e in materia di viabilità. Nella provincia di Latina, è stato possibile contattare un solo collega che, come pubblico dipendente, si occupa principalmente delle istruttorie tecniche legate al vincolo idrogeologico. Nella provincia di Viterbo i due unici geologi pubblici dipendenti risultano ricollocati presso Arpa Lazio”, conclude preoccupato Troncarelli.

 

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